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I tifosi si appellano al sindaco, la società smantella i titolari: parte anche Cejas

BRINDISI – I tifosi della Curva Sud “Michele Stasi” chiedono aiuto al sindaco Domenico Mennitti. Lo fanno attraverso un comunicato diffuso agli organi di informazione ma diretto al sindaco che arriva dopo pochi minuti un’altra notizia della società che non potrà certamente rallegrare: la rescissione del contratto con il centrocampista Cejas. Iniziamo dalla nota dei tifosi.

BRINDISI – I tifosi della Curva Sud “Michele Stasi” chiedono aiuto al sindaco Domenico Mennitti. Lo fanno attraverso un comunicato diffuso agli organi di informazione ma diretto al sindaco che arriva dopo pochi minuti un’altra notizia della società che non potrà certamente rallegrare: la rescissione del contratto con il centrocampista Cejas. Iniziamo dalla nota dei tifosi.

“Egregio signor sindaco, le scrive un gruppo di tifosi della Curva Sud ‘Michele Stasi’ per metterla al corrente della grave situazione societaria che sta vivendo la nostra squadra di calcio. Avrà appreso dalla stampa delle difficoltà manifestate dalla squadra che, ancora una volta, mettono in seria crisi la passione di chi come noi ha fatto del Brindisi una ragione di vita. Temiamo un nuovo fallimento, di ritrovarsi nuovamente sui campi polverosi dei tornei regionali. Sarebbe l’ennesima umiliazione per la nostra Brindisi. Lei sette anni fa ha vissuto in prima persona i danni provocati dall’ex patron Salucci e si impegnò a mettere insieme un nuovo gruppo di imprenditori per ripartire da zero. Oggi, tuttavia, dopo la breve e sfortunata parentesi Barretta, abbiamo l’impressione di essere sotto zero”.

Prosegue la lettera: “Vogliamo mettere da parte tensioni e attriti degli ultimi mesi con l’Amministrazione comunale perché adesso più che mai c’è bisogno dell’impegno di tutti. Il suo in primis. Per far si che questa città possa avere una squadra di calcio degna di rappresentarla a livello nazionale. Non abbiamo dimenticato quello che è successo la scorsa estate quando, secondo noi, per un brutto gioco di dispetti ci è stata negata la possibilità di tornare nel calcio che conta dopo venti lunghissimi anni. Ora in gioco c’è la sopravvivenza del Brindisi. Ci piacerebbe che lei seguisse direttamente la situazione, magari cercando di capire se esistono, sul territorio o fuori, nuove forze in grado di sostituire l’attuale proprietà. Non è possibile che in questa città non si riesca neppure a mantenere un campionato di seconda divisione ed è triste constatare che da anni siamo l’ultima realtà calcistica della Regione. Bari e Lecce sono in serie A, Taranto, Foggia e Andria in Prima divisione. E noi… ad un passo dalla Terza categoria”.

“La scorsa estate – prosegue la nota della Curva Sud – sembrava riesplosa in lei la passione calcistica di un tempo. Lo si evinceva dalle interviste nelle quali diceva di sognare una società solida e che un giorno ci avrebbe riportati in serie B. Poi di quell’entusiasmo abbiamo perso le tracce”. La nota conclude: “Siamo certi che lei non sopporterebbe di vivere un nuovo fallimento sotto la sua Amministrazione e, per questo, le chiediamo di attivarsi affinché la nostra passione e il nostro orgoglio non vengano mortificati. Attendiamo fiduciosi una risposta. Tutti uniti possiamo farcela”.

La Curva Sud, dunque, si rivolge al sindaco e chiede che invii un segnale.  D’altro canto, è comprensibile il silenzio tenuto sinora dai pubblici amministratori, trovandosi di fronte ad una situazione, quella del Football Brindisi, molto difficile sul piano economico. Ma non è nemmeno giusto, dicono i tifosi, che Domenico Mennitti, sindaco del Comune capoluogo, e (questo lo aggiungiamo noi)  Massimo Ferrarese,  presidente dell’Amministrazione provinciale, lascino che il Football Brindisi precipiti verso l’ennesima cancellazione del titolo sportivo senza esprimere una sola parola di condanna nei confronti di chi si è assunto l’onere di distruggere questa società assumendone la guida con a disposizione fondi decisamente limitati, da non consentire loro di pagare stipendi e tutto il resto.

La situazione che si è venuta a creare è ormai drammatica. Ieri c’è stato il deferimento dei legali rappresentanti (Vittorio Galigani, presidente; Antonio Pupino, vice presidente, e Maria Pia Lacatena, proprietaria) e della società per la responsabilità diretta per non avere pagato gli stipendi, Irpef e Inpdap nei termini previsti dalle norme federali. Che significa che presto arriverà un punto di penalizzazione per gli stipendi, uno per l’Inpdap e uno per l’Irpef.

Come se non bastasse anche oggi nella sede del Brindisi c’è stato il funzionario dell’Ufficio indagine che sta svolgendo accertamenti sulla presunta combine organizzata, secondo Galigani e Pupino, dai giocatori del Brindisi per pareggiare la gara (finita 0-0) con la Vibonese, giocata il 19 dicembre nello stadio Fanuzzi. Ieri sono stati sentiti il calciatore Piro e il direttore sportivo Stefano Trinchera, questa mattina è stato sentito il calciatore Pollidori, che in quella gara venne espulso per una doppia ammonizione. Probabilmente sono stati sentiti anche altri, ma al momento null’altro si è riusciti ad apprendere.

E poi continua il fuggi fuggi. Prima è andato via il segretario generale Bellante, poi il massaggiatore Litti, l’altra sera è stato perfezionato il passaggio alla Paganese del terzino Radi, qualche ora prima erano andati via Lispi e Coduti, oggi la società annuncia “che nell’ottica di un ringiovanimento generale della squadra e di un contestuale risparmio economico, il giocatore Cejas ha rescisso il contratto che lo legava al Football Brindisi, sebbene abbia chiesto ancora per qualche giorno di potersi allenare a Brindisi”.

La società torna a parlare di ringiovanimento generale. Era partita con l’idea di una squadra giovane, tante da tesserarne una miriade, e incassare anche i contributi della Lega nel caso fossero scesi in campo, ma poi ha puntato sugli over. Probabilmente, se le finanze erano esigue, avrebbe fatto bene a mantenere un profilo basso in modo da non essere travolta da costi a cui non poteva far fronte.

Ed a proposito di giovani la società annuncia con entusiasmo che Francesco Faccini e Cosimo Camposeo (uno dei sei atleti che hanno messo in mora la società perché non ha percepito sinora nemmeno un centesimo) sono stati convocati per il torneo quadrangolare in programma dal 18 al 20 gennaio tra le rappresentative Under 21 dei tre gironi della Seconda divisione e la rappresentativa Under 20 della Lega Pro Andria e Barletta. Faccini e Camposeo sono due gioielli della scuola brindisina. Faccini è un eccellente attaccante promosso dalla Berretti in prima squadra, mentre Camposeo, difensore, non è mai sceso in campo in prima squadra.

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