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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Pupino: "Io vittima di poteri oscuri"

BRINDISI - Mai come in questo caso si può utilizzare l’espressione “Oltre al danno, la beffa”. Ci riferiamo all’annosa vicenda del Football Brindisi 1912 e all’ennesima triste pagina scritta questa mattina da colui che è presidente di questa società calcistica, vale a dire Antonio Pupino.

BRINDISI - Mai come in questo caso si può utilizzare l’espressione “Oltre al danno, la beffa”. Ci riferiamo all’annosa vicenda del Football Brindisi 1912 e all’ennesima triste pagina scritta questa mattina da colui che è presidente di questa società calcistica, vale a dire Antonio Pupino.

Il personaggio in questione, infatti, ha indetto una conferenza stampa, non si capisce perché tenuta nello studio di un avvocato a Taranto (per motivi di sicurezza?), per denunciare complotti in stile loggia massonica P2. Pupino ha riferito di essere vittima di un sistema oscuro (evidentemente politico, come ha fatto intendere) che mira a far sparire il calcio dalla città di Brindisi (preso di mira il cosiddetto gruppo di lavoro messo in piedi dal vicesindaco D’Attis).

In clima pre-elettorale, ci si aspetta davvero di tutto e si è abituati anche al peggio, ma la mossa del presidente di questa squadra sommersa dai debiti appare del tutto incomprensibile. Il fatto che la conferenza stampa si sia tenuta a Taranto e non a Brindisi già dice che qualcosa non va: c’è la paura per forme di intimidazione o ritorsione subite dallo stesso Pupino?

Sembra assai inverosimile giacché non più tardi dello scorso venerdì 8 luglio, il Comune, a mezzo conferenza stampa, aveva informato del dietrofront di Pupino relativamente alla cessione gratuita del titolo sportivo: 650 mila euro e il titolo è vostro, c’era scritto in un fax inviato dal presideinte a palazzo di città.

E' lecito, a questo punto, attendersi una risposta dal Comune. Il risultato, ad ogni buon conto, pare destinato a non cambiare: Brindisi scomparirà dalla geografia calcistica per l’ennesima volta e ripartirà (ripartirà?) dal campionato di Eccellenza (oppure, con un miracolo, dalla serie D) grazie ad un gruppo di imprenditori brindisini che ci metteranno la faccia e che non vogliono nulla in cambio.

Credere o non credere a uno degli attori di questa scena o ad uno dei copioni scritti è facoltà demandata alla sensibilità di ciascuno, ma una cosa, gli stessi operatori dell’informazione potrebbero farla: smettere di concedere le luci della ribalta ad una vicenda che trascina nel fango la passione degli appassionati brindisini.

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