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L'esame di Sabrina e Vanessa

BRINDISI - Finalmente sorride, all’uscita da scuola, Sabrina. I suoi occhi chiari regalano uno sguardo disteso e non lasciano intravedere la stanchezza per le sei ore passate lì, seduta al proprio banco, a scrivere di Aldo Moro, di Matteotti e degli omicidi politici. Sabrina non ha avuto bisogno di troppo tempo per decidere.

BRINDISI - Finalmente sorride, all’uscita da scuola, Sabrina. I suoi occhi chiari regalano uno sguardo disteso e non lasciano intravedere la stanchezza per le sei ore passate lì, seduta al proprio banco, a scrivere di Aldo Moro, di Matteotti e degli omicidi politici. Sabrina Ribezzi, che ieri era in tutt’altra aula ad attendere un verdetto, oggi ha affrontato la prima prova dell’esame di maturità insieme a Vanessa Capodieci.

Frequentano entrambe la 5B dell’istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi, proprio quello lì. Sabrina, prima di infilarsi in macchina e tornare a casa, tira un sospiro di sollievo. “La prima è andata, l’ansia si è placata. Forse tornerà stasera, prima della seconda prova”. Per le ragazze della Morvillo la seconda prova è un elaborato di psicologia.

Sabrina non ha avuto bisogno di troppo tempo per decidere che traccia svolgere. Ha scelto gli omicidi politici. La tesina per gli orali l’ha redatta sul terrorismo e “non è stato un caso”. “Ci sentiamo coinvolti, abbiamo studiato sui libri di storia col pensiero rivolto a quello che ci era accaduto”. La ragazza, la più timida delle cinque che riportarono lesioni gravissime nell’attentato del 19 maggio in cui perse la vita Melissa Bassi, ha lasciato la Morvillo attorno alle 14. Ha utilizzato proprio tutto il tempo a disposizione.

“Sono serena, spero di aver fatto bene. Ho scritto quattro colonne e non è un caso che abbia scelto proprio il tema più vicino al terrorismo. Sono vicende che ci riguardano”. L’ansia della vigilia si e’ stemperata: “Ora va meglio – dice – mi concentro sulla seconda prova”. Sabrina ha redatto una tesina proprio sul tema del terrorismo: “Era inevitabile” racconta. “Il pensiero di Melissa è sempre con noi, oggi come ieri, quando c’è stata la sentenza. Abbiamo avuto giustizia, anche per Melissa che è sempre con noi, anche oggi lo era”.

Prima di lei era andata via, attorno alle 13, anche Vanessa Capodieci, sorella di Veronica, che fu la studentessa la cui vita rimase a lungo appesa a un filo. Vanessa ieri non era in aula: “Non mi sembrava il caso, volevo studiare, sarebbe stata una distrazione, avrei perso concentrazione”. Ha scelto la traccia d’ambito socio economico: “E’ andata bene” dice. Anche le altre ragazze della Morvillo sono tranquille all’uscita: “L’attentato ci ha segnato profondamente, ma bisogna andare avanti, pensare al futuro”.

 

 

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