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I ragazzi si dannano l'anima per la squadra, anche la società faccia la propria parte

BRINDISI - Il Brindisi, come ormai sta accdendo da un po' di settimane, anche in Calabria, contro il Lamezia, è costretto a giocare due partite: quella sul rettangolo di gioco con un Caggianelli capace di dare buona profondità al reparto d'attacco, e quella, certamente più difficile, che si gioca contro la radiazione o il fallimento del Football Brindisi 1912. Archiviata (ameno così pare) la pratica Nastasia, nello stadio "D'Ippolito" iniziano, dopo il puntuale fischio del signor Fabbrini della sezione di Livorno, le ostilità tra Brindisi e Vigor Lamezia.

BRINDISI - Il Brindisi, come ormai sta accdendo da un po' di settimane, anche in Calabria, contro il Lamezia, è costretto a giocare due partite: quella sul rettangolo di gioco con un Caggianelli capace di dare buona profondità al reparto d'attacco, e quella, certamente più difficile, che si gioca contro la radiazione o il fallimento del Football Brindisi 1912. Archiviata (ameno così pare) la pratica Nastasia, nello stadio "D'Ippolito" iniziano, dopo il puntuale fischio del signor Fabbrini della sezione di Livorno, le ostilità tra Brindisi e Vigor Lamezia.

Le squadre si studiano, con qualche fallo in più da parte dei calabresi, ma sono i brindisini al 6' che, giocando di prima, vanno vicini al gol. Si gioca a fasi alterne e senza farsi male per ben 20 minuti. In tale periodo, Maiorino, D'Avanzo, Matarazzo e Pollidori per il Brindisi, e Mangiapane e Lattanzio per la Vigor si mettono in evidenza rispetto agli altri giocatori. Il Lamezia si affida a lanci lunghi da e per Mangiapane; il Brindisi, al contrario, gioca bene "palla a terra". E' nelle intenzioni dei locali voler prendere le redini del gioco, ma sono i ragazzini ospiti della "Berretti" a sviluppare le trame più pericolose, tanto che al 31' c'è un clamoroso errorre di Maiorino che, dopo un'impeccabile manovra, manda inopinatamente a fil di palo.

Si susseguono altre azioni da gol non realizzate per gli adriatici con la "V" sul petto che giocano un'ottima partita. Al 42', finalmente, Maiorino non sbaglia: dopo un recupero di palla di Caggianell operato sulla 3/4 di campo, il numero 9 bianco-azzurro fa secco, con un micidiale diagonale, l'estemo locale Forte, per l'uno a zero a favore del Brindisi. Alla gioia del gol fa eco, un minuto dopo, l'espulsione di Fruci che, già ammonito, è reo di aver toccato la sfera con le mani. Dopo tre minuti di recupero, il livornese Marco Fabbrini, platealmente insufficiente la sua direzione, decreta la fine del primo tempo.

Mister Rastelli, facendo di necessità virtù, fa uscire l'ottimo D'Avanzo, per far posto all'altro baby Piro che può assicurare un aiuto in difesa. Nonostante giochino in dieci, i ragazzini bianco-azzurri iniziano la ripresa a spron battuto, tuttavia ora bisogna cercare di gestire al meglio la partita, senza animosità e voglia di strafare. Il direttore di gara, intanto, chiude tutti e due gli occhi su fallacci commessi, e non sanzionati, dai calabresi; ora la gara del Brindisi sembra mettersi in salita. Si giunge al 32' e con una punizione perfetta da quasi mezzo campo di Mangiapane, la formazione di casa riequilibra, sull'1 a 1, la situazione. Subito dopo l'arbitro (quiasi un film già visto), per fallo di reazione, espelle il giallo-blu Rondinelli; adesso è parità anche con gli uomini in campo.

Dopo cinque minuti di recupero, senza che il risultato subisca altre modificazioni, termina la partita, gagliarda quella dispituata dai brindisini; termina anche lo show del livornese Fabbrino: due espulsioni (una per parte) e sei ammoniti tra i ragazzi ospiti, che esagerazione! I bianco-azzurri salgano di un ulteriore punto in classifica, con onore; chissà se questo dannarsi l'anima di questi encomiabili giovani calciatori possa far smuovere chi nella città si adopera perchè il nome di Brindisi sia apprezzato e valorizzato, come globalmente si conviene per una città che è intenta a scalare ogni clafssifica di buona apparenza.

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