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Football Brindisi, è rottura. I calciatori accusano: "La società è contro di noi"

BRINDISI – “Vogliamo un incontro con Galigani e la squadra. Domani deve venire qui e incontrarsi con noi e i calciatori, altrimenti impediremo alla squadra di allenarsi”. I tifosi lo gridano a squarciagola. Sono esasperati dall’atteggiamento del presidente del Football Brindisi Vittorio Galigani che esterna in televisione, dice che non sta pagando volutamente alcuni giocatori perché vuole che vadano via, rassicura affermando che la crisi economica si risolverà a gennaio con l’arrivo di uno sponsor e poi getta una carrettata di ombre su tutta la squadra denunciando alla Procura federale un illecito che sarebbe stato compiuto dai suoi giocatori domenica 19 pareggiando volutamente la gara con la Vibonese. Una società che è contro la propria squadra. Lo dicono i giocatori. “Non è come in altre realtà dove i dirigenti non ci sono; qui ci sono ma sono contro di noi”.

BRINDISI – “Vogliamo un incontro con Galigani e la squadra. Domani deve venire qui e incontrarsi con noi e i calciatori, altrimenti impediremo alla squadra di allenarsi”. I tifosi lo gridano a squarciagola. Sono esasperati dall’atteggiamento del presidente del Football Brindisi Vittorio Galigani che esterna in televisione, dice che non sta pagando volutamente alcuni giocatori perché vuole che vadano via, rassicura affermando che la crisi economica si risolverà a gennaio con l’arrivo di uno sponsor e poi getta una carrettata di ombre su tutta la squadra denunciando alla Procura federale un illecito che sarebbe stato compiuto dai suoi giocatori domenica 19 pareggiando volutamente la gara con la Vibonese.  Una società che è contro la propria squadra. Lo dicono i giocatori. “Non è come in altre realtà dove i dirigenti non ci sono; qui ci sono ma sono contro di noi”.

Una situazione paradossale, quasi comica, se non ci fosse di mezzo il dramma di calciatori senza stipendio, che vengono buttati fuori per morosità dalle abitazioni prese in affitto dalla società e per giunta additati al pubblico ludibrio per il sospetto che abbiano venduto una partita. E con il rischio più che concreto che il Football Brindisi, sommerso dai debiti, possa essere nuovamente cancellato perché un giorno la coppia Galigani-Pupino, con poche risorse a disposizioni e bel pacco di cambiali, decide di sbarcare a Brindisi e acquistare dai fratelli Barretta, che ormai se ne vogliono sbarazzare, la maggiore squadra di calcio cittadino.

Ieri la squadra non si è allenata perché la discussione per decidere cosa fare si è protratta più del previsto. Questa mattina i giocatori hanno svolto regolarmente l’allenamento. Quindi hanno convocato la conferenza stampa, invitando anche i tifosi, per le 17, dopo la conclusione dell’allenamento pomeridiano. Avrebbero voluta tenerla all’interno della sala stampa, ma la società lo ha impedito. “Se volete incontrare i giornalisti fatelo fuori, ma non qui”.

La conferenza stampa si tiene comunque. I giocatori sono determinati. Vogliono prendere le distanze da una società che esiste per l’esterno, ma non con loro. “Il presidente non lo vediamo da settimane”, dicono i giocatori. Portavoce dell’intera squadra è il capitano Roberto Taurino. “Voglio fare una precisazione – esordisce -. Questa conferenza stampa l’avremmo comunque tenuta, a prescindere dagli ultimi avvenimenti. Mi riferisco, ovviamente, alla partita Brindisi-Vibonese. L’avremmo comunque fatta perché la squadra è arrivata ad un punto tale che doveva mettere a conoscenza dei tifosi e della città alcune situazioni che ci sono”.

Taurino parte attacca subito con la partita Brindisi- Vibonese. “Ad oggi la situazione è questa – spiega il capitano biancazzurro -. Noi abbiamo avuto una sola comunicazione dalla società e che hanno avuto pure i giornali. E’ il comunicato stampa del 21 dicembre con il quale il presidente dice di aver fatto un esposto agli organali federali per un presunto illecito sportivo. Da quel momento la squadra non ha avuto più notizie riguardo l’argomento, quindi ad oggi non sappiamo se il presidente fa riferimento ad alcuni giocatori, ad un singolo o a tutta la squadra. Siamo all’oscuro di quali sono le motivazioni che hanno spinto il presidente a seguire questa linea”.

Taurino è circondato da tutti i giocatori; alla sua destra c’è Moscelli, alla sinistra Battisti, alle spalle Ceccarelli e via via tanti altri. “Al momento – aggiunge – nessuno di noi è stato convocato. Sappiamo che alcuni giocatori hanno ricevuto delle telefonate dalla dirigenza, sul cui contenuto per ora non vogliamo dire niente. Dico soltanto che anche su questo in seguito faremo delle valutazioni e approfondiremo con gli interessati. Per quanto riguarda la denuncia di illecito, la squadra, tutta in blocco,  si dichiara estranea a illazioni o a qualsiasi presunto illecito”.

