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Basket: l'arbitro brindisino Antonio Bartolomeo promosso in A2

Dopo appena 7 anni di attività, il 27enne di Cellino San Marco approda al secondo campionato cestistico nazionale. "Tanta gioia, ma è solo un risultato e non un traguardo"

CELLIINO SAN MARCO - Gli ci sono volute solo 7 stagioni, 7 anni di attività per approdare in A2 maschile, il secondo campionato nazionale di pallacanestro: Antonio Bartolomeo, 27enne di Cellino San Marco con la passione per l'arbitraggio, si è affacciato nel mondo della palla a spicchi all'età di 13 anni fra le fila della limitrofa Pallacanestro San Pietro poi divenuta U.S. San Pietro ed all'età di 20 anni ha toltola canotta da gioco per vestire quella grigia da arbitro, inanellando nelle prime stagioni sportive una serie di promozioni consecutive che lo hanno portato quest'anno al terzo anno di B nazionale, all'approdo nella nuova categoria, collezionando fra l'altro due finali scudetto giovanili Under 17 Eccellenza e Under 18 Elite (Treviso 2015 e Pordenone 2016) e raccogliendo attestati di grossa stima in tutto il panorama cestistico pugliese e nazionale. Lo abbiamo incontrato per fargli alcune domande.

Quali sono state le tue sensazioni e che emozioni hai provato?

Indubbiamente tanta gioia a monte di un turbinio di emozioni che non so neanche io descrivere, ma come da te accennato è solo un risultato e non un traguardo perciò non bisogna smettere mai di guardare avanti e migliorare.

Cosa ti ha spinto ad intraprendere la carriera da "grigio"?

Le mie doti da giocatore non erano tali da permettermi di giocare ad alti livelli, ma la vera motivazione non è questa ed è nata per puro caso si può dire, quando il coach della squadra femminile dell'U.S. San Pietro, Claudio Cuomo, che mi chiese di arbitrare una gara amichevole contro una limitrofa società brindisina, intravedendo in me una certa predisposizione a saper fischiare, spronandomi a fare il corso da arbitro. Passione e risultati hanno fatto il resto.

Ti senti di dover ringraziare qualcuno?

Il già sopracitato Claudio non posso che ringraziarlo per aver dato il via a questa avventura e anche il mio coach Mimmo De VIta che mi ha sempre appoggiato nel prosieguo ed ha fatto il tifo per me. Ma un ringraziamento particolare va al mio istruttore Tonino Malerba che ha creduto nelle mie potenzialità sin da subito (potenzialità visionate tramite dvd di una gara giovanile consegnatogli da un coach locale, Federico Santoro, ndr), spronandomi sempre al massimo anche con i suoi infiniti rimproveri, contribuendo tuttora alla mia personale crescita.

Cosa consigli alle nuove leve ed ai giovani arbitri?

Alcuni vedono in me un esempio da seguire ed imitare, ma allo stesso tempo dico sempre ai giovani arbitri che non si ottengono dei risultati senza che vi sia serietà e dedizione per questa passione, nessuno ti regala nulla e se non lavori duramente sudando anche fuori dal rettangolo di gioco non si arriva da nessuna parte.

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