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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Nuovo palazzetto: progetto comunale di ampliamento senza espropri

«Il progetto di ampliamento del “PalaPentassuglia” cui stanno lavorando i tecnici comunali non prevede espropri e ampliamenti sul lato lungo del palasport». Lo fanno sapere dal Comune di Brindisi

BRINDISI – «Il progetto di ampliamento del “PalaPentassuglia”  cui stanno lavorando i tecnici comunali non prevede espropri e ampliamenti sul lato lungo del palasport». Lo fanno sapere dal Comune di Brindisi, più che altro per spiegare che le foto pubblicate ieri da BrindisiReport.it non sono relative al progetto.

Infatti, se qualcuno avesse letto bene l’articolo prima ancora di allarmarsi e di precisare o smentire, nessuno aveva scritto che le fotografie pubblicate da BrindisiReport.it fossero relative all’intervento che (forse) sarà realizzato. Avevamo infatti spiegato che “una idea-progettuale era stata presentata molti mesi fa da alcuni tecnici, prevedeva l’ampliamento sul lato lungo previo esproprio di tre ettari di terreno, costava 4 milioni di euro e si sarebbe potuta realizzare in 10 mesi”.

Dell’idea, corredata da relative fotografie-rendering, erano a conoscenza praticamente tutti gli inquilini di Palazzo Granafei Nervegna: il sindaco Consales, il vicesindaco Ecclesie, i consiglieri Muccio e Renna. Ma a quei tempi si pensava di realizzare un Pala Eventi con l’aiuto dei privati. Poi i privati non sono stati ritenuti affidabili e si è pensato di battere cassa all’Enel per un palazzetto a Sant’Apollinare, infine si è tornati indietro, come spesso accade in questa città: ampliamento del PalaPentassuglia.

La giunta comunale nei giorni scorsi ha affidato al tecnico Padula di verificare la fattibilità dell’intervento dal punto di vista statico e geologico, e al comandante dei vigili Nigro ha chiesto di tirar fuori qualche idea per dare all’impianto di contrada Masseriola una viabilità decente, rispetto all’imbuto attuale che costringe i tifosi a lunghe code dopo ogni partita.

Intanto, prima ancora di capire se i lavori potranno essere realizzati, qualche tecnico sta già lavorando al progetto, che nelle intenzioni dell’amministrazione non potrà richiedere una spesa superiore ai 4 milioni di euro (due dalla Cassa depositi e prestiti, due da apposito mutuo). Resta una domanda di fondo: perché spendere 4 milioni di euro per ristrutturare per l’ennesima volta una struttura vecchia (e obbligare l’Enel Basket ad emigrare per qualche mese) anziché investirne 5 o 6 per un palazzetto nuovo di zecca, magari pagato almeno in parte da uno sponsor privato?

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