rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
scuola

Alle età dell'archeologia ci pensa il Cedad

La Siria non solo lo scenario della cruenta guerra civile di questi mesi, ma è, come l’Iraq, il Libano, la Turchia e l’Iran la culla della civiltà del Vicino Oriente proiettata sul bacino del Mediterraneo. Tell Tuqan è una città la cui fondazione risale a tremila anni prima di Cristo, tra l’età del Bronzo e quella del Ferro.

La Siria non solo lo scenario della cruenta guerra civile di questi mesi, ma è, come l’Iraq, il Libano, la Turchia e l’Iran la culla della civiltà del Vicino Oriente proiettata sul bacino del Mediterraneo. Tell Tuqan è una città la cui fondazione risale a tremila anni prima di Cristo, tra l’età del Bronzo e quella del Ferro, mentre la sua storia più recente si fonde con il periodo persiano - ellenistico. Gli scavi si trovano nella Siria settentrionale, a soli 35 chilometri da una città dove oggi si combatte e si muore, Aleppo. Tell Tuqan era un centro commerciale che si trovava sulla strada carovaniera che collegava la valle del fiume Eufrate, snodo cruciale dello sviluppo della storia dell’uomo, al Mediterraneo Orientale, e segna l’epoca della cosiddetta rivoluzione urbana secondaria, quando i villaggi si trasformarono progressivamente in città.

Su Tell Tuqan ha cominciato a lavorare nel 1964 sino agli Novanta la missione archeologica italiana in Siria della Università della Sapienza, diretta da Paolo Matthiae, mentre dal 2006 gli scavi a Tuqan sono ripresi ad opera di una missione archeologica dell’Università del Salento diretta da Francesca Baffi, docente di Archeologia e Storia dell’Arte del Vicino Oriente Antico, con la collaborazione dell’Università Iulm di Milano, grazie a finanziamenti dell’Università del Salento, del Ministero per l’Istruzione, dell’Università e la Ricerca Scientifica (fondi per progetti di rilevante interesse nazionale), del Ministero per gli Affari Esteri (fondi per missioni archeologiche italiane all’estero).

A questo lavoro, sintesi della collaborazione tra archeologi e fisici, che rappresenta ancora una volta il contributo che l’Italia può offrire alla conoscenza, alla cultura e alla storia nell’area del Mediterraneo, è dedicata la conferenza internazionale sugli scavi a Tell Tuqan organizzata dai professori Francesca Baffi, Luca Peyronel e Lucio Calcagnile dal 15 al 17 maggio a Lecce, al Museo del Teatro Romano, da Università del Salento, Iulm Milano e Cedad (centro di Datazione con il radiocarbonio e Diagnostica nucleare), una società di Unisalento che opera nel complesso di Cittadella della Ricerca a Brindisi. Il Cedad, diretto dal prof. Lucio Calcagnile, ordinario di Fisica applicata, ha datato sinora con l’acceleratore di particelle Tandetron finora circa 15mila campioni provenienti dagli scavi in centinaia di siti archeologici di mezzo mondo che hanno consentito di stabilirne la cronologia assoluta.

Tra le ricerche del Cedad più note, quelle sul tesoro di Massenzio, sulla Lupa Capitolina (stabilendone l’origine medievale e non romana), e gli studi su personaggi chiave della storia del Rinascimento come Pico della Mirandola e Caravaggio, uomini geniali e controversi, per stabilire la compatibilità dei resti rinvenuti nelle sepolture con la loro epocae far luce sulle cause della loro morte. Va annotata, per restare alle ricerche più note, anche la radiodatazione della terra di fusione rimasta all’interno di Bronzi di Riace.

Si può tranquillamente affermare che il Cedad, con l’attività dei suoi laboratori chimici e di spettroscopia ottica e dell’acceleratore Tandetron (uno dei pochi al mondo), è diventato da tempo un punto di riferimento anche internazionale non solo nel campo dell’archeologia, ma anche della scienza dei materiali, delle scienze ambientali, forensi e geologiche e per le tecnologie applicate ai Beni Culturali.

Il contributo dato dal Cedad agli scavi archeologici in Siria di Tell Tuqan e della vicina Ebla è stata la definizione della loro cronologia assoluta grazie alla datazione con acceleratore di materiali organici a vita breve rinvenuti nei siti. Le ricerche effettuate, misurando gli isotopi stabili e radioattivi del carbonio, e le numerose datazioni ottenute verranno illustrate al convegno di Lecce dal prof. Lucio Calcagnile nella sua relazione in inglese del 15 maggio dal titolo: “Fisica Nucleare per l’Archeologia: La datazione con il radiocarbonio di campioni provenienti dai siti di Telle Tuquan ed Ebla”. Calcagnile illustrerà inoltre i vantaggi dell’acceleratore di particelle del Cedad per la datazione di reperti archeologici e le potenzialità delle tecniche nucleari non distruttive di analisi per l’archeologia che utilizzano acceleratori di particelle come Tandetron.

Ma presto il Cedad, cui si deve la conoscenza dell’età esatta di queste antichissime città, ben presto potrà fornire dati esatti su reperti organici risalenti a svariati milioni di anni fa, ben oltre la portata dei 50mila anni consentita dall’isotopo del carbonio. Recentemente i ricercatori del Cedad infatti hanno progettato e installato nei laboratori di Cittadella della Ricerca una nuova linea connessa con l’acceleratore Tandetron per misurare nuovi isotopi radioattivi che proietteranno le ricerche sino ad ere molto lontane. Un rivoluzione per la paleontologia, la botanica, la zoologia, la biologia e per tutte le discipline che esplorano il passato remoto del pianeta.

 

 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alle età dell'archeologia ci pensa il Cedad

BrindisiReport è in caricamento