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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Porto: sì a Italia Navigando, via libera alla Conferenza di servizi

OSTUNI – Un progetto già ammesso al bando. Altri tre, in attesa di giudizio. Ma tanto basta per poter avviare l’organizzazione della conferenza di servizi. Si muovono finalmente le acque, dunque, attorno al porticciolo del futuro. Un passo in avanti lo hanno sancito l’Ufficio demanio della Regione, che nei giorni scorsi ha esaminato le proposte progettuali pendenti nell’ambito della gara di appalto. Quattro le imprese partecipanti al bando, a partire dall’unica al momento ammessa: “Italia Navigando” (società controllata da “Invitalia”, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), che nel maggio del 2009 depositò per prima la propria candidatura. Restano in quarantena, invece, le proposte presentate “ad adiuvandum” da altre tre società del settore, invitate ad integrare la documentazione prodotta.

OSTUNI – Un progetto già ammesso al bando. Altri tre, in attesa di giudizio. Ma tanto basta per poter avviare l’organizzazione della conferenza di servizi. Si muovono finalmente le acque, dunque, attorno al porticciolo del futuro. Un passo in avanti lo hanno sancito l’Ufficio demanio della Regione, che nei giorni scorsi ha esaminato le proposte progettuali pendenti nell’ambito della gara di appalto. Quattro le imprese partecipanti al bando, a partire dall’unica al momento ammessa: “Italia Navigando” (società controllata da “Invitalia”, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), che nel maggio del 2009, attraverso il suo presidente,  Ernesto Abaterusso, depositò per prima la propria candidatura. Restano in quarantena, invece, le proposte presentate “ad adiuvandum” da altre tre società del settore, invitate ad integrare la documentazione prodotta.

Le concorrenti, dunque:  “Marina di Ostuni srl” (che fa capo allo studio tecnico Sergi-Cavallo) e da due Ati (Associazione temporanea di impresa), entrambe con sede a Ceglie Messapica e composte rispettivamente da due srl: “Cr costruzioni srl” di Rocco Cavallo e “Fraver srl” (la prima  Ati); “Cavallo Francesco e figlio srl” e “Gestioni ricreative e sportive” (la seconda Ati).

“L’iter di gara - conferma il consigliere regionale del Pd, Giovanni Epifani - si è finalmente sbloccato. Ritengo che a settembre sarà possibile, grazie alla conferenza di servizi, dare un’ulteriore e decisiva accelerata verso l’approvazione definitiva del progetto di riqualificazione del porticciolo turistico di Villanova”. In ballo, dunque, c’è la riqualificazione e la gestione del porto che verrà. A seguire da vicino l’esito della gara - oltre all'Amministrazione comuna,  guidata dal sindaco Domenico Tanzarella - sono per primi gli operatori che sino ad oggi hanno garantito, tra mille difficoltà ed evidenti limiti, la gestione del porto e che in prospettiva futura temono di essere tagliati completamente fuori. Cinque, allo stato, le aree per il diporto, compresa quella gestita dalla Lega Navale.

Quello attuale è un porticciolo turistico da circa 300 posti barca (per natanti della lunghezza massima di 18 metri), protetto da due moli: il molo di levante lungo 70 metri, banchinato e munito di bitte, e il molo di ponente lungo 280 metri. Essenziali i servizi offerti all’interno dell’area: rifornimento carburante tramite autocisterna, fontanella acqua, energia elettrica, scivolo, illuminazione banchine, scalo d’alaggio, gru mobile da 20 tonnellate, rimessaggio, riparazione motori, riparazioni elettriche, riparazione scafi in vetroresina, riparazione vele, guardianaggio, pilotaggio, ormeggiatori, sommozzatori, ritiro rifiuti, servizio meteo, servizi igienici e docce.

Il piano di riqualificazione, invece, prevede l’ampliamento e una riorganizzazione dei posti barca, al fine di creare le condizioni per ospitare imbarcazioni da 7 sino a 20 metri. L’intervento riguarderà anche la realizzazione di parcheggi, centro servizi, un distributore di carburante e tutta una serie di sistemazioni che, sulla carta, dovrebbero fare del porticciolo, da qui a qualche anno, un punto di riferimento nel contesto della diportistica regionale. Costo complessivo (previsto) di 14 milioni di euro.

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