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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Calcio, i Barretta smentiscono: "Nessuna richiesta di ripescaggio"

BRINDISI – Non è stata presentata nessuna domanda di ripescaggio in Prima divisione dal Football Brindisi 1912 e le notizie riportate da un giornale locale sarebbero prive di fondamento. Sommariamente è quanto sostenuto in una nota dell’Ufficio stampa della società di via De’ Terribile che conferma la volontà di lasciare, a patto, però, che ci sia qualcuno disposto a pagare il giusto corrispettivo. Soprattutto dopo l’avvenuta ricapitalizzazione.

BRINDISI – Non è stata presentata nessuna domanda di ripescaggio in Prima divisione dal Football Brindisi 1912 e le notizie riportate da un giornale locale sarebbero prive di fondamento. Sommariamente è quanto sostenuto in una nota dell’Ufficio stampa della società di via De’ Terribile che conferma la volontà di lasciare, a patto, però, che ci sia qualcuno disposto a pagare il giusto corrispettivo. Soprattutto dopo l’avvenuta ricapitalizzazione.

“Le notizie riportate da un quotidiano locale - si afferma nella nota del Fb Brindisi 1912 -  sono prive di fondatezza o, meglio, sono state interpretate in maniera errata. Fermo restando che non tolleriamo più questa pessima e recente abitudine da parte di alcuni organi di informazione (un’emittente locale in particolare) di fare i conti in tasca alla famiglia Barretta e, più, in generale di ‘invitarla’ a dire pubblicamente quanto chiede per lasciare la società o, peggio ancora, a darla gratuitamente, intendiamo specificare che: 1) dopo aver iscritto la squadra al campionato di seconda divisione versando in Lega 30mila euro di iscrizione e 200mila euro di fideiussione, bisognava provvedere alla ricapitalizzazione della società. E la somma a cui si fa riferimento nell’articolo è servita esattamente a tal fine; 2) questo fatto non significa assolutamente che abbiamo cambiato idea e che, pertanto, intendiamo rimanere, ma ribadiamo la nostra ferma volontà di lasciare; 3) non abbiamo ancora ottenuto alcuno sponsor per intermediazione da parte del Comune; 4) proprio per evitare false illusioni nei tifosi che rispettiamo – esattamente come vogliamo essere rispettati noi – appena qualche giorno fa avevamo emesso un comunicato stampa in cui affermavamo che solo e soltanto quando ci fossero state novità di qualsiasi tipo le avremmo comunicate in maniera ufficiale; 5) ribadiamo - anche in virtù degli sforzi fatti e di quelli che stiamo continuando a fare (ed in quest’ottica va letta la ricapitalizzazione della società) -  il diritto di cedere la squadra dietro un adeguato compenso e nessuno, al contrario, può pretendere che la si regali; 6) il non aver sbandierato ai quattro venti il fatto di aver versato una cifra molto alta per ricapitalizzare la società è sintomatico, se mai ce ne fosse ancora bisogno, della serietà della nostra famiglia che, al contrario, avrebbe potuto specularci sopra. La circostanza è emersa solo perché si è verificata una fuga di notizie di cui, peraltro, siamo molto amareggiati. Infine, un’ultima cosa: le trattative sono private e non vediamo il motivo per il quale – qualora ce ne fossero – dovremmo mettere al corrente persone terze dei tempi, dei modi e delle cifre che le caratterizzano. Per tutto questo, diffidiamo chiunque a diffondere notizie infondate o interpretazioni difformi dalla verità che – lo ribadiamo – non fanno altro che alimentare false illusioni nella tifoseria che merita il rispetto di tutti”.

Dunque, la notizia che si era diffusa sulla richiesta di ripescaggio avanzata dalla società biancazzurra, stando alla nota, è infondata, perché al momento non ci sarebbe stato nessun passo in avanti sulla cessione. Non ci sarebbero trattative in corso, non ci sarebbero sponsor, né, fanno sapere i Barretta, loro sono intenzionati a regalare la squadra a nessuno. E quindi? Bisogna solo attendere per vedere cosa accadrà. Intanto

Per la domanda di ripescaggio c’è tempo sino al 23. Il Brindisi, stando a quello che si dice negli ambienti della Lega, è in ottima posizione per poter giocare il prossimo campionato in Prima divisione. Questo perché sette società non hanno presentato domanda di iscrizione, altre venti non hanno presentate le fideiussioni. E di queste venti almeno otto dovrebbero non essere iscritte. Per cui di spazi per il ripescaggio del Brindisi ce n’è in abbondanza. Ma bisognerà vedere cosa accade a livello societario e cosa faranno i Barretta nel caso nessuno si faccia avanti per acquistare la società.

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