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L'odissea di Grassi: ora è sospeso

BRINDISI - E’ di nuovo ricoverato in ospedale, nel reparto di Psichiatria del “Ninetto Melli” di San Pietro Vernotico, Carmelo Grassi, l’ex manager della Manutencoop declassato a semplice ausiliario, dopo l’assunzione da parte della Sanitaservice (società in house della Asl), oltre che sottoposto a numerosi trasferimenti.

BRINDISI - E’ di nuovo ricoverato in ospedale, nel reparto di Psichiatria del “Ninetto Melli” di San Pietro Vernotico, Carmelo Grassi, l’ex manager della Manutencoop declassato a semplice ausiliario, dopo l’assunzione da parte della Sanitaservice (società in house della Asl), oltre che sottoposto a numerosi trasferimenti.

Grassi, subito l’ultimo provvedimento di trasferimento, il 30 novembre scorso, aveva tentato il suicidio, dopo essersi recato a chiedere spiegazioni all’amministratore unico presso la sede della Asl di via Napoli, Flavio Maria Roseto.

Dirigente il quale lo ha denunciato per presunte minacce con una pistola (mai rinvenuta né vista da testimone alcuno) e che ha firmato nei giorni scorsi un provvedimento di sospensione che tiene Grassi lontano dal suo posto di lavoro e per di più con uno stipendio dimezzato rispetto a quanto percepisce normalmente.

Dopo aver tentato di lanciarsi dal quinto piano dell’ospedale Perrino, Grassi, aveva chiesto di incontrare il direttore generale della Asl, Paola Ciannamea, oltre che un colloquio con i vertici dell’azienda per chiarire la propria posizione.

La sua storia affonda le radici nel passato recente. Le tribolazioni hanno avuto inizio qualche anno fa. Gli hanno bruciato tre automobili sotto casa, al Sant’Elia di Brindisi, nell’ottobre del 2010, poi una Fiat Grande Punto nel settembre del 2011 e nel gennaio 2012 è stato appiccato il fuoco nel garage dei genitori. Carmelo Grassi già nel maggio scorso era sull’orlo della disperazione.

Non da molti mesi la Sanitaservice, con le internalizzazioni, aveva preso le redini del servizio di portierato, ausiliariato e supporto logistico a Brindisi e nelle strutture sanitarie della provincia. Allora, da manager Manutencoop, assunto dalla ditta Supernova perché laureato con110 e lode all’Accademia delle Belle Arti, e quindi addetto alla gestione delle risorse umane, era stato trasferito al “Camberlingo” di Francavilla Fontana, senza incarico alcuno.

Privo di ufficio, costretto a far trascorrere le ore di lavoro in auto, nel parcheggio del nosocomio. Si era attrezzato con un cuscino e faceva la spola dall’abitacolo della vettura alla panchina che si trova nei pressi del Pronto soccorso. “Il mio amore e la mia dedizione per la Asl non sono stati ricambiati” aveva dichiarato all’epoca.

Lui, designato da Manutencoop come responsabile della convenzione di Brindisi, aveva applicato regole precise e senza compromessi nella gestione del personale, con tolleranza zero per assenteismo e negligenze in servizio. Per questo gli bruciarono anche l’archivio, in ospedale, e lui dovette apporre grate agli uffici.

Di episodi inquietanti gliene sono capitati a iosa. Come quella volta che apparve una scritta al settimo piano del “Perrino” di Brindisi, dove ha sede il reparto di Ortopedia: “Grassi, è qui che ti manderemo con le ossa rotte”. Poi le telefonate anonime nei servizi o reparti in cui era di turno, tutti episodi puntualmente segnalati con relazioni dettagliate.

Infine il crollo, il 29 novembre, quando dopo sei anni di servizio, dopo l’ennesimo trasferimento, stavolta in Nefrologia. Da allora Grassi è sottoposto a cure di tipo psichiatrico, per tutto quello che ha subito. Per i medici le sue condizioni non sono da trascurare. Gli stanno vicino due fratelli, la moglie, i genitori. I tre figli piccoli non hanno potuto trascorrere il Natale spensierati, con il papà, nell’appartamento del quartiere Sant’Elia acquistato per la sua famiglia, perché fosse serena.

Natale in ospedale, per Grassi, che ancora non riesce a superare un profondo stato depressivo che lo ha condotto fin su un cornicione, pronto a lasciarsi cadere. Viene sottoposto a terapie farmacologiche, perché non è in buone condizioni di salute. Ora, nonostante la esplicita richiesta di aiuto, è perfino sospeso dal servizio. Forzatamente a casa, con metà dello stipendio che percepiva. Insomma, ancora una volta inascoltato.

Il provvedimento di sospensione, che è provvisorio, è stato immediatamente contestato dall'avvocato Bina Valentini, che difende Carmelo Grassi, perchè ritenuto illegittimo sia dal punto di vista formale che sostanziale. Carmelo Grassi era stato sospeso con lettera del 30 novembre (quando era ancora ricoverato), da egli ritirata l'11 dicembre. Ma la sospensione è stata disposta in assenza di una contestazione formale.

In sostanza, Grassi è stato sottoposto a questo nuovo stress e alla decurtazione dello stipendio in attesa di accertamenti, cosa considerata appunto illegittima sotto ogni profilo. L'avvocato Bina Valentini annuncia che se a gennaio la sospensione non sarà revocata, chiederà al giudice una procedura d'urganza sulla vicenda. Davanti al giudice del lavoro è già in piedi una causa intentata dall'avvocato Valentini a tutela dei diritti di Carmelo Grassi, per il demansionamento avvenuto con il passaggio alla società in house Sanitàservice.

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