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Martedì, 19 Marzo 2024
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Ora è davvero crisi nera. Ecco le sette prove che lo dimostrano

Ora siamo davvero nella crisi più nera. Lo confermano le sette prove da noi raccolte negli ultimi giorni. E non ci riferiamo agli operai dell’Ilva che se ne sbattono se la fabbrica inquina e mette a repentaglio la loro salute. No, questa volta gli indicatori sono tutti brindisini. Uno più preoccupante dell’altro. Eccole, dunque, le prove che dimostrano che siamo in piena crisi, altro che uscita dal tunnel.

Ora siamo davvero nella crisi più nera. Lo confermano le sette prove da noi raccolte negli ultimi giorni. E non ci riferiamo agli operai dell’Ilva che se ne sbattono se la fabbrica inquina e mette a repentaglio la loro salute. No, questa volta gli indicatori sono tutti brindisini. Uno più preoccupante dell’altro. Eccole, dunque, le prove che dimostrano che siamo in piena crisi, altro che uscita dal tunnel.

Prova numero 1: L’Enel Basket Brindisi ha diramato un comunicato stampa che diceva: «Grande successo della campagna abbonamenti. Quasi tutti i vecchi possessori hanno rinnovato la tessera. Però concediamo un’altra settimana a chi non lo ha ancora fatto». Se siete figli di buona donna come chi scrive questa rubrica, avrete certamente tradotto così: «La campagna abbonamenti è partita bene, ma ci aspettavamo qualcosa in più. Sappiate che abbiamo ancora una paccata di tessere, quindi datevi una mossa».

Prova numero 2: La Stp ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria. Lo slogan è “prendi il bus gratis!”. In molti hanno commentato: «Lo facciamo da sempre, dov’è la novità?». La novità è che gli autisti dei bus, per tre mesi, consegneranno i biglietti omaggio ad anziani, giovani coppie e famiglie in difficoltà.

Prova numero 3: Dalle prossime partite di campionato, i “parcheggiatori” abusivi-legalizzati del PalaPentassuglia e del Fanuzzi accetteranno anche buoni pasto.

Prova numero 4: Le filiali brindisine delle principali banche hanno esposto i cartelli “Saldi”. E molti dipendenti un tempo antipatici e anche un po’ stronzetti, annusata l’aria di licenziamento, ora sfoderano sorrisi a 36 denti. Peccato che non ci siano più i clienti.

Prova numero 5: all’incrocio di viale Aldo Moro, i simpaticissimi immigrati che ci chiamano “Amicumì” propongono comodissime dilazioni di pagamento per l’acquisto di deodoranti per auto e fazzolettini di carta.

Prova numero 6: Il sindaco Mimmo Consales ha autorizzato il riciclaggio delle basole danneggiate che erano state sostituite lungo corsi. Saranno utilizzate sul lungomare Regina Margherita.

Prova numero 7: all’uscita dal supermercato gli extracomunitari che un tempo chiedevano l’elemosina, oggi si comportano da psicologi. Guardano il carrello semivuoto e ci danno una pacca sulle spalle: «Coraggio, ricorda che al mondo c’è sempre qualcuno che sta peggio».

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