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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Il Veggente, le apparizioni della Beata Vergine e la scure di Monsignore

«Chi parla al veggente non è la Beata Vergine, ma più probabilmente Barbara D'Urso o la reincarnazione di Rachida fuggita dall'isola dei Famosi», scrisse il vescovo dopo sei anni di approfondimenti e audizioni in stile Grande Fedele

«Chi parla al veggente non è la Beata Vergine, ma più probabilmente Barbara D’Urso o la reincarnazione di Rachida fuggita dall’isola dei Famosi», scrisse il vescovo dopo sei anni di approfondimenti e audizioni in stile Grande Fedele. «Ho la prova provata che a parlare sia proprio la Madonna», rispose il Veggente al vescovo giocandosi il jolly: «L’albero d’ulivo sotto cui mi parla la Vergine è l’unico a non essersi ammalato di Xylella, e questo basta per certificare il miracolo». Ma Satyricon è andato oltre le dichiarazioni delle parti in causa, ed è in grado di fornirvi documenti ufficiali segretati, che contengono anche le dichiarazioni di Papa Francesco. Eccole in esclusiva per i nostri lettori.

LA STORIA. Il 5 agosto del 2009, in uno sfortunato paese del Mezzogiorno d’Italia, un ragazzo vide la Madonna nel suo giardino di casa. In una città priva di grandi eventi (all’epoca il Negroamaro Wine Festival ancora non esisteva) ma piena di politici che già sparavano immani cazzate ogni santo giorno, l’apparizione fece gran clamore e il giardino iniziò a diventare meta di pellegrinaggi (“da tutto il mondo”, scrisse un giornale locale, subito smentito da un’altra testata concorrente, che tenne a precisare: “da tutte le contrade cittadine”).

La Diocesi fu subito scettica, ma il potentissimo Comitato per le Feste Patronali si riunì d’urgenza per discutere il caso. «Dovremmo piazzare subito qualche bancarella e un paio di giostre», disse il più scafato dei parroci, don Euro. «Veramente ci sarebbe una questione più delicata, quella del nostro collega con quel vizietto particolare...», lo interruppe don Lurio. L’assemblea decise di rinviare il caso della Madonna al Comitato Apparizioni in Vaticano e quello del parroco col vizietto alle Calende Greche, con buona pace della Comunità Italo-Greca brindisina, che avrebbe preferito occuparsi solo dei preti ortodossi, e non di quelli fifty-fifty.

I VERBALI. Quello che vi proponiamo ora è uno stralcio dei verbali top-secret del Comitato Apparizioni:

Cardinale Borges: «Credo che il fenomeno brindisino sia da prendere sul serio, sembra che ci siano anche le stimmate e una statua piangente».

Cardinale Ripa Colucci: «Esimio Collega, pure San Gennaro ogni anno riempie l’ampolla, ma non vorremmo mica credere anche noi a queste cazzate!».

Risate generalizzate e applausi.

Cardinale Tascachena: «Egregi porporati, andiamo al sodo: e se chiedessimo di fare al 50% con le offerte, proponendo la costruzione di un Santuario?».

Malgrado l’avallo dello Ior, la proposta venne bocciata, perché nel frattempo Equitalia aveva già inviato al Veggente l’ingiunzione a versare gli oneri sugli incassi, proponendo un pagamento in comode rate mensili ad un tasso di interesse del 7500% (peraltro le offerte erano esigue, data la rinomata taccagneria dei concittadini). L’assemblea, a causa delle laceranti divisioni interne, decise di affidare al Santo Padre il caso del Veggente con la Madonna nel giardino.

IL GIUDIZIO PAPALE. Il primo a ricevere la relazione-bomba fu Benedetto XVI, che già aveva poca voglia di fare il Papa, figuriamoci se si metteva a leggere certe storie. Infatti il teologo tedesco dedicò al manoscritto circa 3 secondi, poi mormorò tra se e se: «È vero che a Brindisi stanno messi male, ma sperare nell’aiuto della Madonna mi sembra un po’ troppo...».

