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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Antisindacali le delibere sul "118"

BRINDISI – I provvedimenti assunti dalla direzione della Asl di Brindisi per la riorganizzazione del servizio 118, trasferito alle associazioni di volontariato, sono stati considerati antisindacali dal giudice del lavoro di Brindisi. Lo ha fatto sapere la Cgil Funzione Pubblica, che alla fine di una lunga polemica legata alla mancata consultazione delle organizzazioni dei lavori della sanità sul punto, aveva deciso di ricorrere alla magistratura competente, che ha depositato il provvedimento alla vigilia di Ferragosto. Il giudice ha disposto anche “la rimozione degli effetti lesivi” delle deliberazioni della Asl.

BRINDISI – I provvedimenti assunti dalla direzione della Asl di Brindisi per la riorganizzazione del servizio 118, trasferito alle associazioni di volontariato, sono stati considerati antisindacali dal giudice del lavoro di Brindisi. Lo ha fatto sapere la Cgil Funzione Pubblica, che alla fine di una lunga polemica legata alla mancata consultazione delle organizzazioni dei lavori della sanità sul punto, aveva deciso di ricorrere alla magistratura competente, che ha depositato il provvedimento alla vigilia di Ferragosto. Il giudice ha disposto anche “la rimozione degli effetti lesivi” delle deliberazioni della Asl.

La Asl di Brindisi aveva deciso di esternalizzare il servizio di emergenza 118 con una impegno di spesa triennale di 9 milioni 180mila euro per 15 postazioni nella provincia di Brindisi, con possibilità di proroga per un quarto anno, e il sindacato Funzione Pubblica Cgil aveva attaccato questa scelta della direzione generale accusandola di non corrispondere ad alcune delle esigenze e garanzie poste a base della scelta di un ricorso a tale formula. La Cgil aveva parlato di spreco di denaro, e di criteri discutibili di indicazione del personale da impiegare.

“In data 14 agosto 2012, il giudice del lavoro di Brindisi – comunica stamani il sindaco - ha accolto il ricorso presentato dalla Funzione Pubblica Cgil dichiarando l’antisindacalità della condotta posta in essere dalla Asl Br, consistita nell’omessa informazione preventiva, concertazione e consultazione della parte sindacale, ed ha disposto la cessazione del comportamento illegittimo e la rimozione degli effetti lesivi, condannandola, tra l’altro, anche al pagamento delle spese”.

Il sindacato precisa che “la scrivente segreteria territoriale ha cercato, senza esito, prima di ricorrere al giudice del lavoro, di instaurare corrette relazioni sindacali con l’attuale management aziendale, nella consapevolezza che solo il dispiegarsi di processi gestionali democratici e condivisi possono consentire di trovare soluzioni operativamente percorribili, per migliorare l’attuale sistema sanitario pubblico. Nel caso di specie, la Asl BR ha prodotto una lunga sequela di provvedimenti organizzativi, strutturali ed economici – prosegue la Cgil - riguardanti la gestione del sistema Emergenza/Urgenza 118, senza avere la sensibilità istituzionale di coinvolgere le parti sociali!”.

La comunicazione del sindacato si conclude con l’invito alla Asl di dare subito corso al provvedimento del magistrato, “revocando tutti gli atti prodotti dalla Asl Br che hanno esautorato i diritti ed i doveri del sindacato, invita cortesemente il presidente e l’assessore della Regione Puglia a voler immediatamente intervenire, per eludere un escalation del conflitto sociale che sta per determinarsi, i cui effetti si riverberano e includono tutti i livelli istituzionali preposti”.

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