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Election day: Emiliano, Ferrarese e i 25 portavoce di Ncd

Siamo già in campagna elettorale: nessuno sente la necessità di un atto di dolore, meno che neanche di un fugace "mea culpa". I finti amici e sostenitori si sono già tutti dimenticati di Consales, del sindaco e più ancora dell'uomo, in perfetto stile 8 settembre

Siamo già in campagna elettorale: nessuno sente la necessità di un atto di dolore, meno che neanche di un fugace “mea culpa”. I finti amici e sostenitori si sono già tutti dimenticati di Consales, del sindaco e più ancora dell’uomo, in perfetto stile 8 settembre. E ora tutti a guardare avanti. Perché il passato fa un po’ schifo, ma è meglio lasciare la polvere sotto il tappeto. Che la giostra delle elezioni inizi a girare.

I PORTAVOCE NCD. Dopo averci spiegato che Consales ha sbagliato per cose personali, ed essersi dunque autoassolti da ogni peccato politico, il partito di Alfano ha comunicato di aver nominato in Puglia una quindicina di portavoce: «Siamo spiacenti ma essendo finite le poltrone di ministro e viceministro, e in attesa di nuove presidenze di enti pubblici e privati, dovete accontentarvi di incarichi meno ambiti».

A Brindisi Area Popolare-Ncd (non fai in tempo ad imparare il loro nome che già ne inventano un altro!) ha nominato Ciro Argese portavoce provinciale, Mimmo Bianco e Giuseppe Bagnulo viceportavoce, e l’avvocato Cosimo De Michele viceportavoce vicario. 

Insomma, è il partito in cui tutti portano la voce di qualcun altro. E non è finita, perché questi quattro portavoce avranno probabilmente bisogno ognuno di un proprio portavoce. È un po’ come le catene umane. Nella speranza che si moltiplichino anche i voti, almeno per ora Alfano può dire di avere un esercito di portavoce.

EMILIANO SCATENA L’INFERNO. Si è fatto attendere un bel po’, il governatore della Puglia, ma ne è valsa la pena. Nel suo intervento a braccio ha citato Mao Tse Tung (e in molti si sono chiesti chi fosse), Pier Paolo Pasolini (e in molti hanno detto “che palle, noi vediamo solo Checco Zalone) e la tigre di carta (che molti hanno scambiato per la ben più famosa tigre del Casale). Quando la commissaria Sandra Antonica ha detto che ora il Pd “dovrà cambiare tutte le facce”, in sala si è alzato un brusìo, ma qualche giornalista giura di aver udito chiaramente la frase: «Scusate, ma allora che cavolo siamo venuti a fare?». 

In effetti nella sala dell’hotel Internazionale c’erano tutti i volti noti della sinistra locale, e balzava all’occhio soprattutto la presenza dei giovani democratici: da Michele Emiliano a Carmine Dipietrangelo, da Giovanni Brigante a Giovanni Carbonella. Qualcuno in effetti mancava, ma era già passato a miglior vita, quindi Emiliano non si è arrabbiato più di tanto. 

Il governatore ha continuato con le citazioni e i ringraziamenti: a Vittorio Bruno Stamerra (finalmente un nome conosciuto a tutti i presenti) e Antonio Elefante Martire (e qui si è bloccato l’orologio).

Quando Emiliano ha iniziato a parlare del candidato sindaco PD, qualcuno ha temuto al rissa. «Se c’è qualche volontario si faccia avanti!», ha detto il presidente, e tutti hanno rivolto lo sguardo a Roberto Fusco e Michele Errico, pensando in cuor loro: “Non fatelo, per favore, non fatelo”.
Poi, sapete com’è, il governatore come al solito ha voluto strafare: «Riprendiamoci la città, non come Pd ma come cittadini». Qualche giornalista si è guardata intorno smarrita: «Ha detto veramente così o siamo su “Scherzi a parte”?». Un vecchio militante ha chiesto a chi gli sedeva accanto: «Scusa, ma quindi Consales non era il nostro candidato! Allora era vero che era di destra».

Le ultime parole del governatore volevano essere una incitazione: «Scatenate l’inferno!». Qualcuno dovrebbe dirgli che l’inferno è stato già scatenato. E basterebbe.

FERRARESE NO. Comunque, in una giornata bizzarra, un raggio di luce arriva sempre. Come al solito lo regala Massimo Ferrarese, che si è premurato di dirci su Facebook che, essendo presidente Invimit, non potrà essere candidato sindaco. Ci sarebbe da festeggiare per lo scampato pericolo (Massimo, è satira, ripetiamo: è satira), ma poi viene da pensare: se il candidato non sarà lui, che è il meglio che Ncd può fornire su piazza, chi ci toccherà in dote? 

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