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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Brindisi-Corfù, è tempo di tattiche: Idrusa si prepara all'ennesima sfida

Beati gli ultimi, che avranno più vento nelle vele, e per fortuna, come capita da diversi anni, in poppa. Questo dice il meteo – elemento volubile in questa stagione nel Canale d’Otranto – per la XXXII edizione della Regata Internazionale Brindisi-Corfù

BRINDISI – Beati gli ultimi, che avranno più vento nelle vele, e per fortuna, come capita da diversi anni, in poppa. Questo dice il meteo – elemento volubile in questa stagione nel Canale d’Otranto – per la XXXII edizione della Regata Internazionale Brindisi-Corfù per la quale si avvicina l’ora dello start, alle 12 del 7 giugno. Poca aria da maestrale in partenza sotto costa, un po’ più di vento al centro, quindi primo dilemma da sciogliere per i giudici di regata, quello del mantenimento o meno della boa di Otranto, che potrebbe svantaggiare la maggior parte della flotta e farla impelagare almeno fino a dopo la mezzanotte, quando dovrebbe soffiare potente, da nord-ovest un vento fresco almeno sino a 20 nodi.

A quell’ora le più veloci, performanti e meglio portate tra le barche saranno dirette verso la solita zona di cali di vento tra le piccole isole che precedono Corfù, mentre il gruppone, ben distante, dovrebbe rianimarsi e cominciare a farsi sotto. E addirittura, giovedì, a mattina fatta, di vento ce ne sarà più che a sufficienza anche nella temuta area delle bonacce. Quindi spi e gennaker da aria leggera in partenza, poi nella notte fonda equipaggi ben desti per correre come si deve. Almeno, si spera.

Iscritti a quota 121 stamani, cifra destinata a mutare di poco, di poco inferiore a quella del 2016, ma sufficiente a garantire alla Brindisi-Corfù il suo primato di regata d’altura più frequentata dell’Adriatico (la mitica Barcolana è una regata costiera), prova valida per il Campionato nazionale offshore).

Un ottimo risultato, che rende merito soprattutto agli organizzatori e alla vela pugliese, se si considera che il 3 giugno si è conclusa in Toscana l’ottava edizione della “151 Miglia”, una classica del Tirreno (che ha una concentrazione di armatori e praticanti molto, ma molto più alta), che ha registrato 190 barche al via su 217 iscrizioni. La 151 Miglia è organizzata da un pool formato da Yacht Club Repubblica Marinara di Pisa, Yacht Club Punta Ala e Yacht Club Livorno, con percorso da Livorno a Marina di Pisa, Isola della Giraglia, Formiche di Grosseto e arrivo a Punta Ala.

E sarà certamente protagonista anche quest’anno, tra Brindisi e Corfù, la barca portacolori del Circolo della Vela Brindisi, il Farr 80 Idrusa. “Tutto l’Adriatico fino a Monfalcone conosce la prua di Idrusa, eppure c’è una rotta  che per il suo equipaggio è più familiare delle altre. È la Brindisi-Corfù, quella rotta di 109 miglia che dal Mar Adriatico approda sulla costa jonica di Kassiopi. Una traversata cui il Montefusco Sailing Project Team non rinuncia mai: troppi legami affettivi e agonistici, compreso il record di traversata ancora nelle mani del team talentino al timone di Pegaso”, conferma l’ufficio stampa di Idrusa.

“Così la Brindisi-Corfù diventa l’impegno da onorare sempre, e al meglio. Una sfida con le altre imbarcazioni e contemporaneamente con se stessi, per via delle tante vittorie accumulate in tempo reale e compensato dal 2007 ad oggi. Paolo Montefusco ne è cosciente come i suoi sponsor brindisini Brinmarshop (Enzo Baldassarre anche membro dell’equipaggio) e Yachtin’Puglia”, mentre i 22 dell’equipaggi curano il rigging della barca (la messa a punto), tracciano strategie e imbarcano la muta di vele ritenuta più adatta.

“Sarebbe bello che non venisse annullata la boa a Otranto. È un’opportunità eccellente per valorizzare lo spettacolo con oltre 120 barche a vela che discendono la costa salentina visibili da terra”, dicono quelli8 di Idrusa. “Ed anche le tattiche da adottare tra imbarcazioni a distanza serrata esalterebbero le abilità di ciascun equipaggio in tutte le classi in competizione”.

E poi ci sarebbe la sfida finale, quella che può marcare la differenza al traguardo e dove tutti i tattici si giocheranno una fetta della loro reputazione: “In prossimità della costa greca ed in base al vento intuire la rotta migliore a sud o a nord di Fano e Merlera, o attraversare lo stretto canale che le separa per puntare verso Kassiopi”.

L’equipaggio di Idrusa in versione Brindisi-Corfù: Paolo Montefusco (skipper), Enzo Baldassarre (albero), Gigi Fersini,  Fredy Montinari e Roberto Moroni (randa), Paolo Pucciarelli e Giorgio Silvestri (scotte), Francesco Lanera e Riccardo Di Bartolomeo (drizze), Roberto Santomanco (prua), Agostino Marottoli (navigatore), Roberto Chiesa e Aldo Mea (grinder), Lorenzo Cantarini e Nando Capobianco (prua). Tanti campioni a bordo, “e il desiderio irrinunciabile di puntare alla vittoria”.

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