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“Non c'è una epidemia di Klebsiella, nessun rischio per i pazienti del Perrino”

Il direttore generale della Asl: “Mercoledì insediamento del gruppo di lavoro”. E dal 26 ottobre il reparto di Rianimazione trasferito al settimo piano. “Su 37 campioni positivi al batterio dallo scorso maggio, sei decessi"

BRINDISI – “Non c’è alcuna epidemia in corso da Klebsiella, non c’è alcun rischio per i pazienti ricoverati nei reparti dell’ospedale Perrino: la Asl ha già comunicato ai carabinieri del Nas di Taranto i risultati delle analisi del laboratorio, dai quali emerge che su 37 campioni positivi al batterio, dallo scorso mese di maggio sino ad oggi, sei sono stati i decessi ”.

Il direttore generale della Asl, Giuseppe Pasqualone, dopo l’ultima visita dei carabinieri del Nas per l’acquisizione di una serie di documenti e cartelle cliniche, per conto del pm Milto De Nozza, conferma la massima collaborazione alla magistratura dopo l’apertura di un fascicolo d’inchiesta: la base del lavoro degli inquirenti è legata all’ipotesi di contaminazione da batterio “Klebsiella Pneumonie”.

E sembra che le indagini delegate al Nas siano conseguenza anche di un esposto che risale al 2013, nel quale si sottolineavano alcune criticità interne al reparto di Rianimazione, a partire dall’assenza di una zona filtro, circostanza che stando alla letteratura medica ha solitamente incidenza sulla diffusione del batterio. I pazienti ospedalizzati possono essere esposti al patogeno anche attraverso macchine per la ventilazione artificiale, cateteri endovenosi o ferite. In ambienti sanitari, inoltre, la Klebsiella può essere trasmessa attraverso il contatto tra le persone.

Giuseppe Pasqualone-2“I decessi avvenuti al Perrino sono al di sotto della media nazionale: al momento non è possibile affermare che siano conseguenza diretta dell’esposizione al patogeno, ma sui quali la stessa direzione dell’Azienda ha disposto che sia fatta chiarezza. Al momento non sono stati notificati avvisi di garanzia”, precisa il direttore generale.  

“Ci è stato chiesto materiale cartaceo che abbiamo già messo a disposizione ed è proprio partendo da quello che risulta dagli accertamenti del laboratorio analisi che possiamo affermare che non ci sono i presupposti per alcun tipo di allarme”, spiega Pasqualone, nominato direttore generale con delibera della giunta regionale il 10 febbraio scorso.

“Negli ultimi cinque mesi ci sono stati sei decessi su 37 pazienti rispetto ai quali il test ha dato esito positivo: si tratta di persone ricoverate nei reparti di Rianimazione, Ematologia, Geriatria e Malattie infettive, per le quali sono state disposte analisi specifiche al primo campanello di allarme, rappresentato dal persistere della febbre alta”, prosegue.

“Sempre nel rispetto del protocollo, è stata data immediata comunicazione dei risultati ai reparti di provenienza dei pazienti, al servizio di Igiene e sanità pubblica della Asl e al Policlinico di Bari, dove è istituito il centro di indagine. Contestualmente sono sempre state avviate le procedure di bonifica degli ambienti e sono state eseguite analisi sugli altri pazienti ricoverati nella stessa stanza”.

“Per intensificare gli interventi atti a presidiare le criticità rilevati, la Asl ha previsto l’istituzione di una task-force”, ricorda Pasqualone che mercoledì prossimo riceverà i professionisti interni ed esterni che lui stesso, il 14 ottobre, ha nominato come componenti dello speciale “gruppo di lavoro per la gestione delle problematiche igienico-sanitarie delle strutture di degenza della Azienda sanitaria locale di Brindisi”, in primis quella “rappresentata dall’insorgenza di infezioni correlata all’assistenza, strettamente connesse ad aree ospedaliere a maggiore intensità assistenziale”.

Tra queste, attenzione massima è stata chiesta per la “Klebsiella Pneumonie, già monitorata secondo il protocollo ministeriale. Il gruppo è composto da: Gianni Grilli, direttore medico del presidio ospedaliero di Andria,  al quale è stato affidato il ruolo di coordinamento; Vincenzo De Filippis, direttore dell’Unità di Gestione del rischio clinico della Asl di Bari; Carlo Leo, direttore dell’Unità di controllo di gestione e direttore facente funzioni del Sisp della Asl di Brindisi; Marino Santoro, ispettore Sisp della Asl di Brindisi e Valter De Nitto, dirigente responsabile dell’Unità di Gestione del rischio clinico della Asl di Brindisi.

L’attività verrà svolta principalmente presso il presidio ospedaliero di Brindisi, “tramite accessi settimanali non inferiori a due, secondo un calendario predisposto di concerto con i componenti del gruppo”. E’ tutto scritto nella delibera di conferimento degli incarichi. “Ai soli componenti esterni – è precisato – sarà riconosciuto a titolo di compenso la somma di 150 euro, oltre al rimborso delle spese sostenute e documentate”.

I professionisti dovranno “provvedere all’acquisizione,  elaborazione ed analisi dei dati relativi alla prevenzione e alla gestione delle infezioni, alla emanazione di disposizioni operative e alla verifica del relativo rispetto e attuazione da parte di tutti i soggetti destinatari delle direttive emanate, nonché dei protocolli aziendali già adottati, relazionando periodicamente sugli esiti delle procedure alla direzione generale”.

La direzione generale, in attesa dell’insediamento della task-force, ha disposto il trasferimento del reparto di Rianimazione per consentire i lavori di adeguamento: il trasloco è previsto per il prossimo 26 ottobre, al settimo piano del palazzo del Perrino, nella zona della terapia sub-intensiva, l’unica ritenuta idonea ad ospitare i posti letti. I lavori dovrebbero terminare a fine gennaio.

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