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Martedì, 23 Aprile 2024
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Dopo il circo, sarà guerra agli hot-dog, a Ryanair, ai tamarri e agli alberi di Natale

Colpito anch’egli dalla Ferraresite (l’incurabile malattia che induce gli amministratori locali a stare in tv e sui giornali anche quando non hanno nulla da dire o, peggio, quando hanno deciso di sparare minchiate) dopo aver dichiarato la terza guerra mondiale ai circhi, Mimmo Consales si appresta a scatenare nuovi conflitti bellici, forte del sostegno dei caschi blu dell’Onu e dei 15 animalisti che si sono immolati al suo fianco nella lunga e difficile battaglia contro Orfei. Ecco le prossime mosse del sindaco con l’elmetto.

Colpito anch’egli dalla Ferraresite (l’incurabile malattia che induce gli amministratori locali a stare in tv e sui giornali anche quando non hanno nulla da dire o, peggio, quando hanno deciso di sparare minchiate) dopo aver dichiarato la terza guerra mondiale ai circhi, Mimmo Consales si appresta a scatenare nuovi conflitti bellici, forte del sostegno dei caschi blu dell’Onu e dei 15 animalisti che si sono immolati al suo fianco nella lunga e difficile battaglia contro Orfei. Ecco le prossime mosse del sindaco con l’elmetto.

Guerra all’hot dog. La vice-sindaca Paola Baldassarre voleva cancellarli perché rovinavano il decoro urbano, Consales invece, memore di quando pesava 50 chili in più, ad ottobre lancerà la crociata anti-hot dog, ma lo farà a fini salutistici. Dopo aver visto Jamie Olivier in tv, infatti, il sindaco ha deciso che i ragazzi brindisini non dovranno più mangiare i panini con i wurstel preparati artigianalmente e secondo i disciplinari di Slow Food dai paninari di piazzale Lenio Flacco. Ai ragazzi toccheranno delle belle ciabatte con fave e cicoria. E basta con la Coca Cola e le altre bevande gassate: per tutti, un buon calice di negroamaro, possibilmente senza solfiti.

Il sabato sera sarà il sindaco in persona a cucinare per i più giovani, in un apposito furgoncino itinerante tappezzato di manifesti recanti la scritta: «Gli hot-dog non sono i benvenuti a Brindisi».

Stop alle tamarro-car. A Brindisi esistevano un tempo tre inequivocabili segnali di “cittadino appartenente alla casta degli zambri”: il primo erano gli zoccoli con tacchetto rumoreggiante; il secondo le tute acetate impreziosite da pesanti e vistose collane d’oro; il terzo era l’attraversamento in auto dei corsi con la radio a tutto volume. Fortunatamente i primi due soggetti si sono estinti grazie all’evoluzione della specie. Il terzo, però, è duro a morire e ne sopravvivono ancora alcuni esemplari che si ostinano a voler fare ascoltare la loro musica, rigorosamente kitsch, ai passeggiatori del sabato sera.

A novembre Consales si dedicherà a loro. Per invitare all’ascolto della buona musica, regalerà per strada dei cd masterizzati di Fedez. Se la resistenza si protrarrà, passerà ai chiodi sulle strade. «Ancora oggi mi chiedo per quale motivo ho riaperto corso Garibaldi, e penso se lo chiedano in tanti, ma di certo non l’ho riaperto per farci passare questi soggetti», ha dichiarato a Satyricon il sindaco-battagliero.

A muso duro contro Ryanair. «Basta alle discriminazioni razziali in aereo!». Con questo slogan SuperMimmo, che ormai ha fatto appassire la leggendaria figura di SuperMax (l’eroe che lo aveva preceduto e che da tempo, purtroppo, sta preparando il sequel della sua prima comparsata) ha lanciato la guerra alla compagnia low-cost irlandese che sarà denunciata all’Alta Corte dell’Aia. Queste le motivazioni: 1) obbliga gli italiani a viaggiare con addosso tre paia di pantaloni e sette camicie, per poter rispettare i limiti di peso della valigia: 700 grammi per il bagaglio a mano, un chilo per quello in stiva; 2) impone ai brindisini (che notoriamente parlano solo 3 parole di inglese, per il resto improvvisano a gesti), di viaggiare senza capire una mazza di ciò che dicono le hostess.

L’albero di Natale. Per preservare il pianeta dall’estinzione degli abeti, l’1 dicembre Consales lancerà la crociata contro gli alberi di Natale veri. Andrà personalmente a controllare che nei supermercati vengano messi in vendita solo quelli di plastica. Picchetti di 2-3 persone, e 4 gatti, si formeranno dinanzi ai centri commerciali. Come sempre, il sindaco tenterà di dare loro manforte con la sua presenza, ma i gruppi anti-abeti si scioglieranno quando un cittadino dotato di scarsa pazienza (e forte predilezione per le cose serie) dirà al sindaco e ai contestatori: «Avete rotto le palle. E non solo quelle di Natale».

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