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Sabato, 20 Aprile 2024
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"L'Asl faccia chiarezza sui deceduti in carico ai medici di famiglia"

Federazione Italiana Medici Medicina Generale: "Il problema risale all'anno 2009, quando centinaia di medici vennero iscritti nel registro degli indagati"

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Federazione Italiana Medici Medicina Generale di Brindisi sulla questione riguardante la comunicazione ai medici di famiglia dei pazienti deceduti e sull'anagrafica sanitaria. 

Sono mesi che la Federazione Italiana Medici Medicina Generale di Brindisi chiede ai vertici della Asl di fare finalmente chiarezza sui deceduti e, in generale, sull’anagrafica sanitaria. Il problema risale all’anno 2009 in cui, come è noto, centinaia di medici vennero iscritti nel registro degli indagati in seguito ad accertamenti della Guardia di Finanza di Brindisi.

La stessa Procura procedente, in seguito ai riscontri forniti dai militari, chiese l’archiviazione di tutte le posizioni dei professionisti poiché, come emerge dagli atti, l’Azienda è tenuta a comunicare al medico interessato la cancellazione per decesso tempestivamente e comunque entro un anno dall'evento così come previsto dall’art.  42 c.4 Acn. Nello specifico la Asl di Brindisi prese un impegno formale affinchè procedesse ad una “ripulitura” dell’anagrafica proprio al fine di evitare un ripetersi di situazioni spiacevoli.  

“La Corte dei Conti, con la nota sentenza n. 317 del 11 novembre 2016 – fa sapere l’avvocato Marco Masi dell’ufficio legale Fimmg di Brindisi -  ha sancito che per le quote indebitamente ricevute dai medici di famiglia sugli assistiti defunti la colpa non è del medico che le ha percepite ma dei dirigenti della Asl che hanno omesso il controllo pur essendo officiati di compiti di doverosa comunicazione ai fini dell’aggiornamento dei registri degli assistiti  ed hanno evitato di dare qualsiasi tipo di impulso alle attività di verifica loro intestate”

È pur vero che la direzione generale attuale ha ereditato – suo malgrado - tale pesante fardello che i singoli Distretti, tuttavia, non riescono a risolvere. “C’è da dire che i medici di famiglia, pur di fronte ad un tale lassismo dell’Ente, continuano a collaborare con l’Azienda Sanitaria al fine di raggiungere gli obiettivi quali il contenimento della spesa farmaceutica ed il corretto svolgimento dell’assistenza domiciliare” riferisce il segretario Fimmg di Brindisi Dr. Donato Monopoli.

“Ho indetto un’assemblea generale – continua il dr. Monopoli – per sensibilizzare la base sulle problematiche relative alla spesa farmaceutica, distribuzione diretta,assistenza domiciliare, attivazione ospedali di comunità previsti nella provincia di Brindisi nonché  per discutere su tutte le problematiche connesse all’anagrafe sanitaria e,  in quella sede, gli iscritti mi hanno formalmente incaricato di adire la competente autorità giudiziaria”.

L’ufficio legale della Fimmg di Brindisi – per il tramite del responsabile Marco Masi -  tra le tante missive e diffide, ha provveduto ad informare direttamente il presidente della Regione Puglia (Michele Emiliano) ed il direttore del Dipartimento della Sanità (Giancarlo Ruscitti).

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