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Giovedì, 28 Marzo 2024
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La regata delle innovazioni, ma con la bandiera del San Marco al vento

Una cerimonia con la ragione focalizzata sulle innovazione di questa regata che non cessa di crescere, e il cuore rosso e giallo della bandiera della Brigata Marina San Marco, quella che l'ammiraglio Nardini ha consegnato sul palco a Paolo Montefusco e Giuseppe Miglietta che rappresentavano l'equipaggio di Idrusa

BRINDISI – Una cerimonia con la ragione focalizzata sulle innovazione di questa regata che non cessa di crescere, e il cuore rosso e giallo della bandiera della Brigata Marina San Marco, quella che l’ammiraglio Nardini ha consegnato sul palco a Paolo Montefusco e Giuseppe Miglietta che rappresentavano l’equipaggio di Idrusa, la barca che la porterà in regata assieme a quella che chiede la liberazione dei marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Tutto ciò è avvenuto a Brindisi davanti ad un mare filtrato dagli alberi di 101 barche allineate alla banchina di lungomare Regina Margherita.

“Queste vele, il mare, il vento che io vedo questa sera evocano la libertà”, ha detto Vania Ardito. “quella libertà che spero arrivi presto per Massimiliano e Salvatore. “Loro sono abbastanza forti e determinati. Li sentiamo ogni giorno. Grazie a questa città, dove c’è la loro seconda famiglia, la Brigata Marina San Marco, alla quale hanno sempre dedicato la loro passione e la loro energia”, risponde Paola Moschetti alla domanda di Mino Taveri, giornalista Mediaset, speaker della manifestazione, brindisino ed ex marò quando la leva era obbligatoria.

Le mogli di Girone e Latorre sono sul palco rivolto verso la scalinata virgiliana trasformata in tribuna dagli equipaggi e dai cittadini venuti ad assistere alla serata che fa da prologo alla Brindisi-Corfù, arrivata all’anno 29 e grazie al lavoro del Circolo della Vela Brindisi, sempre in ottima forma e a prova di crisi. Ci vuole la passione anche in questo, e ci vuole la giusta misura tra agonismo, amore per il mare e per questo sport, e poi quella caratteristica che è scritta nella “deontologia” del marinaio: la solidarietà, l’attenzione ai problemi altrui.

La cerimonia per la Brindisi-Corfù 2014-2Consegnando la bandiera a Idrusa, Nardini parla in maniera diretta, da marinaio: “Chiediamo che siano portati a casa al più presto, affinchè questa ignominiosa vicenda abbia termine”. Alla barca di Paolo Montefusco e Giuseppe Miglietta viene perciò consegnato anche il nastro giallo, che rappresenta l’attesa e l’impegno per ottenere la liberazione dei due marò. C’è naturalmente anche il contrammiraglio Pasquale Guerra, che comanda la Brigata Marina San Marco e spiega che a Brindisi le mutazioni strutturali dell’unità non contano nel modo in cui la gente parla dei fanti di marina: “Qui io sono sempre lu comandanti di lu battaglioni”, scherza Guerra.

E racconta dell’ultimo colloquio telefonico con Latorre e Girone, proprio oggi per la festa della Marina Militare. “Oltre all’azione di governo”, conclude, “se c’è anche la spinta dal basso è meglio”. Gli equipaggi e i brindisini applaudono le due mogli in attesa da due anni e mezzo, e alle parole di Nardini e Guerra. Questo è un parterre di marinai, ragazzi. E chi fa vela lo è probabilmente più degli altri.

Teo Titi con Mino Taveri 2-2Alberto la Tegola, presidente dell’VIII Zona Fiv, racconta le sue sensazioni. Posso emozionarmi anch’io, perché siete così tanti, e perché siete tanti qui a Brindisi dimostrando che questa è una regata in cui è bello esserci, è bello partecipare. Una regata che è il risultato di un processo di innovazione continuo”. La Tegola condivide il progetto, esposto all’inizio della cerimonia dal Teo Titi, presidente del Circolo della Vela Brindisi, di creare un circuito con tre regate, collegando la 105 Bari-Herceg Novi, la Brindisi-Corfù e la Corfù-Otranto. Sarebbe il più grosso network della vela dell’Adriatico Meridionale, dello Ionio e del Mediterraneo Orientale.

E’ la prossima sfida per Teo Titi, agente marittimo, che dirige il Circolo della Vela Brindisi da un anno circa, raccogliendo la difficile eredità di Livio Georgevich, che questa sera non c’era. Il testimone è passato definitivamente di mano. Georgevich è stato ringraziato pubblicamente, ora comincia un’altra età per la regata, che nel 2015 giungerà al trentesimo anno. Titi ha elencato le innovazioni, ha raccontato l’ingresso massiccio della regata sui social network, ha ringraziato uno per uno i collaboratori del comitato di regata senza dimenticarne nessuno. La Brindisi-Corfù è il prodotto di un impegno volontario frutto di anni di affinamento, ma non è un prodotto artigianale. Per questo convince sponsor storici come la Banca popolare pugliese, nuovi sponsor come Tenute Rubino, e soprattutto tiene legati all’evento le istituzioni del territorio e la Regione Puglia, diventando forse uno degli esempi più avanzati di buon investimento in una manifestazione sportiva.

E mercoledì mattina tutti alla Diga di Punta Riso, per la partenza in diretta, C’è un bus navetta che porterà gli spettatori dal Marina di Brindisi alla testata della diga. Alle 13 lo start, con 15 nodi di maestrale previsti. Dureranno sino all’arrivo? Tutti sperano di sì, altrimenti non importa. L’importante sarà esserci stati. (le foto sono di Vito Massagli, la fotogallery è di Gianni Di Campi)

Brindisi-Corfù: La presentazione degli equipaggi

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