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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Cardiochirurgia, un diritto negato

BRINDISI - Il convegno intitolato “Stati generali del cuore, come ottimizzare l’assistenza al cardiopatico in provincia di Brindisi”, ha rilanciato la richiesta di poter ottenere un’assistenza cardiologica completa anche in questa provincia.

BRINDISI - Ieri Brindisi Cuore, associazione provinciale per la lotta contro le malattie vascolari, ha riunito in un convegno-tavola rotonda alcuni rappresentanti del livello intermedio di prevenzione, ambiente, scuola e alimentazione, per confrontarsi, cercare nuove alleanze per ottimizzare l’assistenza ai cardiopatici e per attuare nuove politiche strategiche che correggano i fattori di rischio delle malattie cardiache. Al centro del convegno la richiesta, ormai quasi ventennale, dell’apertura di un reparto di cardiochirurgia presso l’ospedale Perrino di Brindisi.

Il convegno intitolato “Stati generali del cuore, come ottimizzare l’assistenza al cardiopatico in provincia di Brindisi” si è svolto presso l’auditorium della Biblioteca provinciale alla presenza di qualificati relatori, tra i quali il dott. Ermanno Angelini, dirigente medico del reparto di Cardiologia dell’ospedale Perrino che sui “viaggi della speranza”, cioè sulla mobilità passiva extraregionale e sul volume degli interventi cardiochirurgici negli anni 2011-2012 ci ha anticipato qualche nuovo dato del Registro Ares Cardiochirurgia Regione Puglia 2011-2012.

“In questi due anni nella clinica Città di Lecce vi sono stati 979 interventi cardiochirurgici, al Vito Fazzi di Lecce 594, a Villa Verde di Taranto 612, a Villa Bianca Bari 1372, a Santa Maria (Ba) 754, ad Antea (Ba) 1167, al Policlinico di Bari 884. Per un totale di 6362 interventi. Con questi numeri mancano all’appello 700 interventi l’anno. Questo numero d’interventi mancante è la gente che va fuori regione (mobilità passiva extraregionale). La proposta di Brindisi Cuore è aprire il centro di cardiochirurgia di Brindisi che farebbe rientrare un 60% di quelli che vanno via ottimizzando il rapporto posti letto interventi che, nell’area jonico-salentina, è assolutamente al di sotto della soglia di efficacia – efficienza”.

“Questo significa che gli attuali 1000 interventi fatti nell’area jonico - salentina in un anno diventerebbero 1700 con un rapporto ottimale interventi-popolazione 100 su 100.000. Invece ora è al di sotto della soglia di efficacia - efficienza. L’apertura del centro di cardiochirurgia permetterebbe l’intervento nelle mura del proprio ospedale di circa 500 interventi che, attualmente, vanno fuori dalla provincia di Brindisi con un’operazione di risparmio di costi e di appropriatezza sicurezza nell’ambito dell’assistenza sanitaria brindisina”.

I lavori del convegno sono stati aperti dal dott. Giovanni Caputo, presidente dell’associazione Brindisicuore, che ha parlato della necessità di un “cambiamento di rotta”. Il dott. Caputo ha parlato del nostro territorio, dichiarato a grave rischio ambientale, e del rapporto tra la salubrità di quest’ultimo e la salute del cittadino. “ E’ tempo di realizzare lo sviluppo di una nuova economia locale a misura d’uomo. Cambiare rotta promuovendo attività economiche non inquinanti”. Poi il dott. Caputo ha parlato della mancanza di un Registro Tumori, “strumento utile per verificare come influisce l’ambiente sulla salute dei cittadini”, di come sia la fascia più debole della cittadinanza a soffrire dei tagli alla spesa pubblica, e dell’assoluta necessità di istituire il reparto di Cardiochirurgia. “Nel Salento, Brindisi è l’unica provincia a non avere Cardiochirurgia”. Infine il dott. Caputo ha parlato di come non sia più pensabile insistere ancora sull’investimento industriale.

Della possibilità di non contrapporre il lavoro e le fabbriche ha parlato invece il prefetto di Brindisi Nicola Prete nell’intervento successivo. “Se le cose sono gestite in modo corretto questa contrapposizione, non c’è. L’inquinamento c’è se gestiamo impianti obsoleti. Oggi la tecnologia ci consente di azzerare tutto. Faccio l’augurio che si possano insediare a Brindisi industrie costruite con criteri moderni”. Il prof. Giorgio Assennato, direttore generale di Arpa Puglia, ha parlato di “Inquinamento ambientale-territorio e politiche di contrasto”. Il prof. Assennato ha parlato dell’accreditamento del Registro Tumori di Brindisi degli anni 2007-2008, che dovrebbe essere disponibile entro l’anno, delle norme ambientali che non sempre tutelano la salute dei cittadini e degli inquinanti atmosferici che sono associati alle patologie cardiovascolari.

Il direttore di Arpa Puglia ha mostrato poi i dati sulla qualità dell’aria del 2012 e di come il fatto che non si superino i valori non significhi che gli inquinanti non causino le patologie, delle PM10 e la tendenza delle medie provinciali, dell’applicazione dei Wind Days (piano contenente le prime misure d’interventi per il risanamento della qualità dell’aria nel quartiere Tamburi di Taranto per il Pm10 e Benzoapirene ai sensi del decreto 155/2010). Il dott. Emilio Gianicolo, ricercatore Istituto di Fisiologia clinica Cnr Lecce ha relazionato su “Inquinamento atmosferico e salute cardiovascolare - Evidenze scientifiche”. Il dott. Gianicolo ha mostrato i risultati di alcune attività di ricerca svolti a Lecce sugli effetti a breve termine dell’inquinamento sulla salute cardiovascolare e sull’inquinamento atmosferico e cardiopatie.

