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Se ne va pure il massaggiatore: la crisi-Brindisi ora al vaglio dei calciatori

BRINDISI – “Nell’ottica di un rinnovamento societario, il Football Brindisi 1912 rende noto di aver ingaggiato un nuovo massaggiatore. Si tratta di Rino Soda, ex massaggiatore del Gallipoli Calcio di serie B dello scorso anno e dello stesso Gallipoli di Prima Divisione della precedente stagione sportiva”. Ma Cesare Litti, massaggiatore storico del Football Brindisi non è stato defenestrato. Si è dimesso. Anche lui come il segretario generale Franco Bellante Fumagalli, ha lasciato per “motivi personali”. La realtà è che questo Football Brindisi sta perdendo pezzi uno dietro l’altro. Si ha l’impressione che vi sia un fuggi fuggi per evitare di essere travolti da un destino al momento non lascia presagire una soluzione diversa dal tracollo. Nonostante il presidente Vittorio Galigani dica di essere fiducioso perché a gennaio dovrebbe arrivare una sponsorizzazione che consentirà al Brindisi di rimettere in sesto le proprie casse.

BRINDISI – “Nell’ottica di un rinnovamento societario, il Football Brindisi 1912 rende noto di aver ingaggiato un nuovo massaggiatore. Si tratta di Rino Soda, ex massaggiatore del Gallipoli Calcio di serie B dello scorso anno e dello stesso Gallipoli di Prima Divisione della precedente stagione sportiva”. Ma Cesare Litti, massaggiatore storico del Football Brindisi non è stato defenestrato. Si è dimesso. Anche lui come il segretario generale Franco Bellante Fumagalli, ha lasciato per “motivi personali”. La realtà è che questo Football Brindisi sta perdendo pezzi uno dietro l’altro. Si ha l’impressione che vi sia un fuggi fuggi per evitare di essere travolti da un destino al momento non lascia presagire una soluzione diversa dal tracollo. Nonostante il presidente Vittorio Galigani dica di essere fiducioso perché a gennaio dovrebbe arrivare una sponsorizzazione che consentirà al Brindisi di rimettere in sesto le proprie casse.

Nel frattempo i guai arrivano uno dopo l’altro. Il presidente si era ritirato nella sua Taranto per staccare la spina e trascorrervi il ponte natalizio. Ma l’ennesimo grattacapo, anche se di poco rilievo per le sorti della società, gli è caduto addosso. Il padrone della casa che Galigani aveva preso in affitto per trasferirsi a Brindisi ha rivoluto indietro le chiavi intimando al presidente di sgomberare eventuali mobili di sua proprietà dall’interno dell’appartamento. Il motivo? Non è dato sapere. Ma è di facile intuizione. La situazione di crisi, sbandierata in televisione e sui giornali dallo stesso Galigani, avrà messo in allarme il padrone di casa che ha preferito rinunciare al contratto.

Per quanto riguarda la squadra, oggi i giocatori si sono presentati allo stadio per mettersi a disposizione dell’allenatore Massimo Rastelli. Stando alle indiscrezioni trapelate, i giocatori avrebbero svolto regolarmente il lavoro. Finito l’allenamento dovrebbero fermarsi a discutere della loro situazione e quindi decidere sul da farsi. La situazione è delicata, soprattutto dopo che Galigani ha sparato nel mucchio accusando alcuni, senza fare nomi, di illecito sportivo. E inoltre è delicata anche perché il caso Brindisi non è come il caso Pro Patria o Catanzaro. Lì non c’è una società e quindi i giocatori si stanno facendo carico di onorare il campionato. Come successe al Brindisi nel 2002 quando il patron Mario Salucci fece perdere le tracce e i giocatori si dovettero arrabattare.

A Brindisi oggi è diverso. La società c’è. Il presidente detta leggi e condizioni. Decide lui chi non deve pagare perché non lo vuole in squadra. E inoltra anche esposti alla procura per presunti illeciti federali. Questo è stato ritenuto dai giocatori un autentico oltraggio nei loro confronti: alcuni non hanno preso nemmeno un euro, mentre altri sono stati pagati sino al settembre scorso. E quindi debbono decidere cosa fare, come rispondere, tutti assieme, a questa situazione che si è venuta a creare.

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