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Università, prof pendolari senza rimborsi

BRINDISI - Quali siano le difficoltà, e i sacrifici affrontati per mantenere in vita i corsi universitari a Brindisi, lo possono raccontare le persone che giorno per giorno hanno contribuito a tenere in piedi questa offerta formativa, senza proclami ma solo facendo il loro lavoro accollandosene persino le spese. Illuminante la testimonianza di un professore, Salvatore Averna di Bari.

BrindisiReport.it 14 ottobre 2012 19:58

"A proposito dell'università a Brindisi. Insegno Lingua Inglese alla Facoltà di Economia di Brindisi. Sono di Bari e per dieci anni, sin da quando la sede era presso il Di Summa, ho percorso migliaia e migliaia di chilometri, facendomi carico anche di portare i membri della commissione d'esami sparsi in varie parti della Puglia", ci scrive il professore Averna.

"Credo di aver contribuito in certa misura alla formazione dei giovani laureati della zona, favorendo l'apertura mentale in chiave internazionale. Purtroppo non mi sarà più possibile continuare. Grazie all'intervento degli enti locali, mi venivano riborsate le spese di viaggio seppure con molto ritardo", ma questo non avviene più da tempo.

"Ho appreso di recente che non mi verranno più rimborsate le spese di viaggio da me anticipate da metà 2005. La remunerazione media, peraltro sempre corrisposta dopo diversi anni, non coprirebbe neppure le spese. In tal modo - conclude il prof. Salvatore Averna - venire a Brindisi comporta rimetterci di tasca propria. Ho chiesto lumi anche agli enti locali convenzionati, ma non ho ricevuto nessuna risposta. Lascio a voi tutte le deduzioni del caso".

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