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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Casistica tumori a Ceglie: "Si faccia l'indagine, ma le cartelle cliniche sono molto indicative"

CEGLIE MESSAPICA - L'intervento del direttore del servizio di Radioterapia del "Perrino", Maurizio Portaluri, ha aperto un dibattito sul problema dell'incidenza dei rumori alle vie respiratorie saulla popolazione femminile di Ceglie Messapica. BrindisiReport.it ha pubblicato subito dopo una nota del dottor Domenico Galetta, medico oncologo presso l’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, e oggi riceviamo e pubblichiamo un intervento del dottor Emilio Gianicolo, ricercatore dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Lecce, uno dei relatori del convegno svoltosi nel gennaio scorso a Ceglie sulle patologie in argomento. Manca al momento il parere di un pubblico amministratore.

CEGLIE MESSAPICA - L'intervento del direttore del servizio di Radioterapia del "Perrino", Maurizio Portaluri, ha aperto un dibattito sul problema dell'incidenza dei rumori alle vie respiratorie saulla popolazione femminile di Ceglie Messapica. BrindisiReport.it ha pubblicato subito dopo una nota del dottor Domenico Galetta, medico oncologo presso l’Istituto  Tumori Giovanni Paolo II di Bari, e oggi riceviamo e pubblichiamo un intervento del dottor Emilio Gianicolo, ricercatore dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche a Lecce, uno dei relatori del convegno svoltosi nel gennaio scorso a Ceglie sulle patologie in argomento. Manca al momento il parere di un pubblico amministratore.

"Ho letto con molto interesse gli interventi del dott. Portaluri e del dott. Galetta su quello che è stato definito come un mistero e cioè la maggiore prevalenza di tumore al polmone tra le donne residenti a Ceglie Messapica. Concordo sulla necessità che anche la Regione Puglia si doti di un Registro Tumori, fonte indispensabile di conoscenza della distribuzione spaziale e temporale delle neoplasie ed elemento imprescindibile per azioni di prevenzione primaria.

In mancanza di un tale registro, ritengo che fonti quali le schede di dimissione ospedaliera o il registro nominativo delle cause di morte – pur con i limiti descritti dal dott. Galetta - forniscano comunque informazioni preziosissime. Informazioni, anzi, di maggior contenuto informativo rispetto ad una valutazione semplicemente aneddotica.

E queste informazioni descrivono a Ceglie un quadro che deve essere illustrato ai cittadini di quella comunità. Per dovere, per onestà intellettuale, per il diritto che le persone hanno di essere informate sullo stato delle conoscenze epidemiologiche, perché – purtroppo – la storia, anche di questo territorio, dimostra come-  pur in presenza di fonti informative (incluso il registro tumori, nello specifico il Registro Tumori Jonico-Salentino) concordanti sul cattivo stato di salute delle popolazioni (mi riferisco a quella brindisina) - decisioni in direzione della tutela della salute delle persone non sono esattamente all’ordine del giorno.

E questo perché i “fatti della scienza” sono solo uno dei fattori, spesso non in cima ai pensieri dei decisori, alla base delle decisioni politiche. Ed è allora indispensabile informare le popolazioni, fornire elementi oggettivi sui quali fondare le proprie opinioni. Elementi oggettivi come i dati sanitari che abbiamo divulgato in occasione del convegno del 21 gennaio 2010".

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