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ll complice rompe i ponti, lui lo picchia e lo rapina. Così finisce in carcere

OSTUNI - In carcere v’era entrato soltanto pochi giorni fa, dopo aver aggredito a sprangate il vicino di casa, per futili motivi. Rimesso in libertà, avrebbe trovato la maniera per farci ritorno: in fretta. E stavolta le accuse a suo carico sono ancora più pesanti: rapina e tentata estorsione. Così ai polsi di Lorenzo Palmisano, ostunese, di 52 anni, sono scattate di nuovo le manette. Gli agenti del Commissariato di Ostuni, coordinati dal Dirigente Francesco Angiuli, lo hanno tratto in arresto al termine di una complessa attività di indagine che ha consentito di ricostruire il quadro all’interno del quale sarebbero maturate le azioni criminali contestate al cinquantunenne ostunese.

OSTUNI - In carcere v’era entrato soltanto pochi giorni fa, dopo aver aggredito a sprangate il vicino di casa, per futili motivi. Rimesso in libertà, avrebbe trovato la maniera per farci ritorno: in fretta. E stavolta le accuse a suo carico sono ancora più pesanti: rapina e tentata estorsione. Così ai polsi di Lorenzo Palmisano, ostunese, di 52 anni, sono scattate di nuovo le manette. Gli agenti del Commissariato di Ostuni, coordinati dal Dirigente Francesco Angiuli, lo hanno tratto in arresto al termine di una complessa attività di indagine che ha consentito di ricostruire il quadro all’interno del quale sarebbero maturate le azioni criminali contestate al cinquantunenne ostunese.

Intanto, l’ultima bravata, quella che di fatto che gli è costata cara: Palmisano mercoledì scorso, attorno alle 14, avrebbe assalito alla periferia della Città bianca un uomo del posto (G. R, 50 anni, anch’egli noto alle forze dell’ordine), impossessandosi della sua autovettura (una berlina  Peugeot), non prima di averlo picchiato, tentando di estorcergli 10 mila euro: somma che G. R. avrebbe dovuto versargli per riottenere il suo stesso mezzo. Decisamente curiosa la circostanza che avrebbe fatto scoccare in Palmisano la scintilla, tanto da  indurlo a rapinare la vettura e sottoporre ad estorsione il cinquantenne.

Dall’attività investigativa, infatti, sarebbe emerso che Palmisano, ormai da mesi, obbligava G.R. a subire prepotenze ed imposizioni, quale “penitenza” da pagare per aver deciso di non assecondarlo più nelle sue attività illecite. In particolare l’uomo, stanco dei soprusi, aveva tentato di sottrarsi al gioco, evitando di rispondere alle chiamate telefoniche di Palmisano, sostanzialmente, non rendendosi più disponibile a fungere da autista durante furti e altre scorribande notturne. A quel punto il sorvegliato speciale ostunese si sarebbe dato alla fuga a bordo dell’auto sottratta con la forza al suo complice (ex). Va da sé che la coppia da qualche tempo era tenuta sott’occhio dalla polizia, proprio perché ritenuta responsabile di furti e reati contro il patrimonio.

Già qualche giorno prima sia Palmisano sia G.R. erano stati denunciati, in stato di libertà, perché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di ricettazione di una vettura “Fiat Panda  750” (rubata qualche giorno prima) e di tutti gli oggetti in essa presenti al momento del ritrovamento, avvenuto in  Contrada Madonna della Grata. Inoltre, Palmisano era stato contestualmente anche denunciato, in stato di libertà, per la ricettazione di numerosissimi oggetti rinvenuti in casa sua nel corso della perquisizione operata dai poliziotti dopo che lo avevano bloccato in aperta campagna (in un angolo sperduto in fondo alla via dei Colli), nella macchia mediterranea, allorché insieme al suo complice-autista (G.R.) era di ritorno da un raid nella zona.

Gli agenti, difatti, dopo aver seguito i due (che con uno scooter si era recati in quella campagna per prelevare l’auto rubata), avevano individuato il sito in cui gli stessi avevano accuratamente nascosto la macchina rubata ed erano lì rimasti in attesa del ritorno dei predoni, che a bordo della stessa si erano allontanati dopo aver nascosto lo scooter. Puntualmente, entrambi erano stati bloccati al loro ritorno, dopo un’attesa durata alcune ore, con vari oggetti di provenienza furtiva. In estrema sintesi, sia sulla base del materiale trovato tanto a bordo della Panda rubata (immediatamente restituita al legittimo proprietario), quanto presso l’abitazione di Palmisano, è stato possibile risalire ad una decina di furti precedentemente perpetrati.

Tuttavia, sono stati sequestrati altri oggetti, di indubbia provenienza furtiva (pali da illuminazione da giardino, condizionatori d’aria, piante di particolare valore, ed altro), in ordine ai quali le indagini proseguono. A spazzare di colpo l’attività investigativa, ci ha pensato suo malgrado lo stesso Palmisano, che in preda ad una crisi di violenza, avrebbe perpetrato la rapina ed il tentativo d’estorsione, proprio in pregiudizio del suo ex complice-autista.

Al termine delle formalità di rito, Palmisano è stato associato alla Casa Circondariale di Brindisi, a disposizione del sostituto procuratore Raffaele Casto, pubblico ministero di turno. Le indagini finalizzate a recuperare la macchina di G.R.  hanno consentito di rinvenire la stessa nascosta nei pressi di una fabbrica della zona industriale di Ostuni. La vettura è stata successivamente restituita  al legittimo proprietario.

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