La dott.ssa Margherita Caroli, dirigente medico responsabile dell’U.O. Nutrizione – Asl di Brindisi, ha illustrato invece con la sua relazione “Alimentazione, benessere, cuore” lo stato nutrizionale dei bambini brindisini emerso da uno studio del 2010. La dottoressa Caroli ha parlato delle conseguenze derivanti dal non seguire una corretta alimentazione, dell’obesità che si riscontra sempre più frequentemente anche nei bambini della nostra provincia (a Brindisi 5797 bambini sono sovrappeso e 3079 sono obesi) e delle complicazioni derivanti dall’obesità (complicazioni che difficilmente scompariranno da adulti, “un diabete iniziato in età pediatrica non passa”).

Poi la dott.ssa Caroli ha parlato di come solitamente si arriva al sovrappeso in età pediatrica: inadeguatezza della merenda di metà mattina a scuola (panini eccessivamente riempiti), la mancanza, nella alimentazione dei bambini, di frutta (che dà una maggior protezione contro i tumori, ritarda l’invecchiamento delle cellule) e di verdura (che dà una migliore protezione contro le malattie cardiovascolari, riduce i tumori intestinali e il diabete), di un uso eccessivo di bibite zuccherate.

Anche la mancanza di attività fisica influisce nel sovrappeso in età pediatrica, facendo perdere ai bambini la protezione contro le malattie cardiovascolari, un miglior autocontrollo e il rispetto delle regole, imparate con le discipline sportive. Il 66% dei bambini a Brindisi va a scuola in macchina, con conseguenze come la scarsa concentrazione a scuola o anche la scarsa conoscenza del territorio. Infine la dott.ssa Caroli ha parlato delle lamentele più ricorrenti dei genitori e di come ogni bambino abbia per genitori tutti gli adulti del mondo.

Il dott. Gianfranco Ignone ha relazionato invece su ‘Le malattie cardiovascolari in provincia di Brindisi” e di come l’assistenza al cardiopatico deve essere organizzata tenendo conto di alcuni fattori come la popolazione, gli aspetti ambientali, la rete ospedaliera e gli aspetti economici. Poi il dott. Ignone ha mostrato i dati Ares del 2010 in Cardiologia e i dati sulla mobilità regionale ed extraregionale, con la classifica delle regioni nelle quali si recano coloro che decidono di curarsi fuori Brindisi delle loro principali patologie.

Per ottimizzare il servizio secondo il dott. Ignone serve una Rete Cardiologica aziendale. Bisogna riattivare il Dipartimento Cardiologico aziendale e definire dei percorsi assistenziali diagnostico/terapeutici, aprire il reparto di Cardiochirurgia e quello di riabilitazione cardiologica. L’ottimizzazione dell’assistenza al cardiopatico in provincia di Brindisi garantisce l’equità nelle erogazioni delle prestazioni sanitarie, riduce la mobilita” passiva intra ed extra regionale, favorisce la crescita culturale e professionale degli operatori sanitari con la sua forte integrazione tra attività’ cardiochirurgia e cardiologica.

Dopo il dott. Ignone alla tavola rotonda moderata da Arnaldo Travaglini, caposervizio della Gazzetta del Mezzogiorno di Brindisi, tenutasi successivamente, hanno preso parte Sergio Botrugno, presidente Coldiretti, Angela Citiolo, dirigente scolastico e il dott. Angelini. Dalla tavola rotonda sono emerse alcune considerazioni importanti. Prima tra tutte la necessità di individuare un percorso comune, un raccordo istituzionale che metta insieme i dati per trovare una soluzione al problema dell’avvicinamento della gente alla prevenzione contro le malattie cardiologiche.

La dott.ssa Citiolo, ha parlato del ruolo che le scuole svolgono per la prevenzione contro le malattie cardiologiche, del Piano Nazionale per il benessere degli studenti, del Piano Offerta Formativa e della mancanza di risorse economiche nelle scuole. Ha parlato poi dell’apertura di una scuola europea a Brindisi, da settembre, e dell’auspicio di creare un tavolo di concertazione con i medici, con l’Arpa e con l’Asl. Botrugno ha informato del ruolo di Coldiretti Brindisi e delle iniziative dei mercatini di Campagna Amica, della loro proposta dei prodotti a Km zero, della filiera corta e della loro lotta contro i prodotti falsificati. “Stiamo lavorando anche per l’apertura di punti fissi”.

Travaglini ha posto poi la questione dello screening da fare ai bambini, nelle scuole, per poter prevenire molte patologie. Secondo il dott. Angelini “non esiste una medicina scolastica, tutto è affidato alle singole persone”. “Chi conta i morti per l’assenza di questi reparti? Nessuno” prosegue il primario. ‘Non abbiamo attuato nulla perchè a Bari, poche ore fa, dei nostri colleghi hanno detto ‘basta parlare di apertura di nuovi reparti di cardiochirurgia’.Queste sono le lobby che impediscono la costruzione del reparto. Dobbiamo fare invece una lobby per raggiungere gli interessi della società”.

Il prof. Luigi Spedicato ha terminato la tavola rotonda parlando dell’esperienza dell’Università del Salento per mancanza di risorse, del significato del concetto di salute per le persone e di come la comunicazione non sia la panacea per convincere il prossimo a cambiare stili di vita. Anche per il prof. Spedicato occorre “fare rete”, monitorare il nostro ambiente, confrontarci con le contraddizioni di un sistema. Il negoziato sulle risorse ha un limite, il diritto alla salute”.

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