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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'università dell'Opus Dei presenta i suoi corsi in Cittadella. "Ma si faranno a Roma"

BRINDISI – La questione è certamente controversa. Ma proprio per questo forse è meglio partire da un esempio confacente: Confindustria spesso sostiene la Luiss di Roma nelle campagne di marketing di questa prestigiosa università privata, ma lo fa utilizzando casa propria, cioè le proprie sedi o al massimo luoghi neutrali. E’ avvenuto anche a Brindisi. Ecco perché non si capisce come mai oggi, sabato 25 settembre 2010, il Campus Bio-Medico, che altro non è che un'opera apostolica della Prelatura dell' Opus Dei, la sua pubblicità sia venuta a farla in Cittadella della Ricerca, dove per scelta politica e di strategia territoriale, grazie soprattutto all’amministrazione provinciale di Brindisi che è la padrona di casa, ha sede ed opera il polo brindisino dell’Università del Salento.

BRINDISI – La questione è certamente controversa. Ma proprio per questo forse è meglio partire da un esempio confacente: Confindustria spesso sostiene la Luiss di Roma nelle campagne di marketing di questa prestigiosa università privata, ma lo fa utilizzando casa propria, cioè le proprie sedi o al massimo luoghi neutrali. E’ avvenuto anche a Brindisi. Ecco perché non si capisce come mai oggi, sabato 25 settembre 2010, il Campus Bio-Medico, che altro non è che un'opera apostolica della Prelatura dell' Opus Dei, la sua pubblicità sia venuta a farla in Cittadella della Ricerca, dove per scelta politica e di strategia territoriale, grazie soprattutto all’amministrazione provinciale di Brindisi che è la padrona di casa, ha sede ed opera il polo brindisino dell’Università del Salento.

Un comunicato stampa della Provincia ha presentato il fatto come evento promosso “dall’assessorato alla Cultura della Provincia di Brindisi, dalla Cittadella della Ricerca e dall’Associazione Industriali di Brindisi”. Ma come, proprio la Provincia? E allo scopo di “proporre al territorio una realtà le cui peculiarità sono protese a coniugare gli interessi della gente con la cultura”, e per presentare “i corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, in Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana, in Infermieristica, in Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia, in Ingegneria Industriale e Ingegneria Biomedica”?

Il comunicato attribuiva queste dichiarazioni all’assessore provinciale Paola Baldassarre, quindi la perplessità è d’obbligo. Peraltro la sorpresa non è legata al fatto che si tratti o meno di un ateneo privato, cattolico e dell’Opus, ma al fatto che questa presentazione sia avvenuta tutto sommato in un complesso dove la stessa Provincia ha offerto anni fa una sede all’Università del Salento sostenendo finanziariamente l’istituzione di due nuove facoltà, una delle quali è proprio Ingegneria industriale. Insomma, c’è una certa differenza tra la promozione e la discussione su un libro edito dall’Ares (casa editrice dell’Opus Dei) al Museo provinciale, come è avvenuto qualche tempo fa, e la faccenda odierna.

In un’area geografica e sociale in cui la domanda di formazione prevalente non è quella per una laurea in ingegneria, coltivare e orientare le scelte dei giovani brindisini e salentini verso questa facoltà non è facile, anche se a seguire in Cittadella c’è la possibilità di frequentare una successiva, altrettanto preziosa laurea magistrale in Ingegneria aerospaziale. Perché parlare del corso di Ingegneria industriale del Campus Bio-Medico proprio in Cittadella, allora? Ma la Provincia non aveva scommesso e investito su altri soggetti di formazione? E dove vuole istituirli, questi corsi di laurea l’università dell’Opus Dei? Il comunicato non era chiaro, e francamente non abbiamo partecipato all’evento.

Ma fonti della Provincia hanno fatto sapere che non c’è alcun cambiamento di rotta, e che la presentazione odierna dei corsi del Campus Bio-Medico non comporterà uno sbarco di questa università privata né in Cittadella della Ricerca, né a Brindisi. Chi vorrà frequentarli, dovrà farlo a Roma. In altre parole – non utilizzate dalle fonti – solo marketing, pare. Massimo Ferrarese, del resto, in occasione della presentazione del progetto “Net in Progress” dell’Itis Majorana, un’operazione di concreta e forte innovazione della didattica di cui Brindisi può vantare il primato, ha ribadito l’intenzione di valorizzare e sostenere i centri di formazione del territorio.

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