rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Speciale Ceglie Messapica

Indagini sul rogo alla Taf: telecamere manomesse, poi l’inferno di fuoco

CEGLIE MESSAPICA – Sarebbe partito dal lato destro del capannone coperto l’incendio che ha distrutto lo stabilimento della Taf Pneumatici di Angelo Turrisi. I vigili del fuoco, che hanno lavorato per 48ore allo spegnimento di ogni possibile focolaio, avrebbero individuato l’origine dell’innesco, che ha poi determinato l’inferno di chiara matrice dolosa. A confermare la tesi c’è anche il fatto che la telecamera di sorveglianza è stata spostata. L’occhio elettronico che guarda verso l’esterno sarebbe stato orientato verso l’alto in modo da non riprendere nessuno.

CEGLIE MESSAPICA – Sarebbe partito dal lato destro del capannone coperto l’incendio che ha distrutto lo stabilimento della Taf Pneumatici di Angelo Turrisi. I vigili del fuoco, che hanno lavorato per 48ore allo spegnimento di ogni possibile focolaio, avrebbero individuato l’origine dell’innesco, che ha poi determinato l’inferno di chiara matrice dolosa. A confermare la tesi c’è anche il fatto che la telecamera di sorveglianza è stata spostata. L’occhio elettronico che guarda verso l’esterno sarebbe stato orientato verso l’alto in modo da non riprendere nessuno.

Ad accorgersi per primo delle fiamme è stato il custode, quando ormai però c’era ben poco da fare e il rogo aveva già divorato buona parte dei 1500 metri quadri del capannone coperto che poi  ha collassato a causa dell’altissima temperatura sprigionate nella combustione. Le fiamme si sono estese fino a devastare un’area di 5mila metri quadrati, causando danni per oltre 2 milioni di euro. I carabinieri della locale stazione – guidati dal maresciallo Sante Convertini – e quelli della compagnia di San Vito - coordinati dal capitano Ferruccio Nardacci – hanno ascoltato, oltre al titolare, anche altre cinque persone, soci dell’azienda e proseguiranno in questa fase d’indagine per risalire al movente e agli autori dell’attentato. Nessuno dei soci avrebbe riferito di aver ricevuto minacce con richieste di pizzo. Le indagini proseguono a tutto campo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Indagini sul rogo alla Taf: telecamere manomesse, poi l’inferno di fuoco

BrindisiReport è in caricamento