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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Riflessioni di fine anno su un scoglio della Conca

Era il classico pomeriggio assolato di dicembre, e come tutti i pomeriggi Uccio Preservativo, un tipo che nella vita era stato sempre abbastanza previdente, esclamò: «Io certe cose proprio non le concepisco»

Era il classico pomeriggio assolato di dicembre, e come tutti i pomeriggi Uccio Preservativo, un tipo che nella vita era stato sempre abbastanza previdente, esclamò: «Io certe cose proprio non le concepisco». La moglie Ernestina, che sedeva accanto a lui sugli scogli della conca, distrasse per un attimo gli occhi dai bellimbusti che facevano le prove per il classico tuffo di Capodanno. Ernestina, che da anni sognava di diventare mamma e che come tutte le mogli hanno sempre una parola carina per i mariti, sospirò: «Sono molte le cose che tu non concepisci, tesoro».

A cosa si riferisse Uccio suo, le fu chiaro dopo qualche secondo, quando sullo scoglio romanticamente ribattezzato dai brindisini “scoglione” apparve la sagoma di un anziano prete, il classico parroco d’altri tempi, vestito Dolce e Gabbana, con l’iPhone 12 in mano, il mini iPad nel taschino, il capello ben pettinato e i Ray-Ban ultimo modello.

Poco distante un gruppetto di ragazzini e i loro genitori prendevano il sole, come ormai spesso accadeva nei classici pomeriggi di dicembre. «Lasciate che i pargoli vengano a me», esclamò don Lurido. «Col c…!», rispose il padre di uno dei piccoli, brandendo un ombrellone manco avesse visto un terrorista dell’Is. In effetti il parroco, peraltro vestito tutto di nero, non infondeva molta fiducia nei fedeli.

«Io questo non lo concepisco proprio», starnazzò ancora Uccio Preservativo dopo qualche minuto, mentre con una mano “sfogliava” BrindisiReport sul tablet e con l’altra spalmava la crema sulle gambe della moglie Ernestina, a volte invertendo le mani, creando qualche problema all’iPad e provocando qualche fremito alla compagna.

«Cos’hai adesso?», chiese l’adorabile moglie. «Pensa che il figlio di un consigliere chiede di essere assunto nello staff del sindaco, e il sindaco dice che non c’è nessuno scandalo perché in tanti gli hanno chiesto l’assunzione di mogli, figli, amanti e perfino di cani e gatti. Certe cose succedono solo a Brindisi», disse Uccio.

Ma Ernestina era troppo impegnata a godersi i fisici da urlo dei tuffatori della conca, che quest’anno avevano deciso di raccogliere fondi per donare a Palazzo Granafei Nervegna un po’ di buon senso. Obiettivo rivelatosi ben presto irraggiungibile. «Lo sai che mi stai facendo eccitare?», sussurrò a stento Ernestina. «Per la storia del consigliere, del di lui figlio e del sindaco?», chiese Uccio tra il serio e il faceto. «Veramente mi riferivo a quel vigile del fuoco in procinto di tuffarsi», rispose Ernestina, che come tutte le mogli sa come fare a merda i mariti quando questi esagerano con le battute stupide.

Mentre i due continuavano l’amabile conversazione, arrivò sul posto una pattuglia di vigili urbani con al seguito l’assessore al Bilancio: erano in atto controlli a tappeto sulla tassa di occupazione del suolo pubblico: dopo aver aumentato solo del 99% quella dei rifiuti, ora la giunta cercava di fare cassa facendo pagare la Tosap anche sugli ombrelloni (specie quelli usati a dicembre), sulle biciclette parcheggiate e sui tronchi di alberi che superavano il diametro di 5 centimetri.

«Ma questo è uno scandalo!» gridò Uccio Preservativo. Non fece in tempo a finire la frase che già i giornali locali riportavano la replica del sindaco: «Nessuno scandalo, non potete immaginare in quanti mi hanno chiesto l’assunzione di alberi, biciclette e ombrelloni». Intanto Ernestina aveva iniziato a scambiare qualche chiacchiera con i tuffatori della conca, che volevano sì fare beneficenza, ma preferivano dialogare con una donna caliente piuttosto che immergersi nelle fredde acque, perché, disse uno di loro rievocando i tempi in cui studiava greco e latino: «Bueni si, ma fessa noni». E fu così che la città, Uccio, ma soprattutto Ernestina e qualche vigile del fuoco, trascorsero un bel Natale.

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