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San Bulleri, salva l'Enel dalla "zona"

BRINDISI - La guardi e la vedi brutta come mai era accaduto in questo campionato. Poi consideri il punteggio finale, la vittoria contro Pistoia (68-60) e la classifica e vedi l’Enel Brindisi capolista del campionato, sia pure in condominio con Sassari e Siena.

BRINDISI - La guardi e la vedi brutta come mai era accaduto in questo campionato. Poi consideri il punteggio finale, la vittoria contro Pistoia (68-60) e la classifica e vedi l’Enel Brindisi capolista del campionato, sia pure in condominio con Sassari e Siena, e ti sembra incantevole. E’ proprio vero, contro Pistoia la squadra di coach Bucchi ha disputato la peggiore partita interna di questo campionato, mettendo in mostra i consueti difetti e i soliti pregi e portando comunque a casa l’ottava vittoria su dieci partite finora disputate e, per brutta che sia,alla fine ha rispettato il ruolino di marcia che prevede di sostare quanto più è possibile in vetta alla classifica.

Il “mal di zona” è il difetto più visibile ed è ormai un male persistente he la medicina proposta da coach Bucchi non riesce proprio a guarire, nonostante sia stata intensificata la preparazione tattica settimanale in palestra proprio nell’attacco alla zona. Tutti i possibili rimedi tattici ed i giochi specifici, vengono vanificati dalla avvilente e scoraggiante propensione al tiro da tre punti dei giocatori brindisini e, per quanto bravi siano gli avversari e ben disposte le “zone” anche pressanti, nessun attacco utile alla zona è possibile quando si tira con percentuali del 20% (6/30 finale e parziali - record di 0/10 nel secondo quarto e di 1/15 complessivo nel primo tempo!).

Se a questo si aggiunge poi la scarsa attitudine di Dyson ad attaccare la zona e viene anche meno l’apporto di Aminu, allora è un miracolo riuscire a vincere una partita, sia pure contro un avversario modesto, come Pistoia che ha fatto temere il peggio soltanto per aver scelto di giocare tutta la partita schierandosi a zona. E siccome tutti gli altri allenatori della serie A, come coach Moretti, hanno già studiato ed identificato nel mal di zona il punto debole della capolista è evidente che l’Enel Brindisi ed il suo allenatore devono trovare i giusti correttivi in tempi abbastanza rapidi per non compromettere quello che di buono è stato realizzato fino ad ora, anche perché non sempre si possono incontrare formazione come Pistoia che ti concedono ben 41 rimbalzi complessivi e si contengano a chiudere la partita con soli 60 punti realizzati.

Nel conto dei difetti dell’Enel Brindisi va inserita ancora la prestazione del pivot Alade Aminu che ha goduto ancora una volta della fiducia di coach Bucchi che contro Pistoia, come a Bologna , ha voluto dargli credito schierandolo nel quintetto-base, nel tentativo di recuperalo. Anche contro Pistoia “Miminu”, come il pivot è chiamato dai tifosi brindisini, ha tradito la fiducia di coach Bucchi che non sa più a che santo votarsi per recuperarlo (ha chiuso i suoi 7 minuti di gioco con -3 di valutazione e zero periodico in tutte le caselle dello scout finale!), considerata la urgente necessità che ha la squadra di poter contare sul suo pivot.

Lo staff brindisino spera sempre di poter recuperare Aminu al miglior rendimento. Almeno per il momento, in società non si intende parlare di “taglio”, avendo peraltro ancora da risolvere l’accordo transattivo con Akimbala, che attualmente gioca in Belgio, e non è neppure pensabile ad un ritorno di Credric Simmons, che se pure gioca pochi minuti a partita nell’Olympiakos di Pireo, la scorsa estate ha firmato un contratto triennale da 1 milione di dollari, che è certamente irrinunciabile per il pivot americano ed improponibile per Brindisi.

Punti forti di pregevolezza e qualità incontestabile della squadra di coach Bucchi sono certamente la solidità del gruppo e la determinazione con cui James e compagni lottano in ogni partita, senza mai mollare ed anche nei momenti più delicati riescono a trovare la forza di reagire e superare ogni ostacolo. E’ una qualità che poche squadre possono vantare e che, attualmente, è il vero punto di forza, una peculiarità che ha portato l’Enel Brindisi in vetta alla classifica ed a conquistare ben otto vittorie sulle dieci partite disputate finora. Poi una squadra molto giovane ha anche il suo segreto nel vecchio “saggio” Massimo Bulleri che contro Pistoia scende in campo e si trasforma in protagonista assoluto, quando la partita sta per prendere la piega sbagliata e c’è bisogno di rapido cambiamento.

Mentre tutti temono l’andamento negativo della partita quel “vecchio-saggio” di Bullo entra in campo e cambia tutto, si guadagna 7 punti (4/4 nei liberi più a seguire una “bomba da 3 punti), trasmette fiducia ai compagni di squadra, taglia le gambe agli avversari e rimette in gioco la partita. Altro che …bullismo! Continuano invece a frenare gli entusiasmi della squadra e ad incrementare la rabbia dei tifosi la serie di arbitraggi inadeguati protagonisti di decisioni sconcertanti.

Si rischia di “provincialismo” continuare a parlare degli arbitri ma la serie di arbitraggi scadenti si allunga di partita in partita e dopo Lamonica, Bettini e Caizza(Cantù), Mazzoni, Begnis e Vicino(Bologna) contro Pistoia Paternicò, Di Francesco e Wedmann hanno fatto addirittura di peggio, danneggiando palesemente la squadra brindisina con decisioni spesso sconcertanti, mettendo a referto che sono stati oggetto di offese collettive sporadiche e lancio di palle di carta che sono costati 3 mila euro di ammenda alla società.

Ma nessuno mai chiede ai signori arbitri cosa combinano in campo se 3 mila e 500 persone indirizzano “offese collettive” ripetute, se cioè sono tutti impazziti e si divertono a lanciare palle di carta senza alcun motivo? E’ il momento che la società faccia sentire il proprio disappunto nei confronti degli organi federali competenti, per non dare definitivamente la sensazione che “lassù qualcuno non ci ama….”. E per la verità, a pensarci bene, questi potrebbero risponderci a muso duro che anche ”laggiù nessuno vi ama”. Visto che da anni restano inascoltate le richieste dei tifosi, le esigenze e le sollecitazioni che giungono da una squadra capolista della serie A che è l’orgoglio della città e della regione, e sentirci poi anche dire “…. pensate ai danni che vi fanno gli arbitrie non vi rendete conto che dovete solo ringraziarci che da anni vi permettiamo di giocare in un palazzetto inadeguato alla serie A”.

I tifosi parlano con gli striscioni “promesse +menzogne uguale vergogna” ma non c’è nessuno pronto ad impallidire e vergognarsi, mentre si alza l’inno“ il palazzetto, vogliamo il palazzetto”, un coro più potente del Nabucco, fra gli applausi di tutti i presenti.

 

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