Intanto però tv e giornali locali si erano gettati sulla notizia, nella speranza di immortalare l’apparizione. Qualche giornalista aveva preparato perfino le domande per la Vergine Maria, semmai avesse avuto tempo e voglia di rispondere, ma purtroppo la Vergine continuava ad apparire solo al Veggente, e sempre il giorno 5 di ogni mese, perché gli altri giorni doveva andare a Jaddico, Medjugorie, Loreto, Lourdes...

Mentre il pellegrinaggio continuava, e “giungevano voli charter da tutto il mondo” (scrisse un giornale locale, subito smentito da una testata concorrente, che ci tenne a precisare che si trattava di “aerei giocattolo radiocomandati partiti dal rione Sant’Angelo”), finalmente la relazione del Comitato Apparizioni, che riprendeva l’incartamento del Comitato Feste Patronali, giunse sul tavolo di Papa Francesco.

Francesco non smentì la sua fama, e liquidò l’affare con una battuta: «Dunque, fatemi capire, siamo sotto l’attacco dell’Isis, cerco di convincere gli italiani a lottare contro la corruzione, e voi venite a parlarmi di queste puttanate?».

LA SCURE DI MONSIGNORE. Così la patata bollente tornò nel paese sfortunato, al monsignore locale, perché i panni, puliti o sporchi che siano, si lavano in famiglia. E monsignore non si fece pregare, anche se era stato “eletto” proprio per quello: convincere ancora qualcuno a pregare. L’arcivescovo iniziò a scrivere, ci andò giù pesante, e finì con l’esagerare, rendendo ancora più incredibile la storia di paese.

Vietò al Veggente «di diffondere, con qualunque mezzo, contenuti riguardanti le presunte apparizioni, nonché "messaggi" o "segreti", pena l'interdizione e il conseguente divieto di ricevere sacramenti». E vietò anche ai fedeli «il sostegno materiale o morale delle opere facenti capo, al veggente, pena la medesima interdizione dai sacramenti».

Praticamente tutti quelli che erano andati (o sarebbero andati) dal Veggente, erano espulsi dalla Chiesa. O quanto meno ammoniti. Monsignore vietò inoltre «tutti gli atti di culto direttamente o indirettamente riconducibili alle apparizioni nel giardino, e ogni patrocinio ecclesiastico», semmai a qualche parroco fosse venuta voglia di patrocinare l’evento, magari organizzando una bella Festa Internazionale delle Madonne Appariscenti, magari con tanto di fuochi d’artificio pagati dal Comune.

L’arci-locale concluse dichiarando «non autentiche le esperienze mistiche» del Veggente (restavano valide invece tutte le esperienze mistiche alla San Gennaro e simili...) e interdisse il Veggente «da qualsiasi incarico ecclesiale nell’Arcidiocesi» che ricomprendeva il paese ove i fatti si svolsero.

Su quest’ultimo punto la critica letteraria e la dottrina si scatenarono, insinuando dubbi e pettegolezzi. In paese infatti si sparse subito la voce secondo cui qualche parroco avesse proposto di assumere il Veggente per rilanciare le sorti delle parrocchie locali, che ormai facevano registrare il tutto esaurito solo nei giorni in cui si celebravano Comunioni e Cresime, peraltro con esasperante presenza di soggetti vestiti in maniera discutibile e donne con acconciature anni ’80 che perfino Google aveva eliminato dalla sezione immagini, per rispettare il diritto all’oblio ormai riconosciuto per reati così gravi.

Firmata l’enciclica anti-visioni nei giardini e nei cortili, monsignore andò a letto tranquillo, come quando ci si toglie dallo stomaco un macigno, o un piatto di peperoni. Ma in sogno gli apparve Sant’Oriana, protettrice degli scrittori, che gli sussurrava all’orecchio: «Cosa hai fatto? Cosa hai scritto? Ti rendi conto che Satyricon ti prenderà per...». E per monsignore non fu una bella nottata.

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