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Le barche fanno spettacolo al lungomare

BRINDISI – Si infittisce la schiera delle barche alla Banchina Dogana, e il passeggio domenicale dei brindisini viene calamitato dallo spettacolo della flotta della Brindisi-Corfù, regata che per la prima volta va in città dopo aver covato a lungo tale progetto. Ma per il venticinquesimo anniversario l’operazione è stata portata a termine. Famiglie con bambini, anziani che ne sanno di mare e di barche più dei giovani, perché quando lo erano loro il porto era un nucleo pulsante anche di socializzazione. Ci deve passare anche l’arcivescovo, dal lungomare Regina Margherita, per la tradizionale processione del cavallo parato che si ripete ogni Corpus Domini dal 1254. E’ un pomeriggio intenso.

BRINDISI – Si infittisce la schiera delle barche alla Banchina Dogana, e il passeggio domenicale dei brindisini viene calamitato dallo spettacolo della flotta della Brindisi-Corfù, regata che per la prima volta va in città dopo aver covato a lungo tale progetto. Ma per il venticinquesimo anniversario l’operazione è stata portata a termine. Famiglie con bambini, anziani che ne sanno di mare e di barche più dei giovani, perché quando lo erano loro il porto era un nucleo pulsante anche di socializzazione. Ci deve passare anche l’arcivescovo, dal lungomare Regina Margherita, per la tradizionale processione del cavallo parato che si ripete ogni Corpus Domini dal 1254. E’ un pomeriggio intenso.

Si scrutano le manovre di ormeggio, si guardano da vicino le attrezzature di coperta, i winch che lavorano non per tesare scotte o drizze, ma per dare la giusta tensione alle cime assicurate in banchina. Si commentano i nomi aerografati a poppa. Su tutta la lunga fila delle imbarcazioni arrivate per la regata svettano i due alberi e lo scafo nero di un Perini, il top dello yachting a vela, perle che escono solo su commissione dal cantiere nella Darsena di Viareggio. Con la regata non c’entra nulla, è qui perché lunedì arrivano in aereo i fortunati che lo hanno prenotato per una vacanza da sogno.

Non puoi dire una parola sul giorno e le modalità della partenza, che quello dietro di te ti interrompe perché pensa di saperne di più. Forse ha ragione il presidente del Circolo della Vela Brindisi, Livio Georgevich: ormai Brindisi sente questa regata come una cosa propria, un punto di vanto. Speriamo che molti decidano di mandare i figli alla scuola vela e non solo al minibasket. Intanto il contatore delle iscrizioni sale sempre più lentamente: 112 alle 17 di oggi. Vicini al pieno. Ma altre barche sono in arrivo, quelle che solitamente si presentano solo all’ultimo momento come “Moonshine”, il maxi di Pesaro dell’armatore Eduardo Ziccarelli, che da anni sfida Paolo Montefusco, da “Pegaso” alla “Idrusa” delle ultime edizioni.

Pare che la nuova location piaccia anche agli equipaggi: c’è vita pulsante intorno alle barche, il lungomare è pieno di bar e ristoranti. A garantire la sicurezza ci pensa il servizio di vigilanza. In banchina ci sono rifornimento idrico ed elettricità grazie alla rete sistemata dall’Autorità Portuale. Si incontrano i vecchi amici di tante sfide in tanti posti del Mediterraneo. Ecco: questo è un pezzo autentico di “Città d’Acqua”, che lascia poco all’immaginazione se uno vuol mettersi a ragionare su come sarebbe il porto interno di Brindisi dedicandolo al diporto nautico.

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