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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La Asl: "Per gli ascensori 300mila euro"

BRINDISI – Sono stati stanziati più di 300mila euro per la riparazione dei malandati ascensori dell’ospedale Perrino di Brindisi, colpiti secondo l’azienda sanitaria anche da diversi atti di sabotaggio. Lo ha dichiarato la dottoressa Graziella Di Bella, direttrice sanitaria dell’Asl di Brindisi.

BRINDISI – Sono stati stanziati più di 300mila euro per la riparazione dei malandati ascensori dell’ospedale Perrino di Brindisi, colpiti secondo l’azienda sanitaria anche da diversi atti di sabotaggio. Lo ha dichiarato la dottoressa Graziella Di Bella, direttrice sanitaria dell’Asl di Brindisi, a margine della conferenza stampa in cui stamani è stato presentato il piano di abbattimento delle liste di attesa per una prestazione sanitaria.

Dopo l’ennesimo disagio verificatosi ieri pomeriggio, quando un paziente ricoverato nel reparto di Cardiologia è rimasto bloccato per quasi 20 minuti nell’unico ascensore per allettati diretto alle sale operatorie ancora funzionante (il D2), la direzione sanitaria ha inoltre emanato un’ordinanza che autorizza l’uso degli elevatori di collegamento con le sale operatorie e il Pronto soccorso solo alle persone in barella.

Dei vari ascensori che soddisfano questa esigenza, solo il D2, proprio l’elevatore che ieri pomeriggio è andato in tilt, è operativo. “Se anche quest’ultimo ascensore dovesse finire fuori uso – spiega la dottoressa Di Bella – ci troveremo in una seria situazione di disagio, perché non ci sono altri elevatori che conducono direttamente alla sala operatoria, senza costringere il paziente al passaggio attraverso un corridoio esterno”.

In questa odissea, purtroppo, incappò la partoriente che la sera del 7 gennaio diede alla vita un bambino privo di vita. La donna avrebbe dovuto raggiungere la sala operatoria attraverso il D2. Ma l’ascensore era appena stato manomesso e la malcapitata fu costretta a seguire un percorso alternativo (con il passaggio dal corridoio scoperto) per raggiungere la destinazione.

Se il decesso del bimbo possa essere correlato al sabotaggio dell’ascensore, oltre che a un eventuale colpa medica, dovranno chiarirlo la magistratura e i carabinieri del Nas, che indagano nei confronti di 10 persone, fra medici e personale sanitario. Resta il fatto che dopo quel tragico episodio, non sono giunte altre segnalazioni di manomissioni alla direzione dell’Asl.

“Quella sera – dichiara la Scarano – un medico ci mise al corrente del fatto che la porta dell’ascensore D2 era stata sfondata intenzionalmente. Da allora, non ci sono pervenute altre segnalazioni analoghe”. L’emergenza, ad ogni modo, è al suo apice. Anche stamani, infatti, solo un paio di ascensori piccoli (quelli non in grado di trasportare una barella) erano in funzione. Per quanto concerne gli ascensori grandi, invece, il D3 è fermo, mentre il D1, il D0 e il D2 sono operativi, ma i primi due non garantiscono un collegamento diretto con le sale operatorie.

E nella giornata di ieri sono state predisposti dei segnali di percorso per gli utenti. “In modo che la gente – spiega la Di Bella – sappia come muoversi”. Ma come ripristinare tutti gli ascensori? “La settimana scorsa – afferma ancora il direttore sanitario dell’Asl – abbiamo dato disposizione alla Manutencoop (ditta che ha rilevato dalla Brindisi Elevatori il servizio di manutenzione, ma che non avendo personale specializzato, è costretta a rivolgersi per gli interventi urgenti alla ditta Kone, ndr) di riparare gli elevatori. Per il raggiungimento di questo obiettivo è stato previsto un piano straordinario da oltre 300mila euro”.

Ma l’impressione è che questo servirà solo a mettere una toppa. Il problema di fondo, infatti, al di là dei deprecabili atti di sabotaggio, è rappresentato dal grave stato di usura e vetustà degli impianti, vecchi 15 anni. Finché non si provvederà alla sostituzione dei motori, insomma, gli ascensori del Perrino continueranno a fare i capricci, e gli utenti continueranno a pagarne le conseguenze.

 

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