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Giocatori non pagati: Galigani prosciolto nell'indagine sul Potenza Calcio

BRINDISI – Vittorio Galigani, come direttore generale del Potenza Calcio, non ha avuto alcuna responsabilità nei fatti contestatigli dalla Procura federale, vale a dire “la mancata attestazione agli organi federali competenti del pagamento delle ritenute Irpef, dei contributi Enpals e del Fondo di fine carriera mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2009 relativi ai calciatori del Potenza nei termini stabiliti dalla normativa federale” e “il mancato pagamento, sempre ai calciatori del Potenza, delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2009”.

BRINDISI – Vittorio Galigani, come direttore generale del Potenza Calcio, non ha avuto alcuna responsabilità nei fatti contestatigli dalla Procura federale, vale a dire “la mancata attestazione agli organi federali competenti del pagamento delle ritenute Irpef, dei contributi Enpals e del Fondo di fine carriera  mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2009 relativi ai calciatori del Potenza nei termini stabiliti dalla normativa federale” e “il mancato pagamento, sempre ai calciatori del Potenza, delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2009”.

Due deferimenti distinti che la Procura federale avrebbe voluto riunire ma la Commissione disciplinare ha ritenuto di non doverlo fare perché le posizioni erano differenti e ben chiare. Tanto che lo stesso procuratore ha chiesto per Galigani il proscioglimento per entrambi i deferimenti.

Le vicende del Potenza sono note. Retrocesso in Seconda divisione, lo scorso campionato viene ripescato. Allestisce una buona squadra. Ma le cose non vanno come si spera. Presidente è Giuseppe Postiglione, imprenditore rampante, che il 23 novembre finisce in carcere per il calcio-scommesse nel quale viene coinvolto il Potenza e per il quale la squadra viene retrocessa a tavolino. Oltre a Postiglione vengono coinvolti Luca Evangelisti, dirigente sportivo della Pro Vastese (arresti domiciliari), Pasquale Giuzio, collaboratore di Postiglione nel Potenza, Antonio Cossidente, i fratelli Alessandro e Michele Scavone, Cesare Montesano, Ettore Todaro e il commercialista Aldo Fanizzi.

A Postiglione e soci veniva contestato di avere “venduto” la partita con la Salernitana, disputata due anni prima, per 150mila euro. Il 19 marzo scorso la Corte di giustizia federale esclude i potentini dal campionato con declassamento a una categoria inferiore. Poi, per non falsare il campionato ci ripensa e concede al Potenza di disputare le restanti partite pur confermando la retrocessione di ufficio. Galigani in quel periodo era direttore generale del Potenza. Ma lui di tutte queste vicende, secondo la Procura federale, era all’oscuro, tanto è vero che l’inchiesta non lo ha toccato per niente. A lui è toccato subire i deferimenti della Procura federale per i mancati pagamenti dei giocatori, dai quali è stato prosciolto.

La decisione è stata presa dalla Commissione disciplinare nazionale costituita dal presidente Claudio Franchini, dai componenti  Andrea Titomanlio, Giulio Maisano, Alessandro Levanti, Federico Vecchio; dai componenti Carlo Purificato e Alfonso Di Carlo; da Gianfranco Menegali, rappresentante Aia; dal segretario Claudio Cresta e dal collaboratore Salvatore Floriddia. Nell’udienza il procuratore federale ha chiesto il proscioglimento di Galigani per entrambe le vicende, e l’inibizione di sei mesi (tre mesi per ognuno dei fatti addebitatigli) di Donato Arcieri, all’epoca amministratore unico e legale rappresentante della società Potenza sport club Srl, e l’ ammenda di 30mila euro (15mila per ogni contestazione) per il Potenza.

Galigani si è costituito nel procedimento depositando una memoria, con la quale non ha contestato gli addebiti, ma ha eccepito la circostanza di non avere alcuna legale rappresentanza della Società, nella sua qualità di direttore generale della stessa. E di conseguenza ha chiesto il proscioglimento.

I giudici scrivono nella loro decisione: “Le circostanze addebitate ai deferiti risultano provate dalla documentazione in atti, da cui risulta incontrovertibilmente la mancata attestazione, nei termini normativamente fissati, del pagamento delle ritenute Irpef, dei contributi Enpals e del Fondo di Fine carriera delle mensilità di ottobre, novembre e dicembre 2009. Detta condotta va ascritta al solo sig. Donato Arcieri, dovendosi, in questo senso accogliendo le eccezioni sollevate dal deferito e la richiesta di proscioglimento avanzata dalla Procura federale, non riconoscere in capo al sig. Vittorio Galigani la legale rappresentanza della Società ai fini che ci occupa”. La Commissione ha inflitto un mese e quindici giorni di inibizione ad Arcieri e 7.500 euro di ammenda al Potenza.

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