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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Università, bisogna fare presto"

BRINDISI - L'assenza della Provincia e del Comune di Brindisi alla riunione odierna presso il rettorato dell'Università di Bari, per esaminare e decidere sulle forme e sui contenuti di una nuova convenzione tra lo stesso ateneo e gli enti del territorio, necessaria per non solo per adeguare l'assetto dei corsi di laurea alle indicazioni della riforma, ma anche per garantirne la sopravvivenza del polo brindisno di Uniba, ha destato molte perplessità. Non per questo la riunione è stata annullata, ma si è tenuta con la sola presenza del segretario generale della Camera di Commercio, Epremio Carrozzo, e la presenza di tutti i presidi interessati oltre quelli di Farmacia e di Agraria, che hanno confermato l'interesse per lo sviluppo della presenza di corsi di laurea a Brindisi.

BRINDISI - L'assenza della Provincia e del Comune di Brindisi alla riunione odierna presso il rettorato dell'Università di Bari, per esaminare e decidere sulle forme e sui contenuti di una nuova convenzione tra lo stesso ateneo e gli enti del territorio, necessaria per non solo per adeguare l'assetto dei corsi di laurea alle indicazioni della riforma, ma anche per garantirne la sopravvivenza del polo brindisno di Uniba, ha destato molte perplessità. Non per questo la riunione è stata annullata, ma si è tenuta con la sola presenza del segretario generale della Camera di Commercio, Epremio Carrozzo, e la presenza di tutti i presidi interessati oltre quelli di Farmacia e di Agraria, che hanno confermato l'interesse per lo sviluppo della presenza di corsi di laurea a Brindisi.

Tuttavia, come spiega nell'intervento che qui di seguito volentieri pubblichiamo, il professore Francesco Fistetti, c onsigliere provinciale di Sel a Brindisi e docente di Storia della Filosofia presso l'ateneo di Bari, senza una nuova convenzione non sarà possibile per l'Università mantenere i corsi a Brindisi per ragioni strettamente legate ai bilanci, e sarà perciò necessario trasferirli nel capoluogo di regione. Per scongiurare ciò vanno evitate le polemiche ma vanno applicate concretamente le volontà a favore degli studenti e delle famiglie brindisine. Fistetti perciò invita sia la Provincia, che i candidati sindaco a non perdere tempo. Tutto va risolto entro i primissimi giorni di maggio, e va colta la riconvocazione dell'incontro che il rettore si appresta a diramare.

"La convenzione tra l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, la Provincia di Brindisi, il Comune di Brindisi e la Camera di Commercio di Brindisi è giunta a scadenza a febbraio scorso. L’Ateneo barese aveva convocato per oggi, 10 aprile, i soggetti istituzionali insieme con i presidenti dei Corsi di Laurea e i rispettivi presidi “al fine di analizzare i risultati raggiunti nell’ambito dell’accordo (…) ed assumere le conseguenti decisioni finalizzate all’eventuale novazione dell’Atto de quo”, come recita la lettera del delegato del Rettore prof. Giovanni Dotoli. Fatto sta che a  questa riunione, di estrema importanza per il futuro della città di Brindisi e dell’intero territorio, ha partecipato solo il rappresentante della Camera di Commercio, il dottor Carrozzo.

L’assenza degli altri soggetti istituzionali, soprattutto della Provincia, è apparsa, agli occhi di tutti, a dir poco ingiustificata, ma anche allarmante per le conseguenze negative che essa può determinare. Intendiamoci bene. Su un tema come l’università a Brindisi (quale università, come, a carico di chi) sarebbe miope sollevare polveroni polemici, ma sarebbe auspicabile una riflessione attenta e pacata, in primo luogo da parte dei candidati sindaci e dell’amministrazione provinciale che è capofila nell’accordo suddetto.

Infatti, è bene che si sappia che la prospettiva che incombe è la chiusura del polo universitario sia perché il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) si va assottigliando sempre più mettendo a repentaglio la sopravvivenza delle sedi storiche, sia perché i margini di manovra che gli Enti Locali hanno a disposizione sono molto ristretti e richiedono tempi rapidi e decisioni chiare per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria. Ecco perché è necessario che i candidati sindaci e la Provincia mettano immediatamente in agenda la questione della permanenza dell’università a Brindisi, sapendo come stanno le cose. In particolare, bisogna avere consapevolezza di due dati di fatto nuovi:

1)      che c’è stata un’intesa federativa tra gli Atenei di Lecce e di Bari in vista di corsi inter-ateneo. A Brindisi ciò comporta che i Corsi di Economia Aziendale e di Informatica si trasformino in Corsi inter-ateneo (il Corso di Progettazione e Gestione delle Attività Culturali è stato il primo a cadere ed è stato, purtroppo, già disattivato, senza che nessuno abbia mosso la benché minima recriminazione, il che la dice lunga sulla sensibilità del ceto politico imperante);

2)      che il Ministero interpreta la trasformazione come una nuova istituzione e per questo chiede la soppressione di due Corsi esistenti. Si tratta di un’interpretazione infondata, su cui la Crui chiederà al governo e al Ministero una rettifica normativa. Intanto, per quanto riguarda l’anno accademico 2012/2013, già alle porte, che fare? Il punto nevralgico è esattamente questo, perché l’anno accademico 2012/13 dovrà essere garantito solo dall’Ateneo di Bari, in quanto i Corsi inter-ateneo per il Ministero vanno rinviati ancora di un anno.

Tuttavia, affinché l’anno accademico 2012/13 venga assicurato agli studenti brindisini e alle loro famiglie, è urgente il rinnovo della Convenzione. Senza l’impegno degli Enti Locali non se ne fa niente, beninteso non per una proterva volontà dell’Ateneo barese, ma semplicemente perché lo richiede la normativa vigente. Ora, entro il 4 maggio prossimo le Facoltà dovranno deliberare l’offerta formativa, ciò che comporta definire i docenti cosiddetti garanti dei Corsi di Laurea, oltre al quadro della didattica. Se non vi sarà questa certezza, il rischio è la chiusura e il trasferimento a Bari dei Corsi esistenti.

Come si vede, il problema è tutt’altro che agevole e non sembra che i protagonisti della vita politica e sociale brindisina ne siano consapevoli. Per amore di verità, va detto, infine, che la riunione nel Rettorato di Bari è stata molto proficua. Tutti i Presidi presenti (vi hanno partecipato anche i Presidi di Farmacia e di Agraria) si sono mostrati disponibili a trovare una soluzione di transizione e il Rettore tornerà a convocare le parti subito dopo Pasqua. Ma bisogna fare in fretta, perché, se i Corsi malauguratamente fossero sospesi anche per un anno, non ci sarebbe più via d’uscita, perché il Ministero potrebbe decretarne la chiusura".

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