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Posti dialisi? Abbondano a Taranto, scarseggiano a Brindisi: "Così è uno spreco"

BRINDISI - Resta sulla carta, in materia di dialisi, il Piano attuativo locale (Pal) dell’Azienda sanitaria brindisina. Uno stallo che genera disservizi ma anche sprechi, come segnalano gli utenti di Fasano, Ostuni e Cisternino, che lamentano carenza di posti disponibili negli ospedali della provincia. Tutte le iniziative tese a migliorare la qualità dell’offerta sanitaria, ad accrescere in alcuni casi i posti letto, ad abbattere le liste d’attesa, ad avviare la nuova fase di distrettualizzazione e di deospedalizzazione, vengono disattesi dalla realtà, fondata su numeri che fanno riflettere.

BRINDISI - Resta sulla carta, in materia di dialisi, il Piano attuativo locale (Pal) dell’Azienda sanitaria brindisina. Uno stallo che genera disservizi ma anche sprechi, come segnalano gli utenti di Fasano, Ostuni e Cisternino, che lamentano carenza di posti disponibili negli ospedali della provincia. Tutte le iniziative tese a migliorare la qualità dell’offerta sanitaria, ad accrescere in alcuni casi i posti letto, ad abbattere le liste d’attesa, ad avviare la nuova fase di distrettualizzazione e di deospedalizzazione, vengono disattesi dalla realtà, fondata su numeri che fanno riflettere.

La contraddizione di fondo? I posti dialisi abbonderebbero in provincia di Taranto, a fronte viceversa di un territorio, come la provincia di Brindisi, che ne lamenta una costante carenza. Così, mentre alla Regione prosegue la battaglia sul Piano di riordino e sui correttivi da apportarvi, c’è chi, come i dializzati brindisini, denunciano a gran voce non solo i disagi patiti ma anche i riflessi sui costi della spesa sanitaria derivanti della carenza di posti letto per i pazienti con insufficienza renale. Un esempio lampante? Il rimborso per i viaggi in trasferta dei dializzati di Fasano, Ostuni e Cisternino, costretti (proprio a causa dell’attuale carenza di servizi a domicilio e di posti disponibili presso le strutture attrezzate del Distretto) a recarsi presso i nosocomi del circondario.

Tali spostamenti, soltanto per quanto attiene le spese di deambulazione, sono costati nell’ultimo anno alle casse dell’Azienda sanitaria locale circa mezzo milione di euro, a fronte di 91 assistiti (39 residenti a Fasano, 27 a Ostuni, 25 a Cisternino). Tra i costi incidono in maniera significativa, insieme ai rimborsi previsti a beneficio dei dializzati che utilizzano un proprio automezzo, soprattutto gli indennizzi riconosciuti ai pazienti costretti ad usufruire, previa autorizzazione sanitaria, del conducente-accompagnatore per il doppio viaggio di andata e ritorno oppure dell’autoambulanza. A coloro che utilizzano un proprio mezzo di trasporto, l’Asl riconosce un rimborso spese sul costo della benzina.

Va da sé che in altre realtà, come nel barese, l’Asl ha di recente deciso di interrompere il servizio trasporto dializzati, disponendo la cessazione (a partire dal 31 marzo prossimo), di tutti i contratti e le convenzioni per l’espletamento di tale prestazione nel suo territorio di competenza. Una scure che, alla luce dei tagli imposti dalla crisi, si teme possa prima o poi piombare anche in provincia di Brindisi. “Per razionalizzare i costi - spiegano i dializzati del nord brindisino - sarebbe sufficiente dare applicazione al Pal, razionalizzando i posti presenti in eccesso nel territorio tarantino e coprendo adeguatamente la necessità di posti di letto tra Ostuni, Fasano e Cisternino, così da cancellare la spesa relativa alle esose e fastidiose trasferte”.

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