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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La laurea cambia pelle:i pareri

ROMA- Il Corriere della Sera ha pubblicato ieri sera la notizia del Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo sul tema della laurea e del suo valore legale. Si tratterà di ridiscutere il peso del titolo di laurea all'interno dei concorsi pubblici e della proposta di un diverso criterio di accreditamento degli atenei italiani.

ROMA - Il Corriere della Sera ha pubblicato ieri sera la notizia del Consiglio dei Ministri di venerdì prossimo sul tema della laurea e del suo valore legale. Si tratterà di ridiscutere il peso del titolo di laurea all'interno dei concorsi pubblici e della proposta di un diverso criterio di accreditamento degli atenei italiani.

In particolare si toccheranno tre punti. Primo: per partecipare ai concorsi pubblici, soprattutto per incarichi dirigenziali, non sarà necessaria una laurea specifica, si potrà accedere al concorso con un titolo, fatta eccezione per alcuni ambiti tecnici, conteranno di più le capacità dimostrate nelle prove concorsuali. Secondo: il punteggio con cui si è conseguita la laurea sarà meno rilevante e potrebbe essere eliminato come fattore di punteggio. Terzo: un sistema di accreditamento per gli atenei.

Il punto maggiormente critico sembra essere il tema dell'accreditamento per gli atenei. Questo, infatti, aprirebbe la strada alla concorrenza tra università, ciò comporterebbe sicuramente una differenziazione in termini di costi a seconda della posizione occupata dal singolo ateneo. Il timore è che si arrivi ad un sistema di formazione universitaria come quello americano.

Confindustria fa sapere che “non si può non essere d'accordo” con una manovra di questo tipo che “va sicuramente nella direzione di una vera liberalizzazione”, e accenna ad una tutela del consumatore di formazione.

In forte contrapposizione si sono schierati gli studenti di Link-Coordinamento Universitario Nazionale che in un comunicato stampa fanno sapere: “Con l’abolizione del valore legale si incentiverà la nascita di atenei di serie A e atenei di serie B e si favoriranno solo quegli studenti che possono permettersi costosissimi master e decine di corsi di specializzazione post-laurea”. (da www.unireport.unisalento.it)

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