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Ombrellata e due giornate per Gibson

BRINDISI - Il fenomeno dalle scarpette colorate ha fatto impazzire la città malata di basket. Ma anche la Federbasket sembra non stare tanto bene, visto che ha inflitto all’americano due giornate di squalifica “perché a fine gara, realizzando l'ultimo canestro, rivolgeva un gesto nei confronti del pubblico (dito indice davanti al viso), tale da fomentare la reazione del pubblico stesso”.

BRINDISI - Il fenomeno dalle scarpette colorate ha fatto impazzire la città malata di basket. Ma anche la Federbasket sembra non stare tanto bene, visto che ha inflitto all’americano due giornate di squalifica “perché a fine gara, realizzando l'ultimo canestro, rivolgeva un gesto nei confronti del pubblico (dito indice davanti al viso), tale da fomentare la reazione del pubblico stesso”.

Evidentemente nessuno degli arbitri e in Lega si è accorto del fatto che poche azioni prima il californiano, finito a terra, era stato colpito da un tifoso siciliano. Contro la decisione dei giudici arriverà il ricorso dell’Enel Basket Brindisi, annunciato pochi minuti fa dal vicepresidente Nando Marino: «È una decisione assurda, che punisce in maniera pesantissima un gesto non violentò, che ormai vediamo su tuti i campi di calcio e basket. Una decisione che non tiene conto di quanto era appena avvenuto sul parquet. A mio avviso erano molto più gravi le dichiarazioni di coach Sacco rilasciate in sala stampa nel dopo gara-2, quando ha incitato i suoi tifosi a far trovare un PalaAlberti infuocato».

La Federazione, sulla base della relazione della terna arbitrale, ha squalificato per due giornate anche il campo del Barcellona Pozzo di Gotto, ma la squalifica ovviamente sarà “pagata” nel prossimo campionato.

Insomma, chi rischia di pagare caro il dopo-partita di ieri è solo l’Enel, e soprattutto il suo uomo di punta, quel Jonathan Michal Gibson a cui i tifosi ormai perdonano tutto, tanto poi l’americano ti fa vincere le partite.

Il colpo rimediato da un ragazzino barcellonese e il successivo tiro da tre che ha steso la Sigma  hanno incoronato ufficialmente il californiano nuovo idolo dei brindisini.

Del resto le statistiche parlano chiaro: siamo di fronte ad un fenomeno. Le sei partite dei playoff dicono che il californiano giunto a Brindisi a fine campionato (ha giocato solo l’ultima gara di regular season) è il miglior giocatore di Legadue, con una media di 24,7 punti a partita, con il 62% al tiro da 2, il 50% al tiro da 3 e addirittura il 93% ai liberi.

Gibson non è un giocatore perfetto: in alcuni frangenti si lascia prendere dalla frenesia, forza qualche entrata e getta palloni al vento, ma sia in gara 2 che in gara 3 della serie di semifinale contro la Sigma Barcellona è apparso evidente che quando il californiano decide di mettere la parola fine ad una partita, nessuno può fermarlo.

Green e Lukauskis possono testimoniarlo. Ed anche i tifosi siciliani, le cui gesta ieri hanno contribuito a cambiare la definizione di “gesto dell’ombrello”.

Contro il Gibson che decide di chiudere il match non c’è difensore o ombrello che tenga. Ieri l’americano è rimasto in campo 31 minuti, mettendo dentro 33 punti (su 86 di squadra), con percentuali folli: 6/8 da 2 (75%), 3/4 da 3 (75%), 12/12 dalla lunetta (100%). Se non ci fossero state quelle 8 palle perse, sarebbe stata la partita perfetta. Ma i brindisini quelle palle perse le hanno già dimenticate.

Ora speriamo che anche la Federbasket sia disposta a chiudere un occhio.

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