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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sanità, battaglia sul Piano di Rientro. Ore cruciali per Ceglie e Ostuni

BRINDISI - Ore cruciali per il Piano di Riordino. In Consiglio regionale dibattito aperto e scontro frontale, in previsione dell'approvazione. E la battaglia sui tagli si fa dura anche in provincia di Brindisi. Tra le prese di posizione odierne spicca quella del senatore Euprepio Curto (coordinatore provinciale Udc): “No al massacro di Ceglie Messapica”, ammonisce.

BARI - Ore cruciali per il Piano di Riordino. In Consiglio regionale dibattito aperto e scontro frontale, in previsione dell'approvazione. E la battaglia sui tagli si fa dura anche in provincia di Brindisi. Tra le prese di posizione odierne spicca quella del senatore Euprepio Curto (coordinatore provinciale Udc): “No al massacro di Ceglie Messapica”, ammonisce.

Nella nota il consigliere regionale spiega: “Ceglie Messapica è sede di uno dei più importanti centri di riabilitazione motoria d’Europa, e, pur tuttavia, l’ospedale  subisce la sostanziale cancellazione del reparto ortopedia che dovrebbe costituire il naturale trade-union  con il San Raffaele. Tutto ciò è intollerabile, e a questa scelta l’Udc si  opporrà  fino in fondo”. Dichiarazioni che il senatore Curto ha reso nel corso dell’intervento tenuto oggi nel  Consiglio  regionale chiamato a deliberare sul Piano di  rientro imposto alla Regione Puglia da parte del Governo Nazionale.

Ma Curto non si è fermato  al solo  problema dell’ortopedia, al contrario, ha rilanciato, riaprendo una ferita mai cicatrizzatasi nel corpo dei cegliesi con la eliminazione del reparto di ostetricia e ginecologia. E , infatti , sempre nel corso del medesimo intervento si è scagliato contro quelle scelte radicali che oggi impediscono che un figlio di cegliesi nasca a Ceglie: “Una città che esce  massacrata  dal Piano di rientro, dove si assiste a comprensibili reazioni di popolo di cui è intuibile la deflagrazione nelle prossime settimane, anche perché le ultime scelte si aggiungono a quelle che  portarono  alla eliminazione del reparto  di ostetricia e ginecologia , senza peraltro l’attivazione di un puro e semplice punto nascita, con l’aberrante conseguenza che nessun cegliese potrà più nascere a Ceglie”.

Econcludendo, Curto attacca: “Se qualcuno pensa di poter impunemente fare strame  di un territorio, utilizzandolo per pura macelleria sociale si  sbaglia. Per quanto ci riguarda l’Udc farà di tutto per opporsi a questo bieco ed insano disegno”.

Prosegue la mobilitazione anche attorno all’ospedale della Città bianca, con particolare riferimento al paventato trasferimento a Fasano dei reparti di Ostetricia, Ginecologia e Pediatria. Ieri il Consiglio comunale ha ribadito la progna contrarietà a tale ipotesi, ribadendo tutte le riserve sul Piano già messe per iscritto in un ordine del giorno approvato l’agosto scorso. Nei giorni scorsi, infine, presso il circolo del Prc – Federazione della Sinistra di Ostuni, si è tenuta una  riunione organizzativa del “Comitato per la Salvaguardia della Salute Infantile”.

L’ Assemblea, cui ha partecipato un gran numero di operatori della sanità locale e di cittadini, ha individuato un obiettivo da raggiungere a tutti i costi: evitare la chiusura dei reparti di ostetricia e pediatria presso l’ ospedale civile di Ostuni, e il contestuale spostamento del personale operante, con competenza e dedizione, all’ interno degli stessi.

“Per fare ciò – spiega Vito Uggenti (del circolo Rifondazione comunista - Federazione della Sinistra di Carovigno) -  il gruppo sta portando avanti ormai da qualche giorno, una raccolta firme, cui hanno già aderito oltre duemila tra cittadini ostunesi e abitanti delle realtà limitrofe, anch’ essi contrari alla chiusura di questi reparti, poiché preoccupati del fatto che questa scelta – pare imposta dall’ alto -  possa portare grave nocumento alla salute della parte più importante della popolazione: i bambini”.

Oltre alla prosecuzione in forma massiccia, con la predisposizione di banchetti, della campagna per la raccolta firme ; il comitato ha deciso di organizzare pei prossimi giorni, un’ assemblea aperta a tutta la cittadinanza e alle istituzioni. Ed in quella circostanza saranno consegnate le firme raccolte.

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