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Riabilitazione negata: Vincenzo Costantino vola in Germania

FASANO - Appello caduto nel vuoto. A prendersi cura del signor Costantino - entrato in sala operatoria per un banale intervento di appendicite e risvegliatosi paraplegico - da oggi sono i sanitari di una clinica di Colonia, in Germania. L’equipe medica tedesca, atterrata alle 11 presso l’aeroporto di Bari Palese e giunta attorno a mezzogiorno al Reparto di rianimazione dell’ospedale di Monopoli, ha preso in consegna lo sfortunato paziente.

FASANO - Appello caduto nel vuoto. A prendersi cura del signor Costantino - entrato in sala operatoria per un banale intervento di appendicite e risvegliatosi paraplegico - da oggi sono i sanitari di una clinica di Colonia, in Germania. L’equipe medica tedesca, atterrata alle 11 presso l’aeroporto di Bari Palese e giunta attorno a mezzogiorno al Reparto di rianimazione dell’ospedale di Monopoli, ha preso in consegna lo sfortunato paziente ed ora è già in volo, per il rientro in “Alemagna”. A bordo di un aereo privato, costantemente assistito e monitorato, c’è Vincenzo Costantino: 51 anni, originario di Fasano, residente a Colonia, in Germania, e domiciliato di fatto a Pezze di Greco.

“So che mio marito sta in buone mani. E questo mi tranquillizza. Ho ricevuto dal Servizio sanitario di un Paese straniero l’assistenza negata dalle strutture sanitarie della mia regione e del mio Stato”. La signora Margherita ha stretto la mano di suo marito sino all’ultimo istante possibile. Si è raccomandata, affinché stesse sereno, per poi affidarlo alla cure dello staff tedesco. Lei lo raggiungerà domani, per stargli al fianco in questa dura e lunga fase riabilitativa. “Un medico può sbagliare, perche errare è umano. Pagarne le conseguenze dovrebbe esserlo altrettanto. Ma negare persino l’assistenza a chi per quel presunto errore altrui ha perso finanche l’uso delle gambe è disumano e inaccettabile. Ecco, a mio marito, sconvolgente a dirsi, sta accadendo proprio questo. Non c’è ospedale in Puglia e nel resto della Penisola che abbia palesato disponibilità ad ospitare mio marito per il prosieguo della terapia rianimatoria. Al massimo lo curerebbero a domicilio. Ma questo è impossibile, ha bisogno della rianimazione e della necessaria assistenza. Quel servizio che il Sistema sanitario nel nostro Paese ci sta negando viceversa ci viene offerto senza alcun problema da una struttura ospedaliera di Colonia, in Germania. Questa è l’ingiustizia che stiamo patendo”.

Così signora Margherita racconta il calvario. Suo marito, Vincenzo Costantino in ospedale era entrato il 17 febbraio scorso, con le sue gambe, sano di corpo e di mente, per sottoporsi ad un banalissimo intervento di appendicite. Una procedura chirurgica di routine, quella eseguita in anestesia locale dallo staff medico dell’ospedale di Martina Franca. Drammatiche, invece,  le conseguenze post operatorie. Un decorso da incubo ed una certezza, atroce e scioccante: ora Vincenzo Costantino è paraplegico. Le sue condizioni di salute sono progressivamente peggiorate tanto da costringerlo ad affrontare una complessa e delicata riabilitazione.

Tutto ha inizio dopo - secondo la denuncia presentata alla Procura della Repubblica di Taranto dall’avvocato Antonello Anglani, legale della famiglia Costantino - dopo il ricovero (17 febbraio scorso) presso l’ospedale di Martina Franca. La diagnosi: addome acuto da probabile appendicite. I medici del nosocomio martinese sottoponevano così il signor Costantino a intervento per la rimozione dell’appendice. Gli venne praticata l’anestesia peridurale mediante introduzione di catetere. Il giorno dopo, al momento della rimozione del catetere peridurale, il paziente avrebbe cominciato ad avvertire dolori agli arti inferiori e subito dopo incapacità di muovere le gambe e assenza di riflessi.

Di fronte a un quadro clinico per nulla tranquillizzante, il 19 febbraio venne trasferito al Policlinico di Bari dove gli riscontrarono un ematoma perdurale. Gli venne praticata una decompressione, ma senza risultati apprezzabili. Da qui il trasferimento in Rianimazione. Le sue condizioni si complicano ulteriormente, tanto da spingere i medici a praticargli una tracheotomia ipercutanea. A marzo il signor Costantino veniva trasferito nel reparto di Neurochirurgia del Policlinico e poi nuovamente in Rianimazione a seguito di una sopravvenuta instabilità emodinamica e alla comparsa di un focolaio bronchiale. Il 9 aprile scorso altro trasferimento, stavolta presso l’ospedale di Monopoli per proseguire la terapia rianimatoria, poiché a Bari non c’era più posto. Ed è proprio qui che i medici hanno accertato una denervizzazione acuta causata dalla compressione del sacco epidurale che avrebbe provocato la paraplegia. Ora, davanti a sé, la necessità di dover affrontare una lunga e specifica riabilitazione. E per di più, all’estero.

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