Randagismo, 5mila sterilizzazioni in tre anni
Con 1.700 sterilizzazioni all’anno per i prossimi 36 mesi, l’Asl di Brindisi ha deciso di investire 600 mila euro per provare a risolvere il problema del randagismo. Il nuovo piano straordinario dell’Azienda sanitaria, approvato il 21 gennaio scorso, prevede dal 2010 al 2012 più di 5 mila interventi per sterilizzare i cani di proprietà ed evitare quindi il proliferare di cuccioli che, spesso, vengono abbandonati indiscriminatamente, andando ad aggravare il randagismo.
BRINDISI – Con 1.700 sterilizzazioni all’anno per i prossimi 36 mesi, l’Asl di Brindisi ha deciso di investire 600 mila euro per provare a risolvere il problema del randagismo. Il nuovo piano straordinario dell’Azienda sanitaria, approvato il 21 gennaio scorso, prevede dal 2010 al 2012 più di 5 mila interventi per sterilizzare i cani di proprietà ed evitare quindi il proliferare di cuccioli che, spesso, vengono abbandonati indiscriminatamente, andando ad aggravare il randagismo. A fronte dei 5 milioni di euro spesi ogni anno per far fronte alle spese dei canili, all’assistenza sanitaria, all’accalappiamento e ai danni provocati dagli animali, l’Asl ha programmato di investire circa 200 mila euro all’anno per agevolare gli interventi.
“Pur operando quotidianamente con massima dedizione e con notevole esperienza organizzativa e operativa – ammettono dal Servizio veterinario di sanità animale dell’Asl di Brindisi – non siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo di debellare del tutto il fenomeno del randagismo”. Un fenomeno che trova le maggiori difficoltà nella risoluzione a causa degli animali domestici dei privati, spesso non muniti di microchip né iscritti all’anagrafe canina: sono proprio le cucciolate abbandonate indiscriminatamente a creare i maggiori problemi di randagismo nei venti comuni della provincia di Brindisi.
Nel 2008, quando è cominciato il progetto per sterilizzare i cani randagi presenti nei canili, un primo passo è stato fatto a cui poi si è anche aggiunta la campagna di sterilizzazione che, con 831 interventi, ha consentito una riduzione degli accalappiamenti nel 2009 del 14,2%.. Calcolando che in soli sei anni ognuna di loro potrebbe mettere al mondo una dinastia di circa 70.000 cuccioli, l’Asl conta di risparmiare circa 4,8 milioni di euro all’anno.