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In due fecero razzia di materiale per l’edilizia: beni riconsegnati al proprietario

OSTUNI – In una notte ripulirono il deposito di una società di costruzioni, scappando con un bottino assai ricco: un furgone, un camion e diversi costosi attrezzi edili. A distanza di tre anni da quella razzia, i responsabili sono stati individuati e denunciati all’autorità giudiziaria, mentre l’imprenditore vittima del furto ha potuto riappropriarsi dell’intera refurtiva, recuperata dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza della Città bianca, al culmine di una complessa attività investigativa eseguita sotto la regia del Dirigente Francesco Angiuli.

OSTUNI – In una notte ripulirono il deposito di una società di costruzioni, scappando con un bottino assai ricco: un furgone, un camion e diversi costosi attrezzi edili. A distanza di tre anni da quella razzia, i responsabili sono stati individuati e denunciati all’autorità giudiziaria, mentre l’imprenditore vittima del furto ha potuto riappropriarsi dell’intera refurtiva, recuperata dagli agenti del Commissariato di pubblica sicurezza della Città bianca, al culmine di una complessa attività investigativa eseguita sotto la regia del Dirigente Francesco Angiuli.

Così nella mattinata odierna, presso gli Uffici del Commissariato, è stata data esecuzione al provvedimento con il quale l’Autorità Giudiziaria di Brindisi (nello specifico il Pubblico ministero Luca Buccheri), all’esito d’istanza avanzata dal legittimo avente diritto, ha formalmente consegnato nelle mani dell’imprenditore ostunese Giovanni Amati, le costose attrezzature che gli erano state rubate e per le quali aveva sporto denuncia di furto l’8 aprile del 2008.

L’imprenditore ostunese aveva anche dichiarato che gli erano stati contestualmente sottratti, nella stessa irruzione, anche un furgone ed un camion, anch’essi poi rinvenuti abbandonati dai malviventi, probabilmente a seguito della pressione esercitata dagli investigatori del Commissariato, attraverso il capillare controllo del territorio che aveva fatto seguito alla stessa denuncia.

Le sofisticate attrezzature oggi restituite all’imprenditore (anche dopo le dovute verifiche eseguite presso le Case costruttrici, onde dimostrare la coincidenza con in dati originali), di ingente valore, erano state sequestrate a seguito di perquisizione domiciliare eseguita dai poliziotti a carico di Giovanni Ciccarone, ostunese, personaggio assai noto alle forze dell'ordine. Per effetto delle successive indagini, in ordine alla ricettazione delle attrezzature in questione, è stato deferito, in stato di libertà, anche una seconda persona, parente stretto di Ciccarone.

Sia sulle attrezzature restituite, sia sugli automezzi che all’epoca furono rubati (tanto da far temere anche per la stabilità economica e, quindi, per la sopravvivenza dell’impresa vittima dell’incursione malavitosa), gli investigatori hanno eseguito accurati accertamenti tecnici di Polizia Scientifica, estremamente sofisticati, a conclusione dei quali è stato repertato materiale ritenuto pertinente ed utile alle indagini. Soddisfazione e senso di gratitudine i sentimenti espressi dal geometra Amati, titolare della ditta, al momento della riconsegna dei suoi costosi attrezzi da lavoro, consacrata a distanza di tre anni (esatti) dal furto patito.

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