Il secondo tempo della gara con la Vibonese non è stato proprio edificante. “Nessuno di noi – prosegue Taurino – è contento di quel secondo tempo e di tutte le prestazioni opache che ci sono state. Abbiamo detto ai tifosi che ci assumiamo una parte delle responsabilità per quanto riguarda il rendimento in campo. Sapevamo che era una partita da vincere anche perché la concomitanza di risultati a noi favorevoli ci avrebbe permesso di avvicinarci a soli due punti dalla zona play off. Io la partita l’ho vista da fuori (Taurino non fu convocato per infortunio; ndr), posso solo dire che il primo tempo abbiamo avuto molte occasioni per andare in vantaggio. Purtroppo è un momento in cui facciamo fatica a fare gol, anche quando creiamo. C’è stato un salvataggio sulla linea nel primo tempo e un salvataggio, con non si capisce bene cosa, nel secondo tempo su Piro.  Sicuramente nel secondo tempo la squadra è stata meno brillante, c’è poco da dire. La spiegazione non è facile. Penso che la squadra avversaria abbia arretrato un poco perché le andava bene il pareggio ed ha pensato solo a difendersi. Io dal di fuori non ho avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di irregolare. Non mi è sembrata una partita molto diversa da quella col Catanzaro. Pure li avevamo creato tanto e per fortuna alla fine siamo riusciti a fare gol. Il calcio è questo. La partita l’avete vista tutti”.

Taurino parla della situazione in cui i giocatori si stanno trovando. “E’ una situazione anomala che nessuno di noi aveva sinora vissuto. Con un sospetto così pesante che ci fa star male. Noi stiamo aspettando l’esito delle indagini e prenderemo atto di quello che gli organi federali decideranno. Siamo i primi a voler sapere la verità, dopo di che ne prenderemo atto e se andrà a finire come pensiamo, vedremo se ci sarà la possibilità per muoversi a tutela della nostra immagine. Il presidente si è affidato a dei legali. Noi in questo momento non abbiamo ritenuto opportuno, però è una ipotesi che potremo prendere in considerazione in seguito. Il presidente con noi non ne ha parlato. Da quando siamo rientrati non si è fatto vedere. Oggi, mentre eravamo a centrocampo con il mister, l’abbiamo intravisto ed è subito sparito”.

Dice Alessandrì: “E’ da mesi che il presidente non si vede”. Altri problemi. Spiega Taurino: “Abbiamo già informato i tifosi di questo e ora lo diciamo a voi. C’è il problema stipendi. Ci sono una decina di calciatori che ancora non hanno percepito nessuno stipendio da luglio, la restante parte ha ricevuto luglio agosto e settembre e presume che per questi calciatori incapperemo nelle penalità. Si aggiunge la situazione più che grave degli affitti. Diversi calciatori hanno già ricevuto il preavviso di sfratto. Oggi due calciatori hanno dovuto lasciare la casa. Altri colleghi si stanno organizzando. Parlo di colleghi con al seguito famiglia che non possono più pagare. Hanno mandato via le famiglie riunendosi in tre in una casa per pagare un solo fitto. Circa un mese fa abbiamo chiesto l’ultimo chiarimento al presidente. Siamo andati in sede e il presidente ci ha detto che è impossibilitato a pagarci. Stiamo cercando di darci una mano l’un l’altro per portare avanti la situazione sinché è possibile. Poi vedremo. Affronteremo i problemi man mano che arriveranno”.

Lo spogliatoio è compatto. Non è stato semplice perché il numero dei calciatori è elevato. Sono ben quarantatre e non è facile fare gruppo. Ci sono tante situazioni differenti. “Le dinamiche dello spogliatoio – prosegue Taurino -  sono complesse. Ma siamo riusciti a compattarci, cercando di darci una mano a vicenda perché è una situazione critica che riguarda tutti”. L’allenatore. “Noi non possiamo parlare per il mister – spiega Taurino -. La situazione di Rastelli la spiegherà Rastelli. Oggi abbiamo parlato con lui prima dell’allenamento. Lui ha una sua idea e sarà lui, se lo riterrà, dare una spiegazione”. Il rapporto con la società. “Noi pur di sistemare la situazione – chiarisce Taurino – possiamo fare qualsiasi cosa. Bisogna vedere se dall’altra parte c’è la volontà e la possibilità di poter aggiustare in qualche modo le cose per portare avanti il campionato”.

Galigani ha detto che chi non si trova bene può andare via. “Non è così facile. Abbiamo maturato delle mensilità. Non è che uno va via lasciando tutto. Ci sono anche delle condizioni per cui uno può andare via. Ci può essere una proposta, come si fa da anni nel calcio. Si parla, si trova una soluzione. C’è un contratto di mezzo. Ognuno cercherà di salvare quello che ha maturato. Poi non so. Ognuno sceglie per il proprio futuro. Chi avrà richieste le prenderà in considerazione, fermo restando che c’è una contrattazione da fare”. Taurino conclude: “Noi ci prendiamo la nostra buona dose di responsabilità per i risultati sul campo, per le prestazioni non all’altezza. Eravamo partiti con molto entusiasmo. Poi qualcosa si è rotto. Oggi c’è una società che ci è contro. Il rapporto nostro con la società è conflittuale e questo non ci ha aiutato certamente. La società c’è ma ci è contro”.

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