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Martedì, 23 Aprile 2024
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Problemi irrisolti, il 13 nuova protesta studentesca

BRINDISI - Il 13 dicembre gli studenti delle scuole superiori scenderanno di nuovo in piazza, per una manifestazione organizzata dall’Unione Studenti di Brindisi contro una politica locale che non ascolta le voci dei ragazzi.

BRINDISI - Il 13 dicembre gli studenti delle scuole superiori scenderanno di nuovo in piazza, per una manifestazione organizzata dall’Unione Studenti di Brindisi contro una politica locale che non ascolta le voci dei ragazzi, che chiedono una mano a risolvere problemi davvero gravi che riguardano il mondo della scuola.

I ragazzi chiederanno un modello di scuola diverso fondato sulla democrazia, sulla partecipazione, sull’informazione e sulla cultura. Gianmarco Palumbo, studente del liceo classico “Marzolla” e membro dell’Unione Studenti, precisa meglio quali sono le richieste dei ragazzi.

Perché questa protesta?

A Brindisi ci sono tante cose che non vanno e come a Brindisi anche nella provincia e nelle altre città, anzi in altre città va anche peggio. Noi chiediamo innanzitutto scuole più sicure, dal momento che più del 50% delle scuole brindisine sono inagibili. Nella mia scuola, ad esempio, ci sono tanti disagi che si accentuano, per esempio all’ultimo piano piove acqua a causa delle infiltrazioni. Al liceo Artistico mancano i banchi e gli strumenti artistici che rendono tale questa scuola!”.

Cosa sperate di ottenere?

“Speriamo che il sindaco apra dei tavoli di discussione, ci dia la possibilità di spiegare le nostre ragioni e ci ascolti, anche per quanto riguarda il caro-libri e il disagio dei trasporti”.

Gianmarco Palumbo ha da poco aperto una pagina facebook dal titolo “Se questo è un pendolare”, in cui sono riassunte in maniera abbastanza eloquente attraverso foto e testimonianze i grandi disagi che gli studenti pendolari brindisini vivono quotidianamente per recarsi dalle loro sedi di provenienza alle rispettive scuole. Da qui le proteste di tanti studenti che accusano le istituzioni di non ascoltarli! Sono ragazzi e ragazze che viaggiano in pullman sovraffollati, poco curati all’interno dove il più delle volte i sedili sono rotti e inutilizzabili; bus che arrivano in ritardo e che a volte saltano la fermata con conseguenti ritardi a scuola, pullman che fanno giri troppo lunghi, pullman in cui a volte, sembra che manchi l’aria.

Tra le altre richieste anche quella della “Green Card”, un progetto nato dagli studenti per gli studenti realizzato con la collaborazione tra i membri della Consulta provinciale, l’Unione degli studenti e la Provincia stessa. Una card che agevolerebbe non poco dal punto di vista economico gli studenti della Provincia, ma che ha trovato poche adesioni da parte degli esercizi commerciali e non solo. Essa darebbe una mano per mantenere solido il diritto allo studio per ogni studente, una “Green Card” divenuta però, oggi, solo “un vecchio trofeo impolverato”, perché inutilizzabile.

Vogliamo poi parlare del “caro libri”? Ogni anno sono vere e proprie “batoste”, sempre più difficili da fronteggiare da parte delle famiglie  in una società sempre più in crisi.

Il 13 dicembre, insomma, gli studenti che scenderanno in piazza, sperano di sensibilizzare soprattutto il sindaco della città, Consales, e con lui tutte le istituzioni. Sperano, questi ragazzi, sperano e credono ancora che il loro grido di “aiuto!” non finisca con il diventare, per l’ennesima volta, un grido lanciato nel vuoto.

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