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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Scuole, nervi tesi studenti-presidi

BRINDISI – Stamani oltre all’agitazione del Liceo Scientifico Monticelli, è arrivata anche la protesta indetta da una parte degli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Giovanni Giorgi che hanno manifestato nell’atrio interno della scuola entrando in conflitto con la dirigente scolastica Maria Luisa Sardelli, perché contestualmente era previsto l’incontro con il questore di Brindisi Giuseppe Cucchiara e alcuni operatori della Polizia Postale sui rischi che si annidano nel web. Intanto si prepara un'altra giornata di lotta in tutta la provincia per sabato 24 novembre.

BRINDISIStamani oltre all’agitazione del Liceo Scientifico Monticelli, è arrivata anche la protesta indetta da una parte degli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Giovanni Giorgi che hanno manifestato nell’atrio interno della scuola entrando in conflitto con la dirigente scolastica Maria Luisa Sardelli, perché contestualmente era previsto l’incontro con il questore di Brindisi Giuseppe Cucchiara e alcuni operatori della Polizia Postale sui rischi che si annidano nel web. Intanto si prepara un'altra giornata di lotta in tutta la provincia per sabato 24 novembre.

Gli studenti del Liceo Scientifico Monticelli, oggi, hanno dato il via al Presidio Contibuo 2.0 mentre al Giorgi di Brindisi, un terzo degli studenti della scuola hanno dato luogo ad un sit-in “legale”. Alla preside Maria Luisa Sardelli, però, questa forma di protesta non è piaciuta. Un altro dirigente scolastico un po’ scontento di questa forma di protesta scelta dagli studenti brindisini è Vincenzo Antonio Micia, preside del Liceo Psico Pedagogico e Linguistico di Brindisi “E.Palumbo” che in una lettera indirizzata alla stampa scrive: “La protesta che in questi giorni sta interessando le scuole italiane mi sollecita alcune considerazioni, anche in riferimento alla mia esperienza di dirigente scolastico. Ho sempre creduto che i giovani siano tali perché ‘diversi’ dagli adulti e da docente di Filosofia ho pure insegnato con E. Fromm che la disobbedienza è una virtù quando permette di rompere con un passato decadente”.

“Tuttavia, consapevole che il progresso civile si basa non sul consenso populistico delle folle, ma sul dissenso critico delle intelligenze, voglio avanzare alcune riflessioni. Per prima cosa: ‘protesta’ o ‘rito’? Sì, proprio così! Ho l’impressione che ci troviamo ormai di fronte a un rito – sostiene il preside Micia - che stancamente in questo periodo si ‘celebra’ da alcuni decenni. Arrivato il mese di novembre (non si “capisce” perché i problemi si presentino solo in questo periodo) c’è sempre un Berlinguer, una Moratti, una Gelmini, una riforma, una finanziaria, una crisi economica contro cui protestare….Mi sembra ormai un rituale che si ripete e al quale ogni anno si cerca di dare una colorazione ideale”.

“La solita delegazione – continua Micia nella lettera - dei rappresentanti che si reca in Presidenza portando delle istanze maturate in coordinamenti studenteschi cittadini, con la promessa che non si ripeteranno gli errori degli anni precedenti…. Negli occhi di questi ragazzi si coglie la motivazione ideale di quanto affermano e si illudono di poter trascinare nel loro entusiasmo la moltitudine degli studenti…. Diritto a… diritto a… diritto a…. si urla… Ogni tanto forse sarebbe opportuno parlare anche di doveri, a partire dal dovere allo studio… al rispetto delle persone…  delle cose… a incominciare dal proprio banco e dalla propria aula” conclude il dirigente.

Una risposta potrebbe arrivare già sabato prossimo, altra giornata di lotta che gli studenti brindisini stanno preparando con cortei a Brindisi e Ostuni.

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