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A Ostuni si prepara manifestazione cittadina contro i tagli all'ospedale

Una lettera diretta ai sindaci del Nord Brindisino, al prefetto, alle forze sociali, ai sindaci del territorio interessato, e per conoscenza al governatore Michele Emiliano, per annunciare che la cittadinanza di Ostuni è chiamata ad una manifestazione per sabato 4 marzo

OSTUNI – Una lettera diretta ai sindaci del Nord Brindisino, al prefetto, alle forze sociali, ai sindaci del territorio interessato, e per conoscenza al governatore Michele Emiliano, per annunciare che la cittadinanza di Ostuni è chiamata ad una manifestazione per sabato 4 marzo 2017,  con l’obiettivo di chiedere ed ottenere le modifiche del Piano di Riordino Ospedaliero adottato dalla giunta regionale con delibera del 30 novembre 2016, numero 1933, “che riduce drasticamente l’offerta sanitaria nella Provincia di Brindisi”.

E’ questo il nuovo passo del “Comitato per il futuro della salute nel territorio Nord Brindisino”, con un focus sul declassamento dell’ospedale civile di Ostuni, “una struttura costretta alla marginalizzazione”. La provincia di Brindisi “risulta essere la più penalizzata per la possibilità di ricovero dei suoi cittadini, perché con  un indice di 2.71 posti letto per 1000 abitanti è lontanissima dal parametro standard del 3.6  per 1000  previsto dalla norma”, denuncia il comitato.

L’ospedale civile di Ostuni “abbraccia un territorio vasto appartenente ai Comuni di Cisternino, Carovigno, San Vito dei Normanni, Fasano, Pezze di Greco, Montalbano, Speziale, San Michele Salentino e Ceglie Messapica, che conta 150.000 abitanti e di estate si arricchisce con 250.000 arrivi e 1.350.000 presenze turistiche”, si  sottolinea ancora nella lettera.

Il comitato aggiunge che “la paventata chiusura dei reparti di Cardiologia e Pediatria creerebbe una forte riduzione dei posti letto di queste branche con conseguente scopertura assistenziale nel territorio Brindisi Nord” e pertanto si chiede “la revisione del Piano di Riordino Ospedaliero 2016 e della Delibera attuativa Asl Br numero 301 del 17 febbraio 2017 “Riordino della rete ospedaliera. ASL di Brindisi – prima fase di attuazione”.

Lo scopo della revisione è quello di assicurare al territorio della parte nord della provincia e alla città di Ostuni “il diritto alla salute (Art. 32 della Costituzione e art. 10 dello Statuto regione Puglia); il rispetto dei Livelli essenziali di assistenza (Lea); il mantenimento dei posti letto di Cardiologia e Pediatria; il completamento della piattaforma di ampliamento in costruzione per il trasferimento del pronto Soccorso e dei Servizi di Laboratorio e Radiologia; la riclassificazione dell’ospedale di Ostuni”.

La lettera conclude: “La salute è un diritto dei cittadini che si garantisce con servizi appropriati, efficaci ed efficienti sul territorio e non con i soliti tagli lineari incuranti delle esigibilità del territorio; i giusti tagli devono essere quelli mirati a combattere gli sprechi e la corruzione. I cittadini reclamano un servizio sanitario che, attraverso la rete ospedaliera e i servizi sul territorio, garantisca tempi rapidi e standard di qualità e di appropriatezza in tutti i servizi.

Sullo sfondo di queste vicende, ci sono le liti campanilistiche degli anni scorsi tra Ostuni e Fasano sullo spostamento di alcuni servizi ospedalieri, in verità assai poco lungimiranti, che hanno deviato l’attenzione dal vero problema, vale a dire ottenere dalla Regione la realizzazione di un nuovo ospedale Ostuni-Fasano. Politici più accorti hanno lavorato invece per la realizzazione della nuova struttura tra Fasano e Monopoli. Errori che oggi si pagano cari.

Sul fatto che i maggiori tagli del riordino si siano abbattuti sulle strutture sanitarie della provincia di Brindisi, dove non esistono ancora i servizi territoriali alternativi alle cure ospedaliere (è facile trovare cittadini di San Pietro Vernotico inviati a Fasano per una radiografia), con i disagi che sono sotto gli occhi di tutti, invece c’è poco da discutere: il dato è reale. Ma ciò non ha fatto muovere adeguatamente, in maniera bipartisan, la folta rappresentanza parlamentare sia nazionale che regionale della provincia di Brindisi.

Non si trattava di mediare e trattare sul piano di riordino, ma di dimostrare la natura e la portata dei problemi della sanità brindisina, di prospettare soluzioni, di difendere i diritti. Non ci può essere eccellenza se vi sono sovraffollamento, code, sottoutilizzo o sovra utilizzo delle attrezzature,  carenze strutturali, prestazioni in alcuni casi piuttosto discutibili, organizzazione farraginosa delle prestazioni ospedaliere a pazienti esterni.

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