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PalaPentassuglia: dove lo metto il logo del Comune? In fondo a destra

BRINDISI - Il 25 settembre scorso dal Comune, proprietario del palasport e committente dei lavori di ristrutturazione e adeguamento appena conclusi, parte una richiesta indirizzata alla New Basket Brindisi, alla quale è concessa in uso la struttura per il campionato di Lega A. Si tratta di un'operazione persino scontata altrove: avere sul parquet il logo della Città di Brindisi.

BRINDISI - Il 25 settembre scorso dal Comune, proprietario del palasport e committente dei lavori di ristrutturazione e adeguamento appena conclusi, parte una richiesta indirizzata alla New Basket Brindisi, alla quale è concessa in uso la struttura per il campionato di Lega A. Si tratta di un'operazione persino scontata altrove: avere sul parquet il logo della Città di Brindisi.

Sembra però che realizzare ciò sia estremamente complicato. Infatti il presidente della società, Antonio Corlianò, il 15 ottobre (con protocollo in entrata con data odierna) risponde che l'ufficio marketing ha già venduto tutti gli spazi ad aziende di "caratura anche internazionale". Ma pur di accontentare il Comune (che è il padrone di casa ed ha pagato i lavori), il presidente fa verificare se qualche sponsor è disposto a rinunciare e ne trova solo uno a bordo campo. Quindi il logo della Città di Brindisi andrà lì, e come per gli scorsi anni "la proprietà è disposta a collocarlo gratuitamente".

Qualcuno, venuto a conoscenza del fatto, si è indignato ed arrabbiato, ed ha deciso di fare una lettera aperta, di tratta del capogruppo consiliare di Alleanza per le Periferie,  Carlo Gabrieli. E a seguire si può leggere cosa pensa della situazione. Da premettere che in questa storia ci sono due errori: uno del Comune che non ha messo subito le cose in chiaro con la New Basket riguardo il logo e la sua collocazione, ed ha atteso invece il 25 settembre; l'altro della società sportiva che, quanto meno, avrebbe dovuto porsi il problema per tempo.

"Che bel palazzetto! è stata la prima emozionante reazione una volta varcato l’ingresso del parterre del Pentassuglia rinnovato. Recatomi oggi con la Commissione Consiliare Sport per effettuare un sopralluogo presso la struttura ormai completata, non ho potuto fare a meno di osservare compiaciuto un’opera, che malgrado tutto, è sicuramente degna di ospitare una squadra di basket A1 e di presentarsi agli occhi di una nazione senza vergogna, senza alcuna inferiorità.

Certo la perfezione non è di questa terra ed il miglioramento è sempre possibile ma sono per indole portato a vedere il bello nelle cose piuttosto che il marcio: qualche posto a sedere potrebbe avere una migliore visibilità e rimane forse il problema dei parcheggi ma i seggiolini sono tutto sommato vivibili e direi anche comodi a dispetto delle ironie che per mesi sono state fatte a riguardo ed il risultato finale è di certo impatto, davvero bello.

Se l’obiettivo era far assistere i tifosi alle partite di casa evitando di farli spostare a Taranto mi sembra che sia stato pienamente centrato. Se già ieri sono stati in tanti ad andare in trasferta a Roma per la prima di campionato, c’è da aspettarsi che domenica prossima gli oltre tremila posti saranno gremiti, colorati e rivitalizzati da quella Brindisi che ha per mesi gridato e fortemente voluto che il titolo rimanesse in casa, sacrificando magari tanti soldi della pubblica amministrazione piuttosto che vederlo andare a Bari.

Per consentire tutto ciò il Comune di Brindisi, senza distinzione di maggioranza e opposizione, ha dato il suo meglio. “Smontare e rimontare” un palazzetto in pochi mesi non è cosa da poco: soldi. risorse umane, burocrazia: chissà in quanti avranno passato notti insonni con la paura di non farcela in tempo. Un gran lavoro senz’altro riuscito. Ma qualcuno dirà grazie?

Perché nella logica di chi pensa che tutto sia dovuto a volte non riesce ad albergare neanche il senso di gratitudine sino ad arrivare ad azioni che rasentano l’assurdo. Ed oggi abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione.

In una nota del Presidente della New Basket Brindisi, Corlianò. indirizzata al Comune di Brindisi la società ha esplicitamente negato la richiesta fatta di apporre a centrocampo il logo “Città di Brindisi” poiché, a suo dire, tale riquadro era stato già venduto come spazio pubblicitario. A fondo campo forse, ma al centro no! Becchiamoci anche questa.

Dopo tutto il balletto tra ampliamento e nuovo palazzetto, i veleni ed il fango gettato, i tifosi aizzati in sciopero, le variazioni di bilancio, i lavori in extremis, dopo aver soddisfatto tutti nel bene e nel male al Comune viene indirizzato quest’ennesimo “fatti da parte”.

Del resto da una società che si è fatta la sede sociale in un’area del PalaPentassuglia, che ha gestito in proprio la campagna abbonamenti, che si vende tutti gli spazi pubblicitari quando è semplicemente titolare di fasce orarie di un impianto comunale né più e né meno delle decine di altre associazioni sportive brindisine, beh, c’era da aspettarsi anche questa.

Brindisi non trova spazio neanche nel proprio palazzetto, altro che posto d’onore. Tutto ridotto al vile denaro: uno sponsor ha la priorità su una città intera e non c’è altro da aggiungere. I tifosi noteranno quest’assenza o l’importante è che si giochi e questo basta? E’ questo il senso di appartenenza, l’affezione, il battito del cuore bianco azzurro?

E allora disilludiamoci che qualcuno a Treviso, Roma o Varese, guardando in tv le partite di A1, abbia l’improvviso desiderio di visitare la nostra città: la grande assente nel PalaPentassuglia ancora una volta sarà la Città di Brindisi. L’importante è che si giochi no? E questo basta".

Il Capogruppo di Alleanza per le Periferie  - Carlo Gabrieli

Leggi la risposta della NBB al Comune

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