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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Flora: "Ci rimetto, ma voglio vincere"

BRINDISI – “Navighiamo in un mare burrascoso, ma voglio vincere questo campionato”. Il presidente del Brindisi calcio, Antonio Flora, declina l’invito del sindaco Consales e tiene una conferenza stampa, indetta da 4 giorni, nel corso della quale evidenzia il calo di interesse istituzionale.

BRINDISI – “Navighiamo in un mare burrascoso, ma voglio vincere questo campionato”. Il presidente del Brindisi calcio, Antonio Flora, declina l’invito del sindaco Consales e tiene una conferenza stampa, indetta da 4 giorni, nel corso della quale evidenzia come, a suo modo di vedere, l'interesse del primo cittadino e dell'assessore allo Sport, Antonio Giunta, nei confronti della compagine calcistica sia decisamente calato negli ultimi tempi.

Ben poco di quanto promesso, infatti, si sarebbe realizzato, anche perché gran parte delle aziende che avevano garantito aiuti si sono mostrate inadempienti ai contratti di sponsorizzazione sottoscritti. Ma l’imprenditore barese accenna anche ad una “congiura di palazzo” ordita nei mesi scorsi, non dalla politica, precisa, con l’intenzione di estrometterlo dal calcio brindisino, per far passare la società nelle mani di un non meglio precisato gruppo di persone. Flora, insomma, accompagnato dal figlio Giorgio, non ha peli sulla lingua. E la sala stampa dello stadio Fanuzzi si rivela troppo angusta per accogliere le decine di tifosi presenti.

La cronistoria. Prima di passare al nocciolo della questione, Flora fa un sunto delle vicende che hanno accompagnato i suoi primi mesi al timone del Brindisi. “Sono venuto a Brindisi su invito di Enzo Carbonella – ex direttore generale del Brindisi – per rilevare una situazione pesante e difficile. Mi incontrai con il sindaco e l’assessore allo Sport. Grazie al contributo dell’avvocato Caiulo, quantificammo il disastro economico di quel momento. L’accordo raggiunto con l’amministrazione comunale ruotava intorno a due punti: io avrei pagato gli stipendi arretrati e futuri dei giocatori in rosa. Il Comune si sarebbe fatto carico dei debiti nei confronti dello Stato e dei fornitori”.

I primi scogli. “Quello che pensavo fosse un accordo fra gentiluomini – prosegue Flora, facendo riferimento all’intesa raggiunta con il sindaco Consales e l’assessore Giunta – si è rivelata una trappola mortale. I debiti li ho pagati tutti io. Neanche gli sponsor della passata stagione agonistica hanno adempiuto ai loro doveri. Lo scorso dicembre ho finito di pagare tutti i debiti. Quelli con lo Stato siamo riusciti a dilazionarli nell’arco di cinque anni e sto pagando regolarmente le rate”.

Il nodo vertenze. Oltre a farsi carico delle pendenze pregresse, Flora spiega anche di aver dovuto mettere mano al portafogli per risolvere sette vertenze con altrettanti ex calciatori. “Se non avessi risolto questo problema – spiega il presidente – saremmo partiti con meno 7 punti in classifica. Avevo deciso di anticipare il denaro perché un ex dirigente mi aveva garantito che alcuni amici avrebbero fatto fronte a tali spese. Ma così non è stato”.

Incontri con sindaco e assessore. Flora ricostruisce i contatti intercorsi con sindaco e assessore allo Sport, prima dell’inizio del campionato. L’imprenditore barese oscillava fra l’ipotesi di allestire una squadra senza eccessive pretese, per un’annata di transizione, e quella invece di puntare al salto in Lega Pro. Le rassicurazioni ricevute da Consales e Giunta lo fecero propendere per la seconda opzione.

“Mi hanno detto – afferma Flora – di tentare il tutto per tutto per la C1, garantendomi che gli sponsor avrebbero fatto confluire nelle nostre casse una certa cifra”. Tale somma viene quantificata nel corso di un secondo incontro avvenuto, sempre sulla base di quanto riferito da Flora, in estate. “Attraverso gli sponsor – dichiara l’imprenditore barese – il Comune avrebbe dovuto portare 400mila euro”.

Il nodo sponsor. Quei 400mila euro paventati in estate, in realtà, sono poi scesi a 186mila e 322 euro più Iva (complessivamente quasi 230mila euro). E’ lo stesso Flora a snocciolare queste cifre. “Grazie all’invito del Comune – dichiara il presidente del Brindisi – 15 imprese sottoscrissero un contratto di sponsorizzazione. Alcune hanno dilazionato pagamenti. Altre non lo hanno fatto. Di quelle che hanno dilazionato, poche stanno pagando puntualmente, un paio hanno pagato solo la prima rata e poi non hanno pagato più. Un paio non hanno pagato proprio niente. Di quelli che avrebbero dovuto versare tutta la cifra in un’unica trance, solo un paio di sponsor hanno pagato tutto, mentre altri hanno versato solo una parte della somma pattuita”.

Morale della favola? Dei circa 117mila euro che la società fino a questo momento avrebbe dovuto introitare, sono arrivati solo 57mila euro, ai quali vanno aggiunti 60mila euro derivanti dagli incassi delle partite (il picco massimo sono stati i 14mila euro incassati in occasione del derby contro il Taranto). La società ha dato mandato al proprio legale di recuperare i crediti attraverso gli strumenti previsti dalla legge. Ma se Flora non dovesse recuperare neanche un euro dei centomila mancanti all'appello, dovrà rimettere altri 250mila euro di tasca sua per arrivare fino alla fine del campionato.

Rapporti con il Comune e avviso di garanzia. “Non capisco – dichiara Flora – alcune cose. Se mi impegno con una realtà come il calcio locale, io dovrei portare l’impegno in porto, almeno che non succeda qualcosa che mi impedisca di farlo. Non vedo – prosegue l’imprenditore barese – un motivo specifico che impedisca a sindaco e assessore di coinvolgere tutti i consiglieri comunali nei problemi del calcio. L’avviso di garanzia notificato al sindaco (e anche all’assessore Giunta e a due ultrà, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Digos su presunti rapporti fra amministrazione comunale e una parte della tifoseria finalizzata a favorire il passaggio di quote) non riguarda la legittima attività di sostenere il Brindisi”.

Si punta al primato. Nonostante le difficoltà economiche di cui sopra, Flora vuole vincere il campionato. “Andrò avanti – dichiara l’imprenditore barese – voglio vincere. Busserò pure alla porta del demonio per trovare qualcuno che ci dia una mano. Non mi stancherò di mettere spalle al muro tutti gli interlocutori possibili. A dicembre abbiamo rinforzato la squadra. Credo fermamente nella possibilità di vincere questo campionato. Avrei potuto lasciare tutto e andare via. Invece ho preso la decisione di andare fino infondo, sostenendo un pesante sacrificio personale. Mi auspico solo che in futuro ci diano una mano, così come in passato è stato fatto per il basket”. (Foto Gianni Di Campi)

 

 

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