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Sabato, 20 Aprile 2024
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Tagli, 500 medici a rischio a fine mese

BARI – In Puglia si attende ancora la convocazione di un tavolo tecnico nazionale per salvare la situazione precaria della sanità pugliese e soprattutto salvaguardare, in qualche modo, il diritto alla salute, visti i tagli fatti dal governo Berlusconi. Ora però, senza mezzi termini la denuncia del Usppi – Unione sindacale delle professioni e delle professionalità intellettuali - sull’imminente licenziamento (il 31 ottobre) da parte delle Asl della Puglia di ben 500 medici ospedalieri con contratto a tempo determinato.

BARI In Puglia si attende ancora la convocazione di un tavolo tecnico nazionale per salvare la situazione precaria della sanità pugliese e soprattutto salvaguardare, in qualche modo, il diritto alla salute, visti i tagli fatti dal governo Berlusconi. Ora però, senza mezzi termini la denuncia del Usppi – Unione sindacale delle professioni e delle professionalità intellettuali -  sull’imminente licenziamento (il 31 ottobre) da parte delle Asl della Puglia di ben 500 medici ospedalieri con contratto a tempo determinato.

Altro che situazione al collasso, dice l’Usspi. Si va incontro ad una situazione mai vista prima, situazione che “ammalerà” e paralizzerà le Asl pugliesi, da nord a sud, da est ad ovest della regione. Oltre, ai medici che saranno licenziati, nel gruppone dei 500 saranno inclusi anche migliaia di tecnici ed infermieri, a causa della mancata stabilizzazione del personale precario attualmente in servizio. A denunciare ciò, il segretario nazionale dell’Usspi, Nicola Brescia, il quale attraverso l’avvocato del sindacato, ha presentato numerosi ricorsi alla magistratura.

“Il licenziamento di medici e di paramedici avrà come ovvia conseguenza – afferma Brescia – l’interruzione di servizi e la sospensione concreta dell’erogazione di prestazioni essenziali con l’allungamento delle attese e il calo della qualità assistenziale”. L’incombente licenziamento del personale medico, fissato per il 31 di ottobre prossimo, colpirà, tra gli altri, servizi essenziali come i reparti di Pronto Soccorso, dove la percentuale di personale precario è molto alta. L’Usppi chiede l’istituzione urgente di un tavolo di confronto a livello istituzionale e un incontro con il Prefetto di Bari.

Quindi, nessuna deroga, come richiesto dai direttori delle Asl pugliesi giorni addietro, necessaria per lo sblocco del turn – over e per procedere a nuove assunzioni. Qui si sta per mandare a mandare a casa 500 medici e paramedici, infermieri e personale assistenziale ospedaliero.

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