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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Bucchi, Pistoia non è un incubo

BRINDISI - Meglio Scafati o Pistoia? Come già fece per la semifinale, Piero Bucchi non parla molto dell’avversario dell’Enel. Dice solo che Pistoia è un avversario forte, ma subito aggiunge che «noi siamo pronti ad affrontare qualsiasi situazione».

BRINDISI - Meglio Scafati o Pistoia? Come già fece per la semifinale, Piero Bucchi non parla molto dell’avversario dell’Enel. Dice solo che Pistoia è un avversario forte, ma subito aggiunge che «noi siamo pronti ad affrontare qualsiasi situazione».

Cosa teme di più di Pistoia?

«Abbiamo molto rispetto per Pistoia, ma dobbiamo avere pochi timori. Siamo di fronte ad una buona squadra, ma lo siamo anche noi».

Cosa conterà di più nelle prossime partite?

«Conta tutto: la tattica, l’emozione, la solidità messa in campo. Ma conterà anche il lavoro di un anno. È in questo momento che si  raccolgono i frutti di quanto si è fatto durante la stagione».

Venite da 10 giorni senza partite. È un bene o un male?

«Io penso che sia stato molto meglio vincere 3-0 sia nei quarti che in semifinale, piuttosto che arrivare alla quinta partita».

Sarà “battaglia” in campo e anche tra i tifosi?

«Le tifoserie sono amiche, troveremo ambienti caldi ma corretti».

Ha tirato le orecchie a Gibson per il gesto di Barcellona?

«Gibson non doveva fare quel gesto. Ma io ho più anni di lui e capisco che quando ti sputano e ti colpiscono non è facile essere freddi e non reagire».

Ha visto su Youtube il video Bucchi marca Bucci, in cui sembra evidente che lei dia fastidio al giocatore avversario per non fargli ricevere la palla?

«Sì, l’ho visto. È stata una cosa del tutto involontaria, non so se realmente ho creato un danno. Non mi ero accorto di aver varcato di mezzo metro la linea. Ma del resto non ci sono allenatori che non entrino almeno una decina di volte in campo durante la partita».

Alla conferenza stampa era presente anche capitano Klaudio Ndoja. Così passionale in campo, è così tranquillo di fronte a telecamere e tifosi. Credeva di poter giocare la finale?

«Ho sempre creduto in questo gruppo e sapevo che ce la potevamo fare. Con riferimento all’infortunio, io volevo solo recuperare. Se ne sono dette talmente tante, che per me è tutto guadagnato. Non so a che punto di forma sono. Potrei dire 70-80-90%, ma non cambierebbe nulla. So solo che in campo darò il massimo».

Con Pistoia partiamo da 0-2. Conta qualcosa?

«Fortunatamente non conta nulla. Forse può spronarci a batterli. E poi oggi siamo un’altra squadra, sia come organico che come mentalità. Loro hanno fatto fatica per tutto il campionato. Hanno avuto problemi societari, punti di penalizzazione, infortuni. Arriviamo alla finale da posizioni diverse e con il fattore campo a nostro favore».

Ma il fattore campo è ancora così importante? Voi avete vinto a Barcellona, Scafati ha vinto a Pistoia e poi ha perso in casa...

«Per me il fattore campo resta fondamentale».

Che aria tira nello spogliatoio?

«Le sei vittorie consecutive ci hanno dato serenità e la possibilità di riposare.

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