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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Si estende agitazione degli insegnanti

BRINDISI – Dilaga la protesta degli insegnanti contro le politiche del governo sulla scuola, che impongono nuovi ridimensionamenti della spesa per l’istruzione, e una maggiorazione non retribuita dell’impegno del perdonale docente e tecnico. E’ la volta dell’Istituto d’istruzione secondaria superiore Marconi-Flacco-Belluzzi (commerciale e geometri) di Brindisi, dove è partito lo stato di agitazione dei professori con la sospensione delle attività non obbligatorie.

BRINDISI – Dilaga la protesta degli insegnanti contro le politiche del governo sulla scuola, che impongono nuovi ridimensionamenti della spesa per l’istruzione, e una maggiorazione non retribuita dell’impegno del perdonale docente e tecnico. E’ la volta dell’Istituto d’istruzione secondaria superiore Marconi-Flacco-Belluzzi (commerciale e geometri) di Brindisi, dove è partito lo stato di agitazione dei professori con la sospensione delle attività non obbligatorie.

Bloccate quindi l’ora di ricevimento dei genitori; l’operatività di partecipazione e progettazione di tutti i progetti previsti nel Piano dell’offerta formativa e finanziati dal Fondo di Istituto; l’operatività delle funzioni strumentali docenti e Ata e delle funzioni di collaborazione del dirigente scolastico- reggente; l’attività del gruppo sportivo; le attività connesse con i  Pon; l’attività connessa con visite guidate e viaggi di istruzione; la prestazione di lavoro straordinario.

La drastica decisione, cui potrebbero seguire altre forme di protesta se il governo non  ritirerà alcune scelte sulla scuola, è stata presa nell’assemblea del 30 ottobre con la partecipazione della segreteria provinciale della Flc Cgil, per discutere il disegno di legge di stabilità 2013, proposto dal governo, su cui sono state espresse una serie di valutazioni.

Le misure proposte dal governo per il comparto scuola proseguono nel peggioramento della condizione di lavoro del personale scolastico e  della qualità  complessiva del sistema scolastico, causando lo svilimento della scuola pubblica e pesanti effetti negativi di riflesso sulla formazione degli studenti,nei confronti delle famiglie e dell’intero Paese, in seguito agli ulteriori tagli di personale e di prestazioni, con la previsione di un miliardo di risorse tolte alla scuola per il 2013, che si vanno tragicamente ad aggiungere agli 8 miliardi di tagli del precedente governo.

Tali proposte non considerano la complessità e l’ampiezza del lavoro dei docenti, di cui le 18 ore rappresentano solo una parte della grande mole di impegno non visibile ma realizzato ogni giorno dagli insegnanti per garantire l’attività didattica, e ledono la dignità stessa di tutti i  lavoratori della scuola, che in questi anni di tagli forsennati alla scuola pubblica, mentre si continua anche per il 2013 a rifinanziare la scuola non statale, garantiscono in condizioni sempre più difficili, quei diritti costituzionali all’istruzione,  messi a dura prova dalle scelte politiche degli ultimi anni.

Si arriva a chiedere ai docenti di svolgere 6 ore gratuite, come fosse un atto dovuto, disapplicando, in modo autoritario e ingiustificato, il contratto nazionale di lavoro, svalutando così sia l’impegno del personale docente e Ata, che consta, oltre alle 18 ore, di 80 ore per le attività collegiali e i rapporti con le famiglie, e di tutte le ore non conteggiate per la preparazione delle lezioni, l’aggiornamento, la correzione dei compiti, l’elaborazione delle prove, solo per citarne alcune, sia il valore democratico del contratto nazionale stesso.

Tale  blocco delle attività non obbligatorie  determina uno stato di agitazione che proseguirà fino al ritiro delle proposte governative,  e si potrà  manifestare in ulteriori azioni di protesta e di lotta.

“Si decide, inoltre, di dare la più ampia diffusione di tale documento, per sensibilizzare e coinvolgere le altre scuole,  gli studenti, le famiglie e impegnare, in modo unitario tutte le organizzazioni sindacali – si conclude il documento dei docenti degli istituti tecnici commerciali e di quello per geometri - a far recedere il governo dai propositi  contenuti nel Disegno di Legge di Stabilità che attaccano la scuola pubblica.

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