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Lutto nel calcio: addio a Rino Lecci, fondatore della Pro Brindisi

Lecci si è spento all'età di 76 anni presso l'ospedale Perrino. Ineguagliabile la sua passione per i colori biancazzurri

BRINDISI – In pochi, come lui, hanno amato visceralmente i colori biancazzurri. Rino Lecci, storico tifoso del Brindisi calcio, volto notissimo nello stadio Fanuzzi, si è spento la scorsa notte (fra mercoledì 22 e giovedì 23 novembre) presso l’ospedale Perrino di Brindisi, dove era ricoverato da alcune settimane. Lecci aveva 76 anni. Non si era mai del tutto ripreso da un ictus che lo aveva colpito nel marzo del 2015.

Nei primi anni del 2000, ai fasti del Brindisi Calcio di Mario Salucci, Lecci fondò un club, i Fedelissimi del rione Casale, che per parecchie stagioni animò il tifo nel settore della gradinata, esponendo un lunghissimo striscione sulla ringhiera. Poi, insieme al dottor Rodolfo Gatti, fondò l’associazione Pro Brindisi, di cui tuttora rivestiva la carica di presidente.

Ciano e Terracciano con lo storico tifoso RIno Lecci-2

Lecci era una persona perbene e un tifoso genuino. La sua straordinaria e unica passione per la maglia per la V non lo ha mai portato ad assumere comportamenti fuori dalle righe. Dopo la morte della moglie, il Brindisi calcio era rimasta la sua unica ragione di vita, insieme ai figli e ai nipoti. Nonostante la salute ballerina, in trasferta era sempre presente.

Rino Lecci-2-2In una intervista rilasciata alcuni anni fa raccontò che nella metà degli anni ’90, quando il Brindisi annaspava nelle categorie dilettantistiche, raggiunse Frosinone in treno e prese posto in mezzo a 4mila tifosi locali. Dopo un palo colpito da un calciatore biancazzurro non riuscì a contenere il suo disappunto e fu costretto a cercare riparo nel pullman del Brindisi, per sottrarsi agli ultras avversari. 

In ben due occasioni, la prima nel 2011, la seconda nel 2014, Lecci ha intrapreso uno sciopero della fame, a sostegno del “suo” Brindisi. Il suo nome era noto anche a livello nazionale, gfrazie alla militanza fra le file di un’associazione che riuniva vari club organizzati sparsi in tutta Italia. Solo il malore che lo ha colto nel 2015 lo ha tenuto lontano dallo stadio Fanuzzi. 

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