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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Rissa furibonda tra immigrati di diversa etnia: “Fazenda” a rischio collasso

OSTUNI - Notte ad alta tensione tra i profughi ospiti dell’Hotel Fazenda, nella zona Industriale della Città bianca. Una violenta zuffa scoppiata tra i profughi è stata sedata a fatica dalle forze dell’ordine, riversatesi in gran numero presso il complesso alberghiero, al fine di riportare la calma tra gli immigrati.

OSTUNI - Notte ad alta tensione tra i profughi ospiti dell’Hotel Fazenda, nella zona Industriale della Città bianca. Una violenta zuffa scoppiata tra i profughi è stata sedata a fatica dalle forze dell’ordine, riversatesi in gran numero presso il complesso alberghiero, al fine di riportare la calma tra gli immigrati.

Polizia, carabinieri, guardia finanza, vigili urbani: un concentramento di forza pubblica come mai prima di stanotte si era reso necessario all’interno dell’albergo che ospita i profughi. Per tutta la notte agenti e militari sono stati impegnati a spegnere la rissa scoppiata tra i profughi. Uno sforzo immane, per garantire il ripristino dell’ordine pubblico all’interno della struttura alberghiera ostunese. E alla fine, sono scattati anche i provvedimenti di legge, su disposizione della competente autorità giudiziaria. Un paio di denunce inevitabili, per rissa e danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale.

Danni anche alla struttura, che ormai rischia il collasso a causa di una situazione che rischia di sfuggire di mano, di fronte all’esasperazione degli immigrati, che nonostante le ovvie comodità di un ricovero dignitoso (da circa un mese hanno un tetto, un letto, un piatto caldo), hanno davanti l’incognita di un futuro poverissimo di prospettive. In principio erano una quarantina. Oggi sono circa 80 gli emigranti approdati nella marina di Ostuni: prigionieri, pur non essendolo, di un presente che appare senza vie di uscita. Dal Comune vorrebbero un minimo di sostegno: che attrezzasse un pullman per i collegamenti con la città e con il mare, ad esempio. L’integrazione con il territorio, oggettivamente, non c’è stata. Gli emigranti trascorrono le giornate

Istanze a parte, è la gestione delle diverse etnie a creare maggiori problemi tra i profughi. I primi giunsero in città agli inizi dello scorso mese di maggio, provenienti dal “Centro accoglienza richiedenti asilo” di Foggia. Destinazione, l’albergo “La Fazenda”, ossia l’unica struttura ricettiva locale ad aver raccolto l’invito, spalancando le porte ai rifugiati: tutti in possesso del permesso di soggiorno. Al primo appello, agli inizi del maggio scorso, avevano risposto 31 uomini e 9 donne. Tra di loro, sette coppie. Nell’arco di un mese abbondante, intanto, il numero di emigranti ospiti dell’albergo si è di fatto raddoppiato.

Tra i profughi, pochissimi quelli che ad oggi hanno preferito lasciare l’albergo e la città, a caccia di fortuna nel nord Italia. La gran parte degli immigrati della prima ora, dunque, resta tuttora ospite della struttura ricettiva. Molti di loro provengono dalle terre tunisine situate ai confini con la Libia, altri sono scappati dalla Palestina, dalla Siria, dall’Afghanistan, dal Ghana, dalla Nigeria, dal Pakistan e dal Bangladesh. Il Comune di Ostuni, continua a garantire il supporto necessario, a partire dal personale della Polizia municipale, che quotidianamente continua a monitorare la presenza degli extracomunitari.

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